Come
si entra / il visto:
come
si entra nell'area Schengen
L'italia aderisce
agli accordi di Schengen, i quali puntano a realizzare uno spazio comune
di libera circolazione. Tutti i paesi aderenti all'accordo hanno eliminato
i controlli alle frontiere comuni e hanno creato un unico sistema di visti
e ingressi.
Tutti gli stranieri
che si presentano alla frontiera marittima, terrestre o aerea devono avere
con sé:
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un passaporto valido
oppure un documento equivalente (documenti riconosciuti dal Governo Italiano
per l'attraversamento in circostanze eccezionali delle frontiere italiane) |
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un visto di'ingresso
(quando necessario) e i documenti che giustificano l'entrata. |
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risorse economiche
per il soggiorno, e le spese di ritorno o di transito verso un altro Stato. |
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come
si entra in Italia
La programmazione
dei flussi: ogni anno il Governo Italiano fissa le quote massime di
cittadini extracomunitari che possono entrare in Italia, Il tetto
è stabilito in base ai seguenti criteri, non vi rientrano i visti
per turismo:
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offerte di lavoro |
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chiamate nominative |
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ricongiungimenti
famigliari |
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motivi umanitari |
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accordi tra l'Italia
e i paesi di provenienza |
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il
visto
Chi
ha bisogno del visto:
I cittadini extraeuropei,
gli apolidi che devono presentare alla frontiera il passaporto e il visto.
I paesi extra Schengen che hanno bisogno del visto sono individuati in
apposite liste. Rivolgersi per questo agli appositi uffici.
Chi
non ha bisogno del visto:
I cittadini dell'Unione
Europea possono entrare in Italia senza passaporto e visto , ma muniti
di una carta di riconoscimento. Gli stranieri extra europei se hanno la
carta di soggiorno o il permesso di soggiorno validi non hanno bisogno
del visto, devono esibire il passaporto.e la carta o permesso. Anche i
cittadini di paesi colpiti da guerre o altri disastri, in caso che il PreGoverno
faccia un apposito decreto
A
chi è negato il visto:
Il visto non viene
rilasciato agli stranieri che sono stati precedentemente espulsi dall'Italia
o da uno dei paesi dell'area Schengen, e agli stranieri che sono considerati
pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza dell'Italia e degli altri
Stati dell'Unione Europea in base ad accordi o intese a livello internazionale.
Il visto Schengen
per un paese europeo se di durata inferiore a tre mesi vale per tutti gli
altri paesi Schengen. Se di durata superiore vale solo per il paese indicato.
Per quali motivi
ottenere il visto:
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adozione |
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affari |
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cure mediche |
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diplomatico |
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gare sportive |
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inserimento nel mercato
del lavoro |
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invito |
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lavoro autonomo o
subordinato |
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missione |
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motivi religiosi |
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reingresso |
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residenza elettiva |
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ricongiungimento
famigliare |
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studio |
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transito |
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turismo |
Nella richiesta di visto
d'ingresso devono essere indicati: propri dati personali e quelli dei
famigliari, gli estremi del passaporto, il mezzo di trasporto, le risorse
economiche sufficienti per viaggio e soggiorno, il luogo dove si intende
alloggiare.
Come
si ottiene il visto:
Per ottenere il visto
si deve presentare una richiesta al consolato o all'ambasciata italiana
nel paese di residenza. La domanda è composta di documenti di base
uguali per tutti i tipi di visto e documenti specifici. I dati di base
da indicare sono:
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i propri dati personali
(nome, cognome, data di nascita, residenza, cittadinanza) e quelli dei
propri famigliari (con un documento valido che ne attesti la parentela) |
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gli estremi del passaporto
o di un altro documento valido |
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la ragione del viaggio
(da questo dipenderà il tipo e la durata del permesso di soggiorno) |
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i mezzi di trasporto
che si intende utilizzare |
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le risorse economiche
per le spese di viaggio e soggiorno |
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il luogo dove si
alloggerà |
Entro 90 giorni dalla
presentazione della domanda, (il termine è di 30 giorni per lavoro
subordinato e inserimento nel mercato del lavoro e 120 giorni per lavoro
autonomo) le autorità diplomatiche italiane rilasciano o rifiutano
il visto. Se il visto viene negato, l'autorità italiana all'estero
deve dare allo straniero una spiegazione scritta dei motivi del rifiuto
e tutti i chiarimenti su come è possibile fare ricorso contro questa
decisione. Ottenuto il visto lo straniero può partire per l'Italia.
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caso
per caso la domanda del visto
In tutti i casi lo
straniero deve presentare, oltre ai documenti necessari al motivo specifico
della richiesta, quelli generali per l'ingresso. Per tutti i visti che
non richiedono una preventiva autorizzazione di autorità italiane,
le ambasciate e i consolati sono tenuti ad una attenta valutazione dei
requisiti e dei motivi della richiesta del visto.
turismo
Consente soggiorni fino a 90 giorni e non
è rinnovabile, chi entra con questo permesso non può lavorare.
I requisiti specifici sono:
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la dimostrazione delle risorse economiche
per le spese di soggiorno |
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l'esibizione del biglietto di andata e
ritorno (o di mezzi per acquistarlo) |
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le prenotazioni di alberghi o la comunicazione
di alloggio presso un domicilio privato in Italia. |
lavoro
Nel caso di lavoro dipendente,
la domanda deve contenere:
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autorizzazione al lavoro rilasciata dalla
Direzione provinciale del Lavoro su richiesta del datore di lavoro italiano |
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nulla osta (provvisorio) apposto dalla
questura sull'autorizzazione (questura competente del territorio in cui
il cittadino troverà impiego) |
Nel caso di lavoro autonomo,
l'attività non deve essere riservata, dalla legge, a cittadini italiani
o a cittadini di uno degli Stati dell'Unione Europea. Il cittadino straniero
deve presentare:
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la dichiarazione che non ci sono ostacoli
al rilascio della autorizzazione o della licenze necessarie allo svolgimento
dell'attività |
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la dichiarazione della Camera di Commercio
competente per territorio o del competente ordine professionale circa le
risorse necessarie all'avvio e allo svolgimento dell'attività |
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nulla osta provvisorio della questura. |
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deve inoltre dimostrare la disponibilità
di un alloggio idoneo e di un sufficiente reddito annuo o della garanzia
equivalente. |
Nel caso di inserimento nel mercato del lavoro
con sponsorizzazione la domanda deve contenere l'autorizzazione all'ingresso
rilasciata al garante dalla questura (vedere il grarante nel capitolo permesso
di soggiorno). L'ingresso per ricerca di lavoro può avvenire anche
tramite l'iscrizione in liste di prenotazione tenute dalle ambasciate o
dai consolati italiani se, dopo 60 giorni dalla pubblicazione del decreto
che stabilisce le quote d'ingresso, ci sono ancora posti disponibili.
ricongiungimenti
famigliari
La richiesta di visto per il ricongiungimento
famigliare va presentata dallo straniero che intende ricongiungersi con
un parente in Italia al consolato o all'ambasciata italiana nel paese di
residenza. Il famigliare all'estero deve presentare la documentazione che
dimostra il grado di parentela o il legame matrimoniale, la minore età,
l'inabilità al lavoro o la condizione di persona a carico e il nulla
osta o la ricevuta della richiesta di nulla osta presentata alla questura
competente dal parente che sta in Italia. La procedura di ricongiungimento
parte comunque dall'Italia.
studio
o formazione
Il numero di visti per studio è
stabilito di anno in anno con decreto del Ministero degli Affari
Esteri in base alla disponibilità di posti nelle Università
e scuole.
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l'età maggiore di 14 anni |
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la certificazione del corso di studio o
dell'attività di ricerca (ovvero l'iscrizione) |
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un'assicurazione sanitaria |
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le risorse economiche sufficienti per il
soggiorno oppure il sostegno economico da parte di enti o cittadini italiani
o stranieri regolarmente soggiornanti in Italia (che funge da garante) |
cure mediche
Lo straniero che intende curarsi in Italia
può richiedere il rilascio di un apposito visto e permesso di soggiorno
apposito. La domanda deve contenere:
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una dichiarazione dell'ospedale o della
clinica che indichi il tipo di cura, la data di inizio e la durata (orientativa)
della cura |
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le risorse economiche per far fronte alle
spese sanitarie, di vitto, alloggio e rimpatrio |
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il versamento, come deposito di un anticipo
del 30% del costo delle cure mediche alla clinica o all'ospedale italiano. |
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La domanda può essere presentata
anche da un accompagnatore. |
motivi
religiosi
La legge prevede soggiorni e entrata: per
religiosi che intendano partecipare a manifestazioni di culto o che esercitino
funzioni religiose, pastorali o ecclesiastiche. Allo straniero non religioso
che voglia frequentare corsi di noviziato, studio o formazione religiosa
sarà concesso un visto per studio. Allo straniero che partecipi
a pellegrinaggi o a manifestazioni di culto sarà concesso un visto
per turismo.
