Eventi della Campagna

Fyrmont, 1
Dopo che la tribù di Lupin cui apparteneva è stata distrutta dagli orchetti al servizio del mago di Hule Ismet Ögunzer, Biel'Har, l'unica sopravvissuta grazie all'intervento dei Cavalieri dell'Ordine del Tizzone Ardente di Zvornik e di uno strano umano, Yankov, si dirige verso Zvornik per poi partire da quella Città-Stato e recarsi a Slagovich, dove, a detta di Yankov, si nasconde un alleato di Ismet.

Nivoel di Cernumna e Licinius Pendrakon, entrambi in viaggio da Puerto Morillo verso Slagovich, fanno conoscenza durante il viaggio. La nave su cui sono imbarcati deve arrivare a Slagovich fra dieci giorni circa, dopo uno scalo a Zvornik.

Fyrmont, 2
Biehl'Har arriva a Raska, capitale dello Stato di Zvornik, per imbarcarsi per Slagovich.

Fyrmont, 3
La nave su cui viaggiano Nivoel e Licinius fa scalo a Raska durante la notte precedente e la mattina, dopo aver imbarcato una nuova passeggera, riparte.
Biehl'Har parte in nave per Slagovich. Sulla nave fa conoscenza con due altri passeggeri, Nivoel e Licinius.

Fyrmont, 7
La nave su cui viaggiano Nivoel, Licinius e Biehl'Har viene fermata da una galea di Hojah, ma ottiene il permesso di proseguire il viaggio.

Fyrmont, 8
La Princess Ark incontra uno sciame di libellule rosse giganti, che danneggiano gravemente la nave. Dopo un duro combattimento, l'Ammiraglio Haldemar porta la nave verso la costa.

Fyrmont, 9
Haldemar incarica il Sergente Kelvadil di guidare una squadra a Slagovich per intercettare gli assassini del Sommo Profeta.

Licinius, Biehl'Har e Nivoel sbarcano a Slagovich, e prendono alloggio alla locanda del Samovar Nero.

Fyrmont, 10
Kelvandil, Dobarro, Argos, Elessar e Daenin Sterado vengono teletrasportati da Haldemar e Xerdon su una collina a poche ore di marcia da Slagovich. Su suggerimento di Dobarro, tutto il gruppo si reca al Samovar Nero, una locanda in prossimità del porto, per attendere lì l'arrivo della nave degli assassini.

Il gruppo si separa: Kelvandil decide di effettuare un sopralluogo nella zona del porto, per tenere sotto controllo le navi in arrivo mentre gli altri si dirigono verso le miniere, su suggerimento di Dobarro.

Argos, però, decide presto di tornare verso il porto, e di mescolarsi alla folla di marinai e mercanti, per carpire qualche informazione. Egli, spacciandosi per un mercante straniero, riesce a scoprire che il personaggio più in vista del luogo è il Generale Egor Zgozod, un uomo molto rispettato e potente, ma altrettanto autoritario e temuto.

Giunti alle miniere, gli avventurieri si rendono conto che queste sono fortemente sorvegliate, e, su suggerimento di Elessar, decidono di dividersi, per evitare di destare sospetti.

Elessar e Nivoel tornano alla locanda, dove incontrano Kelvandil. Insieme i tre si dirigono verso il porto, ma, senza un piano preciso, si disperdono, prendendo strade differenti.

Dobarro e Daenin seguono le tracce di Elessar, dopo aver compiuto un breve giro nel quartiere degli artigiani. Biehl'Har rimane ancora più attardata, giungendo alla locanda in tempo per soccorrere Daenin, che nel frattempo era stato colpito da una pietra misteriosamente caduta dal soffitto della sua camera. La tensione sale quando, alla richiesta di chiarimenti di Biehl'Har, Dobarro replica insinuando sospetti sulla Lupin. Fortunatamente, Daenin conserva abbastanza presenza di spirito da fermare i litiganti, che la curano come possono, attendendo l'arrivo di Elessar.

