Palazzo Della Rovere in una foto del 1990 circa, quand'era ancora sede del tribunale (fu adibito a tribunale civile e penale, nonché a prefettura dipartimentale del Montenotte, dall'amministrazione napoleonica, nel 1807-11). In basso come si presenta ai giorni nostri, coperto in parte dall'edificio a sinistra (distrutto dai bombardamenti alleati e, finalmente, ricostruito "in stile") ma pregevolmente restaurato nella facciata.
Viene fatto costruire dal Cardinale Giuliano Della Rovere, futuro Papa Giulio II (in occasione della sua elezione al Pontificato saranno murate lapidi ed armi roveresche in tutta la città, nonché piantati alberi di rovere per le vie principali); l'avvio ai lavori è dato il 4 febbraio del 1495 sotto la sovraintendenza di Urbano Vegerio, suo procuratore; nel 1496 vengono acquistate alcune abitazioni circostanti per estendere il palazzo, che tuttavia resterà incompleto (a riguardo notare le isolate colonne dell'ingresso, che nelle intenzioni originarie erano parte di un diverso contesto, completo di un blasone ecc.). Il progetto è del fiorentino Giuliano Da Sangallo, magister petrarum et picator, coadiuvato da Matteo De Bixono, magister picator sive picha pietra. Nel 1500 al de Seingallo e al nipote Bernardo gli Anziani della città accordano la cittadinanza savonese in benemerenza del progetto. Il celebre architetto (1445-1516) costruì, per Lorenzo il Magnifico, le ville fiorentine di Poggio Imperiale e di Poggio a Caiano. Suoi vari edifici a Roma e a Perugia.
Fra gli altri, alloggiò in questo palazzo la regina di Spagna Germana di Foix, moglie di Ferdinando V (che fu ospitato nel Castello Nuovo), dal 26 giugno 1507 (in occasione del vertice europeo).