Nelle regioni continentali del Regno ci furono grandi riforme che non toccarono la Sardegna in quanto essa aveva una particolare autonomia, anche se solo teorica: era esente dall'obbligo di leva, in pratica non si era obbligati a far parte dell'esercito, e aveva un proprio parlamento. La popolazione, che non era più ignorante, cominciò a rendersi conto che era meglio rinunciare ai pochi privilegi dell'autonomia per godere delle riforme fatte dal re nel continente, questo anche perchè l'economia sarda era disastrata, e sperava di poter così usufruire delle facilitazioni previste dalla Lega Doganale Italiana per esportare gli unici prodotti che aveva: vino e olio. I sardi, quindi, chiesero ed ottennero la "fusione" col resto del Regno. Uno dei promotori della fusione fu Giovanni Siotto Pintor. Così anche nella nostra regione giunsero le riforme, compreso lo "Statuto" concesso da Carlo Alberto. Purtroppo neppure questa fusione risolse i problemi dell'isola e, per questo, la popolazione cominciò ben presto a pentirsi. |
Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari