L'ALIMENTAZIONE BIOLOGICA NELLE MENSE SCOLASTICHE

I pesticidi e l'alimentazione dei bambini

Le norme che regolamentano la presenza di residui di pesticidi nei prodotti alimentari non proteggono adeguatamente la salute dei bambini. Studi condotti dall'E.W.G. (Enviromental Working Group), autorevole organismo di ricerca americano, hanno portato a risultati sconcertanti a questo riguardo: "a causa della loro fisiologia, del tipo e della quantità di cibo che mangiano, dell'insieme di residui che possono trovare negli alimenti" - affermano i ricercatori dell'E.W.G.- "i bambini corrono rischi molto più elevati di contrarre cancro e già all'età di 6 anni possono aver superato di 10 volte il livello di rischio accettabile nel corso dell'intera vita". I motivi di questa grave situazione sono da ricercarsi nelle metodologie di valutazione dei rischi: innanzi tutto le dosi di residui di pesticidi accettabili negli alimenti sono calcolate su adulti del peso di 60 kg. e non su bambini, assai più sensibili a queste sostanze. Inoltre i rischi vengono valutati come se si fosse esposti ad un solo principio attivo per volta, senza tener conto della sommatoria dei residui. Peraltro mentre l'EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale che negli USA è incaricata di fissare i residui di pesticidi consentiti nei cibi) ha identificato circa 70 pesticidi cancerogeni tra quelli attualmente registrati per l'uso sugli alimenti, da un'indagine realizzata dallo I.A.R.C. (il più importante, a livello mondiale, Istituto per la Ricerca sul Cancro) 25 su 45 pesticidi esaminati sono risultati cancerogeni, per 19 i dati non sono conclusivi (ma neppure negativi) e solo uno è accertato non avere effetti cancerogeni. Di qui l'urgente necessità di un azione, a livello legislativo, di revisione dei parametri che regolamentano i residui di pesticidi nei cibi, supportata da dati scientifici seri. Da parte sua il consumatore/genitore, senza aspettare le, ormai improcastinabili, decisioni "dall'alto", può cominciare a fare qualcosa, a tutela della salute dei propri figli, richiedendo che nelle mense scolastiche vengano forniti alimenti prodotti con metodi biologici, cioè con esclusione di concimi, anticrittogamici, insetticidi, diserbanti, ormoni di sintesi. I prodotti biologici inoltre sono garantiti non contenere materie prime di origine transgenica.

Lo Studio AGERNOVA, grazie a 10 anni di operatività (nel Centro-Sud Italia) nel campo dell'assistenza tecnica ad aziende che praticano metodi di Lotta Biologica (esclusione dei pesticidi) e di Agricoltura Biologica (produzioni certificate) e a contatti con tutti i principali operatori italiani nel settore della trasformazione e del marketing dei prodotti biologici, è in grado di offrire alle Scuole un servizio di consulenza per l'organizzazione delle forniture dei prodotti. In particolare per i prodotti ortofrutticoli freschi (frutta e verdura), che affinché conservino il loro valore nutritivo è necessario arrivino in tempi brevi dal produttore al consumatore, viene data priorità alle produzioni locali e al rispetto della stagionalità, mentre per i trasformati (pasta, pane, legumi, latticini, succhi di frutta etc.) ad aziende alimentari specializzate. Tutto questo per garantire al meglio la qualità e l'economicità dei prodotti.