Elessar, di ritorno alla locanda, trova Daenin ferito alla spalla, lo cura, e ne approfitta per predicare le virtù di Halav. I quattro attendono fino al tramonto l'arrivo degli altri, poi, preoccupati, lasciano la locanda per andare a cercarli, nonostante le proteste del locandiere.

Elessar, Biehl'Har, Dobarro e Daenin Sterado raggiungono nottetempo la cittadella del Margravio di Slagovich, dove pensano che i loro compagni siano imprigionati, ma a causa della stretta sorveglianza non riescono a superare la cinta muraria, ed evitano più la cattura nascondendosi in vicoli oscuri. Alla fine, perse le speranze, fanno ritorno alla locanda, rimandando all'indomani la ricerca di Nivoel, Argos e Kelvandil.

Firmont, 11
Elessar, Alejandro, Biehl'Har e Daenin, giunti alla locanda del Samovar Nero dopo la mezzanotte, scoprono che il locandiere ha chiuso le porte, probabilmente in ottemperanza alle rigide disposizioni sul coprifuoco che vigono nella città. Rientrati, trovano Argos che dorme beato nel suo letto.

Al mattino, il gruppo segue Elessar alla cattedrale, dove il sacerdote riceve cattive notizie dal locale metropolita: il malvagio Impero di Hule sta per impadronirsi della città con la complicità del Generale Zgozod, e bisogna intervenire al più presto!
Elessar stabilisce un piano d'azione, mandando Daenin a tentare di liberare Nivoel e, se possibile, bloccare il Generale Zgozod, mentre Argos ed Alejandro Dobarro si incaricano di penetrare nelle miniere per liberare i prigionieri. Nel frattempo, Biehl'Har, con il giovane sacerdote Boleslav si recherà al campo dell'esercito di Zvornik, dove si spera di poter trovare il Conte di Bistr, zio del Margravio, per riportarlo in città.

Dopo pranzo, tutti si recano alla locanda, salvo Biehl'Har e Boleslav, che lasciano la città diretti a nord, verso il confine.

Nel frattempo, nelle prigioni di Slagovich, Nivoel e Kelvandil giacciono in catene. Nivoel viene interrogato, ed accusato di spionaggio. Malmenato, viene gettato in una cella, costituita da un pozzo prosciugato. Kelvandil viene abbandonato in una sala per gli interrogatori, incatenato alle pareti.

Firmont, 12
Biehl'Har e Boleslav, dopo aver pernottato in un fienile, raggiungono nel primo pomeriggio la Città Libera di Grabana, un villaggio appena fuori dai confini di Slagovich, che scoprono essere occupata da truppe del Margravio Bosit Hojah. Parlando con gli uomini di una pattuglia, scoprono di essere attesi al quartier generale.
Lì incontrano Yankov ed il Gran Maestro dell'Ordine del Tizzone Ardente, che si informano sulla situazione e sull'operato di Dobarro, e mandano a chiamare il Conte Stavro, che arriva la sera con il Principe Derdren Zvornik, comandante dell'esercito zvornikiano, accampato poco più a nord. Si decide che Stavro tenterà di rientrare a Slagovich, per aiutare Dobarro e la Chiesa Traladariana di Halav nel loro intento.

Dobarro ed Argos si recano alle miniere. Argos sfrutta i suoi poteri magici per entrare indisturbato e, invisibile, esplora il complesso minerario, che si rivela molto più grande ed intricato del previsto. Solo a sera Argos riesce a trovare i prigionieri, rinchiusi al terzo livello. Questo livello è anche insolitamente fresco per la profondità a cui si trova.
Dobarro, preoccupato dal ritardo del suo collega, assale due guardie in un vicolo e ruba la divisa di una di esse, si traveste e scende nelle miniere. Nel tentativo di aprire una strana porta provoca un allarme, ma riesce ad ingannare le guardie e ad arrivare al terzo livello.

Daenin cerca di ottenere la liberazione su cauzione di Nivoel, ma gli viene detto che non risulta alcun prigioniero con questo nome.

Elessar trascorre la giornata scrivendo una lunga lettera alla moglie, e meditando sul comportamento da tenere l'indomani, quando dovrà presentarsi al Margravio e denunciare i misfatti del Generale Zgozod.

Kelvandil, nel tentativo di liberarsi dalle catene, si frattura la mano sinistra. Con uno sforzo eroico, resiste al dolore e riesce a sfilarsi le catene dai polsi, raggiunge una sedia, la rompe e ne usa i pezzi per bloccare la mano. Poi con un chiodo curvato ed una gamba della sedia usata come mazza apre una porta secondaria, mimetizzata nel muro. Evaso dalla stanza in cui era stato rinchiuso, adopera tutti mezzi a sua disposizione per stordire il soldato di guardia davanti alla cella e rubargli armi, chiavi ed una lanterna. Quindi esplora i corridoi, cercando una via d'uscita.

Risvegliatosi, Nivoel scopre di non essere solo nella cella. C'è un altro prigioniero, un uomo anziano di nome Dumnorix, che si scopre essere un antico compagno d'avventura del padre dell'elfo. Questi rivela alcuni dettagli importanti sulla ricerca che lui e Kasulas, al seguito di Sir Cadwallon di Eyf, stavano compiendo. Apparentemente, egli è il solo sopravvissuto.
Quando le guardie portano la cena, Nivoel e Dumnorix scalano le umide pareti della cella. Nivoel balza verso l'esterno, aggrappandosi ad una della guardie. Kelvandil, che per pura fortuna era nascosto in un ripostiglio adiacente alla sala della botola, viene in aiuto del Robrenniano, precipitando una guardia nel pozzo. Nivoel riesce a sfuggire alla guardia che cade e ad avvinghiarsi all'altra, facilitando il compito di Kelvandil, che la stende con un colpo di mazza.

Firmont, 13
Biehl'Har, Stavro e Boleslav incontrano una pattuglia soldati di Slagovich, guidati da tre uomini di Zgozod . Stavro decide di affrontarli. Boleslav e la Lupin vengono feriti, e solo grazie all'abilità militare di Stavro ed alla defezione di alcuni soldati i complici di Zgozod vengono sconfitti.
I tre, con i soldati passati dalla loro parte, raggiungono Slagovich solo dopo la chiusura delle porte. Cercano di travestirsi con le armature dei soldati di Zgozod per farsi aprire dalle guardie.

Argos e Dobarro liberano i prigionieri politici nelle miniere; l'elfo ritorna in superficie, mentre Dobarro guida la rivolta, sfuggendo alle guardie e dirigendosi verso una porta metallica al secondo livello, che sospetta possa condurre ad una uscita segreta. In effetti, oltre la porta i rivoltosi trovano una serie di lunghi corridoi, che salgono verso la cima della collina.

È ormai passata la mezzanotte quando Nivoel ritorna nella cella per sincerarsi delle condizioni di Dumnorix. Purtroppo l'anziano avventuriero non ha retto alla fatica dell'arrampicata, ed allo spavento causato dalla caduta della guardia nel pozzo, ed è caduto vittima di una crisi cardiaca, lasciando la presa e schiantandosi sul pavimento della cella.

Nivoel e Kevandil fuggono dai sotterranei, ed attraverso un dedalo di corridoi arrivano ad una grande sala, nella quale convergono altri corridoi, tutti bloccati da porte metalliche. Da uno di essi sbucano, dopo aver sfondato la porta, Dobarro ed i Cavalieri di Halav evasi dalle miniere! Insieme, i fuggitivi salgono per una stretta scala, che li porta al piano superiore del Palazzo del Margravio, ed a una balconata che si affaccia sulla sala del trono.

