L'ULTIMO VIAGGIO |
XII IL
TIMONE Ed
ecco, appena il vecchio Eroe comparve sorsero
tutti, fermi in lui con gli occhi. Come
quando nel verno ispido i bovi giacciono,
avvinti, innanzi al lor presepe; sdraiati
a terra ruminano il pasto povero,
mentre frusciano l'acquate; se
con un fascio d'odoroso fieno viene
il bifolco, sorgono, pur lenta- mente,
né gli occhi stolgono dal fascio: così
sorsero i vecchi, ma nessuno gli
andava, stretto da pudor, più presso. Ed
egli, sotto il teschio irto del lupo, così
parlò tra lo sciacquìo del mare: Compagni,
udite ciò che il cuor mi chiede sino
da quando ritornai per sempre. Per
sempre? chiese, e, No, rispose il cuore. Tornare,
ei volle; terminar, non vuole. Si
desse, giunti alla lor selva, ai remi barbàre
in terra e verzicare abeti! Ma
no! Né può la nera nave al fischio del
vento dar la tonda ombra di pino. E
pur non vuole il rosichìo del tarlo, ma
l'ondata, ma il vento e l'uragano. Anch'io
la nube voglio, e non il fumo; il
vento, e non il sibilo del fuso, non
l'odïoso fuoco che sornacchia, ma
il cielo e il mare che risplende e canta. Compagni,
come il nostro mare io sono, ch'è
bianco all'orlo, ma cilestro in fondo. Io
non so che, lasciai, quando alla fune diedi,
lo stolto che pur fui, la scure; nell'antro
a mare ombrato da un gran lauro, nei
prati molli di viola e d'appio, o
dove erano cani d'oro a guardia, immortalmente,
della grande casa, e
dove uomini in forma di leoni battean
le lunghe code in veder noi, o
non so dove. E vi ritorno. Io vedo che
ciò che feci è già minor del vero. Voi
lo sapete, che portaste al lido negli
otri l'orzo triturato, e il vino color
di fiamma nel ben chiuso doglio, che
l'uno è sangue e l'altro a noi midollo. E
spalmaste la pece alla carena, ch'è
come l'olio per l'ignudo atleta; e
portaste le gomene che serpi dormono
in groppo o sibilano ai venti; e
toglieste le pietre, anche portaste l'aerea
vela; alla dormente nave, che
sempre sogna nel giacere in secco, portaste
ognun la vostra ala di remo; e
ora dunque alla ben fatta nave che
manca più, vecchi compagni? Al mare la
vecchia nave: amici, ecco il timone. Così
parlò tra il sussurrìo dell'onde.
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