Il Biotopo della Barriera Corallina e l'acquario

 

( per invertebrati come Sclerattinie, Corallimorfari e Zoantiniari )

 

 

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Concludo così questa breve descrizione del biotopo naturale dei nostri Antozoi Esacoralli adatti all'acquario. Ora vorrei ritornare brevemente ad alcune condizioni ambientali in acquario, importanti per questo gruppo di animali. Mi limito qui a pochi fattori, cercando di rimediare all'incertezza di qualche acquariofilo riguardo alla cosiddetta acqua calcarea, all'impiego di uno schiumatoio e al filtraggio. Antozoi sessili   prosperano e crescono, si sviluppano e si riproducono tuttora meglio in acqua marina trattata con un buono schiumatoio. Nessuno dei cosiddetti "nuovi" sistemi di filtraggio biologici, che in fondo sono stati già tutti impiegati in una maniera o nell'altra prima della scoperta e dello sviluppo di vari procedimenti di schiumazione, può concorrere con l'efficacia di uno schiumatoio. Questo apparecchio però,  in alcune trattazioni degli ultimi anni è stato più volte descritto in modo errato: non è un filtro. Uno schiumatoio è un'attrezzatura tecnica che funziona secondo principi chimico-fisici. Mediante il processo di flottazione esso elimina dall'acqua, sotto forma di schiuma, sostanze organiche attive in superficie che contengono idrati di proteine e carboidrati di struttura molto complessa. In questo modo l'acqua marina, di solito molto carica, viene liberata da rifiuti organici prima che questi possano essere decomposti e mineralizzati dai batteri. Quindi, con uno schiumatoio si elimina dello sporco che allora non inquina più i substrati del filtro biologico. Chiaramente un acquario marino può funzionare anche soltanto con un filtraggio biologico. In fondo, l'acquariofilia marina è di molti anni più vecchia della scoperta dei processi di schiumazione. Però negli ultimi 20 anni nessun apparecchio tecnico ha migliorato l'acquariofilia marina in modo così determinante, portandola a incredibili successi di allevamento, come lo schiumatoio. Così ancora oggi, e finché un giorno magari non verrà sviluppato qualcosa di veramente migliore, per qualsiasi tipo di acquario marino, uno schiumatoio è  nell'interesse degli animali , un attrezzo indispensabile. Non pochi acquariofili, che credevano di ottenere risultati migliori con una tecnica basata solamente su procedimenti di filtraggio biologico, dopo poco tempo sono ritornati "pentiti" ai loro schiumatoi. Anche per gli Antozoi qui presentati, ma soprattutto per le Sclerattinie ermatipiche, uno schiumatoio è assolutamente indispensabile. Specialisti preminenti nell'allevamento di Sclerattinie delicatissime, riconducono i loro fantastici successi proprio all'impiego di uno schiumatoio. Ma pure scienziati che hanno utilizzato questo apparecchio per l'allevamento di organismi così sensibili come larve di ostriche, di aragoste e di ricci di mare hanno dovuto constatare con loro grossa sorpresa che i tassi di sopravvivenza in un'acqua marina naturale trattata con un buono schiumatoio sono assai maggiori che in un'acqua che passa solo attraverso un filtro biologico. Consiglio quindi a tutti gli acquariofili che vogliono occuparsi di Antozoi dei mari tropicali di orientarsi, per quanto riguarda il trattamento dell'acqua, innanzi tutto verso uno schiumatoio efficiente che corrisponda alle dimensioni della vasca. Questo apparecchio fino ad oggi è unico nel migliorare e stabilizzare l'ambiente in acquario. Anche l'affermazione che in acquario il cosiddetto equilibrio tra calcio e acido carbonico venga compromesso dall'uso di uno schiumatoio non diventa realtà se ripetuta continuamente. In base alla mia esperienza, per il filtraggio biologico è preferibile utilizzare della ghiaia corallina molto grossa. Già per l'immensa quantità di pori la sua superficie è assai maggiore di quella per esempio delle strutture in plastica che a suo tempo sono state un fallimento per il filtraggio biologico delle acque di scarico e oggi vengono impiegate principalmente per la desolforazione dei gas combusti, processo che con il filtraggio biologico proprio non centra niente. Per la denitrificazione biologica e per legare i fosfati dannosi che disturbano la costruzione dello scheletro delle Selerattinie, esperti di successo impiegano il carbone iperattivo altamente adsorbente negli scomparti dei filtri sommersi. Questo carbone serve anche alla totale eliminazione di materiali non più decomponibili biologicamente, le cosiddette sostanze gialle. Per gli Antozoi Esacoralli valgono gli stessi consigli per l'illuminazione già esposti nel primo biotopo. Le eccezioni vengono trattate parlando dei singoli animali. Questo vale anche per le condizioni di corrente. Nell'interesse anche di questi abitanti della barriera corallina dovremmo assolutamente rinunciare ad una diffusione artificiale di C02, nonché ad un'eccessiva ozonizzazione. Alcuni acquariofili hanno chiesto informazioni sulla preparazione di "acqua calcarea". Perciò vorrei qui esporre nuovamente un sistema di "produzione" di questa sostanza.

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