Daenin Sterado, tornato alla locanda, ascolta casualmente una conversazione fra due uomini in una stanza al primo piano. Uno dei due chiama l'altro "Zgozod"! Ringraziando Valerias per l'opportunità di affrontare il vile Zgozod, Sterado si nasconde, attendendo che qualcuno esca dalla stanza.
Dopo che un gruppo di bravacci dall'aria sinistra sono usciti, la conversazione riprende, sempre più tesa, finché si sente un urlo strozzato. Daenin si precipita nella stanza, dove un uomo si sta letteralmente trasformando in una mummia disseccata in pochi secondi. Di fronte a lui, un guerriero in armatura, chiaramente il famigerato Egor Zgozod, sta rinfoderando la spada. Daenin balza all'attacco, menando fendenti con la propria sciabola contro Zgozod, che però dimostra di essere all'altezza della propria fama di combattente, respingendo senza difficoltà gli attacchi del texeirano, per poi svanire in una nebbia rossastra, che si disperde attraverso la finestra aperta.
Sbalordito, Daenin cerca tracce del Generale in lungo e in largo, senza fortuna. Costretto a desistere dalla tarda ora, rientra alla locanda, preparandosi ad andare al Palazzo del Margravio il mattino seguente per un nuovo tentativo.

Nel frattempo, Elessar viene ricevuto dal Margravio, e denuncia pubblicamente le malefatte del Generale Zgozod. Il capo della delegazione di Hule, quando comprende che il Margravio sta crollando, e che la piazza è contro di lui, cerca di giocare la sua ultima carta, svelando che il Margravio ha firmato l'atto con cui cede la sovranità su Slagovich al Padrone di Hule.

Il Margravio, però, ribatte che il consenso gli è stato estorto con la forza da Zgozod. Il Sacerdote di Hule, naturalmente, dichiara che questo non può essere provato, e dunque l'atto è valido. I nobili di Slagovich, comprati da Zgozod con promesse di maggiore potere, stanno per dichiarare il loro appoggio al Generale, ma i Cavalieri di Halav, guidati dal vecchio Generale Enver Dusak e dal señor Dobarro, svelano la propria presenza, subito dopo che una delle presunte guardie di Elessar ha rivelato di essere il Conte di Bistr, zio del Margravio e comandante dei Cavalieri di Halav, tornato segretamente dall'esilio.

Enver e Stavro dichiarano la propria fedeltà al Margravio, e la manifesta fellonia di Zgozod. Ne segue una mischia furibonda, poichè Zgozod ordina alle sue guardie di arrestare i ribelli. Quando però la folla ammassata all'esterno del Palazzo, ed incitata dai sacerdoti della Chiesa Traladariana di Halav, sfonda le porte del Palazzo e si riversa nella sala del trono, le sorti volgono decisamente in favore dei ribelli.
Confusi fra la folla, anche Argos e Daenin entrano nella sala, in tempo per assistere alla fine della zuffa, con i soldati fedeli a Zgozod sopraffatti dalla massa dei cittadini. Il Sacerdote di Hule usa la propria magia per fuggire all'attacco furioso di Biehl'Har, non prima di aver lanciato oscure minacce all'indirizzo dei ribelli. Quanto a Zgozod, si batte come un leone contro Stavro; quando tutto è perduto, compie un balzo prodigioso, sfuggendo al Conte e agli altri avversari, e sfugge nuovamente in forma di nebbia rossa attraverso una finestra.

Fyrmont, 24
La nave volante, Princess Ark, arriva a Slagovich. Il ritardo è più che compensato dalle modifiche apportate alla nave: due alberi sporgono in una strana posizione diagonale dalle fiancate.
Haldemar viene informato da Kelvandil dei risultati della missione. Viene valutata la possibilità di spingersi fino all'interno del territorio di Hule, per cercare di acciuffare Zgozod.

Dato che Kelvandil e Biehl'Har sono decisi ad inseguire Zgozod, e Nivoel vuole invece rimanere a Slagovich per capire cosa i compagni di suo padre stessero cercando qui, il gruppo decide di dividersi. Kelvandil, Biehl'Har ed Argos partono con la Princess Ark alla volta di Hule, mentre gli altri rimangono a Slagovich.
I due gruppi si danno appuntamento a Boyâzka, nella provincia di Uzümir dell'Impero di Hule. La Princess Ark salpa, spiegando al vento le nuove vele.

Daenin Sterado ed Elessar si dedicano alla ricerca di informazioni su Milan Dragovic, il saggio che Nivoel sta cercando di rintracciare, mentre lo stesso Nivoel e Dobarro si recano a Drvar, dove sorge la vecchia casa dei Dragovic, attualmente abitata da un'artista, Vassilissa Gourjenka.