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la
frontiera
controlli
Alla frontiera italiana, lo straniero è
soggetto ai controlli doganali valutari e sanitari. Per gli stranieri che
provengono da paesi in cui ci sono particolari condizioni epidemiologiche,
il Ministero della Sanità può richiedere la presentazione
di un certificato medico che attesti l'assenza di malattie infettive in
corso. Passati i controlli, le autorità di frontiera timbrano il
passaporto con la data, il luogo di transito. ENtrato in Italia lo straniero
ha 8 giorni lavorativi di tempo per
richiedere il permesso di soggiorno: il
documento che legittima la permanenza in Italia.
respingimenti
La polizia di frontiera respinge gli stranieri
che si presentano senza i requisiti richiesti per l'ingresso in Italia.
Il visto non garantisce di per sé l'ingresso. Le autorità
di frontiera possono respingere lo straniero
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se non ha i mezzi di sostentamento necessari
al soggiorno |
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se non è in grado di fornire esaudienti
spiegazioni sul soggiorno in Italia o se rappresenta un pericolo per la
sicurezza e l'ordine pubblico in Italia. |
Il questore, inoltre decide il respingimento,
con accompagnamento alla frontiera, nei confronti degli stranieri che:
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sono entrati in Italia senza passare i
controlli di frontiera ma sono stati fermati all'ingresso o subito dopo |
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sono stati temporaneamente ammessi nel
territorio per necessità di soccorso. |
Il mezzo di trasporto (aereo, pulmann, treno
o nave) che ha portato lo straniero alla frontiera senza i documenti necessari
è obbligato a ricondurlo nello Stato di provenienza o in quello
dove è stato rilasciato il biglietto di viaggio. I responsabili
del trasporto hanno l'obbligo di verificare che le persone trasportate
siano in possesso dei documenti richiesti per l'ingresso, e di informare
la polizia della presenza di stranieri irregolari a bordo. In caso contrario
sono soggetti ad una multa da 1 a 5 milioni di lire per straniero. Nei
casi più gravi è prevista la revoca della licenza.
In casi eccezzionali la polizia di frontiera
può emmettere un visto di transito con durata di 5 giorni o di 10
giorni in caso di soggiorno. Insieme al visto d'ingresso le autorità
di frontiera devono dare anche una nota informativa sui diritti e doveri.
chi non può essere
respinto
Non possono essere respinti, anche se privi
dei documenti e dei requisiti normalmente richiesti per l'ingresso in Italia,
gli stranieri che:
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richiedono asilo politico |
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hanno status di rifugiato |
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beneficiano di misure di protezione temporanea
per motivi umanitari |
Per questi stranieri devono essere previsti
servizi di accoglienza presso i valichi di frontiera.
lotta all'immigrazione
clandestina
Chinque favorisca l'ingresso illegale di
stranieri in Italia è punito con il carcere da 3 a 12 anni e una
multa fino a 30 milioni di lire per ogni persona che ha fatto entrare clandestinamente.
Se questi ingressi sono inoltre destinati
allo sfruttamento della prostituzione oppure coinvolgono minori da impiegare
in attività illecite, la pena è fissata tra un minimo di
5 e un massimo di 15 anni e una multa di 50 milioni di lire per ogni persona
di cui si è favorito l'ingresso illegale.
In tutti questi casi:
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viene eseguito l'arresto in flagranza |
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viene confiscato il mezzo di trasporto
utilizzato |
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si effettua un processo con giudizio per
direttissima |
Anche chi favorisce la permanenza in
Italia di stranieri irregolari per trarne un ingiusto profitto è
punito con la reclusione fino a 4 anni e con la multa fino a 30 milioni
di lire.
Le somme di denaro ricavate dallo stato
per questi reati devono venire usati per la lotta alla lotta dell'immigrazione
clandestina.
Non costituisce reato fornire soccorso
e assistenza umanitaria a stranieri in condizioni di bisogno anche
se presenti in Italia in maniera illegale.
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