Nivoel e Dobarro arrivano a Drvar, dove chiedono informazioni sulla signora Gourjenka, e vengono indirizzati alla guardacaccia della tenuta, Natasha Drazevic. I due cercano di incontrare la padrona della tenuta, ma viene loro concesso un appuntamento solo per l'indomani.

Fyrmont, 25
Nivoel e Dobarro si recano dapprima a parlare con lo zio di Natasha, che racconta loro alcuni dettagli della storia dei Dragovic finora sconosciuti, e poi a casa della signora Gourjenka, che li intrattiene a cena.
Nel frattempo, Natasha viene spedita a fare alcuni acquisti, e quando torna scopre che i due stranieri si sono fermati a dormire nella magione dei Dragovic, ospiti della signora Gourjenka.

Nivoel esplora la magione dei Dragovic, senza trovare alcunchè di utile. Mentre sta tornando a dormire, incontra la padrona di casa, che lo attira in cantina col pretesto di mostrargli alcune carte dei precedenti proprietari, ma in realtà allo scopo di trasformarlo in una scultura. Nivoel cade nella trappola, e viene imprigionato in un pozzo che funge da nido di un galloserpente nero.
Nel frattempo Dobarro, caduto sotto l'incantesimo ammaliatore della signora Gourjenka, viene addormentato, imbavagliato e legato al letto.

Elessar, finite le ricerche, porta la moglie a visitare la città di Slagovich, in compagnia di Sterado. Avendo scoperto che la casa dei Dragovic è stata acquistata dalla signora Vassilissa Gourjenka attraverso un intermediario e che i Dragovic vivono attualmente nella Baronía di Gargoña, decidono di recarsi a Drvar per incontrare i loro compagni e proseguire con loro verso la Costa Selvaggia.

Fyrmont, 26
All'alba, Kelvandil, di vedetta sul ponte della Princess Ark, avvista un Predatore Heldannico diretto verso Hule. ne segue un feroce scontro, che termina con la distruzione della nave dei Cavalieri Heldannici, e la morte di buona parte dell'equipaggio.

Elessar, Oksana e Daenin lasciano Slagovich, e dopo una breve cavalcata raggiungono Drvar, dove chiedono notizie della signora Gourjenka, e vengono anch'essi diretti dalla guardiacaccia Natasha.
Natasha riceve a sua volta la notizia che degli altri forestieri sono giunti in paese chiedendo della signora, e comincia ad insospettirsi. Pertanto decide di osservare i nuovi arrivati per un po', ma quando i tre si fermano al bivio da cui si diparte il sentiero che porta alla casa dei Dragovic, la avvistano, e dalla descrizione fatta loro dai villici la riconoscono.

Dobarro, risvegliatosi libero dalla malia, usa i propri poteri di Inheritor per liberarsi, e scopre che tutto il suo equipaggiamento, a parte il bracciale di cinnabryl che porta al braccio, è stato portato via. Anche Nivoel è sparito dalla sua camera, ma almeno qui Dobarro riesce a recuperare una vestaglia, con cui risolve, seppure solo parzialmente, il problema più pressante, quello di essere rimasto nudo come un verme.

Dobarro corre alla ricerca del proprio libro di magia, che è scomparso dalla stanza insieme a tutto l'equipaggiamento del gargoñano. Nel frattempo, Natasha, dopo un breve colloquio con Elessar, Daenin e Oksana, li guida alla casa dei Dragovic. La loro sorpresa è grande quando, in risposta al loro insistito bussare alla porta, appare Dobarro, sempre in vestaglia!
Il gruppo, appurata la scomparsa della signora Gourjenka e di Nivoel, decide di esplorare la casa alla ricerca di indizi. Appare presto chiaro che Nivoel e la signora Gourjenka sono scesi in cantina. Lasciata Oksana nella stanza adiacente, i quattro scendono anch'essi nella cantina, dove però cadono nella trappola: rimasti al buio, si addentrano nel sotterraneo, e Natasha, che precede il gruppo, piomba nel pozzo del galloserpente. Per fortuna, riporta solo lievi ferite, e Daenin ed Elessar, trovata una corda, la tirano fuori.
Nel frattempo, Dobarro avanza oltre il pozzo, raggiungendo una stanza celata da una porta socchiusa. All'interno, la Gourjenka è intenta a staccare a colpi di scalpello le braccia ad una statua dalle fattezze identiche a quelle di Nivoel. Nella colluttazione che ne segue, i due fanno cadere il busto dal piedistallo su cui si trova, riducendolo in frantumi. Dobarro colpisce con fiamme magiche la donna, che ricambia ferendolo alla spalla con lo scalpello. Prima che Dobarro riesca a riprendersi, la Gourjenka lancia un incantesimo, e svanisce nel nulla.

Finalmente, Elessar e gli altri raggiungono Dobarro, e dopo averlo curato procedono a completare l'esplorazione dei sotterranei, trovando la macabra "galleria privata" della Gourjenka, ed anche il loro equipaggiamento, e altri oggetti che non riconoscono, probabilmente appartenenti a precedenti vittime.
Tornati al piano superiore, i quattro trovano Oksana svenuta. La donna, soccorsa dal marito, racconta di essere stata aggredita da una donna dai capelli scuri, identificabile facilmente come la signora Gourjenka, proveniente dal piano superiore. Natasha, dopo un breve sopralluogo, conferma i fatti, e scopre inoltre che la Gourjenka ha lasciato la casa a cavallo, facendo fuggire anche gli altri cavalli!
A questo punto, Natasha segue a ritroso il percorso della sua ex-padrona, scoprendo una stanza segreta sotto la camera da letto. Tale stanza appare subito una via di mezzo tra uno studio ed un laboratorio alchimistico, ed è stato frugato di recente, e molti oggetti sono stati asportati. Gli unici ritrovamenti di un certo interesse sono alcune fiale, ed un libretto dalla rilegatura nera.

Dalla lettura del libretto, i quattro ottengono molte informazioni: la (ormai ex) padrona di casa otteneva dei profitti trasformando in statue dei visitatori come il bel Nivoel, e rivendendoli come opere d'arte. Gli esemplari meno riusciti devono essere quelli nella stanza sotterranea, chiaramente.
Risultano però coinvolte molte altre persone, i cui nomi non sono affatto familiari a nessuno, tranne alcuni appartenenti ad abitanti del villaggio ritenuti morti. Stranamenti, tutti sono scomparsi in incidenti in cui il corpo non è stato ritrovato. Uno dei nomi è quello di una cugina di Natasha.
A questo punto, Natasha decide di seguire gli altri a Slagovich, nella speranza di scoprire cosa è successo alla cugina, ed agli altri abitanti del villaggio. Il viaggio verso Slagovic è rallentato dal peso di Nivoel, ridotto ad un mucchio di frammenti di marmo, ed il gruppo arriva a Slagovic a tarda sera.

Fyrmont, 27
La Princess Ark arriva a Boyâzka, dove Haldemar, Talasar, Kelvandil, Argos e Biehl'Har sbarcano in perlustrazione.
Haldemar e Talasar decidono di recarsi al Tempio locale, spacciandosi per due ufficiali Heldannici reduci da un naufragio. Argos, dopo aver visitato per un po' la città, decide di provare lo stesso trucco al palazzo del governo, sperando di trovarvi Zgozod.

Argos, camuffato da ufficiale Heldannico, si presenta al palazzo del governo, chiedendo di parlare con l'Eminenz. Gli impiegati, evidentemente spaventati dall'arrivo di questo straniero adirato, lo fanno immediatamente accompagnare al Tempio, dove potrà incontrare l'Alto Derviscio.
Al Tempio, Argos viene smascherato da Zgozod, ed è costretto a fuggire, per poi adoperare un incantesimo che lo rende invisibile. Protetto dalla sua magia, Argos esplora il Tempio, che si scopre fungere anche da centro amministrativo della regione. Curiosando qua e là, Argos passa l'intero pomeriggio e la sera al Tempio, e quando gli scribi ed i sacerdoti se ne vanno, l'elfo si addentra nella zona più, raggiungendo uno studio con uno specchio velato e poco altro, cosa strana, perchè apparentemente si tratta di una delle poche stanze munite di porta.
Allarmato da voci provenienti dall'esterno, Argos cerca di guadagnare l'uscita, ma scopre che questa è chiusa e sorvegliata da guardie armate.

Biehl'Har e Kelvandil, innervositi dall'atmosfera cupa della città, si dirigono verso nord, ed incontrano un reparto di goblinoidi dell'esercito di Hule proveniente da Azürum, scortato da una compagnia di arcieri Karakul.
Poichè gli orchetti sono della stessa tribù di quelli che hanno attaccato e distrutto il clan di Biehl'Har, i due, pensando che Ismet potrebbe trovarsi ad Azürum, rubano degli abiti ad una coppia di pellegrini e si dirigono verso la riserva orchesca.
Nel pomeriggio, arrivano ad un villaggio, e per evitare di essere avvistati dalle guardie, aspettano la notte per attraversarlo. Poi proseguono la marcia verso il nord.

A Slagovich, Elessar, Dobarro, Daenin e Natasha interrogano Semion Trimonov, Ljuboslav Yankov e i saggi della Chiesa Traladariana di Halav, cercando di ottenere altre informazoni, e scoprono che la Gourjenka utilizzava un galloserpente per pietrificare i modelli dei propri busti. Dai conti di Trimonov, hanno la conferma che i nomi e le cifre in corrispondenza con la runa segnata anche accanto al nome di Nivoel sono quelli delle persone rimaste vittima del galloserpente, e vendute come statue. Rimane il mistero della fine degli altri, inclusa la cugina di Natasha e gli altri abitanti di Drvar scomparsi.

Fyrmont, 28
Kelvandil e Biehl'Har raggiungono il crinale dell'altopiano di Azürum. A sera, l'elfo e la lupin raggiungono l'accampamento degli orchetti di Azürum, e cercano di darvi fuoco, ma il loro tentativo è vanificato dall'intervento del mago Ismet, che spegne senza fatica le fiamme. Per sfuggire alle pattuglie nemiche Biehl'Har e Kelvandil si allontanano dall'accampamento, e pianificano un nuovo attacco, che l'elfo intende portare da solo, lasciando alla sua compagna il compito di favorirgli la fuga.
Kelvandil, vista la difficoltà dell'impresa, rinuncia, ma quando torna al luogo dove ha lasciato la lupin, avvista un gruppo di orchetti che trasportano una grossa cassa. L'elfo e la lupin attaccano gli orchetti, che hanno percepito la loro presenza grazie al loro fine odorato, e Biehl'Har combatte con ferocia, facendo letteralmente a pezzi i malcapitati umanoidi. Fuggiti anche i portatori, Kelvandil e Biehl'Har si occupano della cassa, che si rivela essere in realtà una gabbia, dalla quale esce un uomo.
Il prigioniero, un umano, fatica a farsi capire dai suoi liberatori, ma fugge con lor verso il limite dell'altopiano. Dopo poco, però, risulta chiaro che l'uomo non riesce a proseguire, a causa delle ferite. Kelvandil e Biehl'Har allora si fermano per permettergli di riposare, ed il prigioniero, un po' in elfico ed un po' in Slagich, spiega loro chi è: il suo nome è João Lima de Moraes, un Cavaliere del Glorioso Tempio di Fanha inviato a sconfiggere Ismet Ögunzer, che ha fallito nella sua missione.
João chiede a Kelvandil ed a Biehl'Har di portare al Tempio la notizia che Ismet è indistruttibile, e che la leggenda sul suo conto è vera. Esorta poi i due a proseguire lasciandolo dove è, perchè egli non può più continuare la marcia, ma può ancora essere d'aiuto trattenendo gli inseguitori per qualche tempo.

Argos, fuggito durante la notte dal Tempio del Caos, guadagna la nave, che parte immediatamente, per evitare di essere scoperta dalle truppe di Hule, che stanno setacciando la zona in seguito alla scoperta di spie nel Tempio di Boyâzka.


Ambyrmont


Agathokles
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