Favole, racconti e storie di Natale

Una scuola per Babbo Natale

 

Purtroppo era successo un fatto gravissimo e proprio a lui!

Babbo Natale non riusciva più a leggere.

Confondeva le lettere, saltava le righe, non capiva le parole. Cosa gli era capitato?

 

"Te ne stai incollato tutto il giorno davanti alla televisione a vedere film e quiz!", gli avevano detto le renne.

 

"Alla tua età non fa bene agli occhi!"

 

Ma a Babbo Natale piaceva tantissimo mettersi comodo sulla sua sedia a dondolo e guardare la tivù mangiandosi una bella fetta di panettone. Non aveva più tempo di leggere un buon libro ed era diventato a-nal-fa-be-ta.

 

Come avrebbe fatto a leggere le letterine che i bambini gli spedivano da tutti i Paesi? Con una faccia preoccupatissima andò dalla sua amica Befana per chiederle qualche consiglio. Doveva guarire da questa strana malattia.

 

"C’è solo un rimedio", disse la vecchina, "devi andare a scuola."

 

"A SCUOLA? Ma non è possibile. Te lo immagini uno come me seduto in un banco? Non ho più l’età per queste cose!"

 

"Ho io quello che ti serve: il mantello dell’invisibilità. Me lo ha regalato mia cugina, la strega Clementina. Quando lo indosserai nessuno ti vedrà; così potrai stare tranquillo in classe ad imparare e nessuno verrà a disturbarti... Conosco io una scuola che fa al caso tuo."

 

Babbo Natale si convinse: non c’era altro da fare. Seduto sulla scopa della Befana e avvolto nel suo nuovo mantello, arrivò alla scuola  Era notte fonda, non c’era proprio nessuno. Entrarono dal camino della caldaia.

 

La Befana accompagnò Babbo Natale in un’ aula buia.

"Qui starai bene. E’ la classe seconda, imparerai in fretta, vedrai!", gli disse la Befana salutandolo e lasciandolo tutto solo.

La mattina dopo Babbo Natale fu svegliato dal suono della campanella. Poi 23 bambini scatenati entrarono in quell’aula.

"Ecco i miei compagni.", pensò Babbo Natale.

"Peccato che non mi possano vedere… Che facce simpatiche. Questo è proprio un bel posto."

Ma da quella notte la classe seconda di quella scuola non fu più la stessa.

Cominciarono a capitare fatti strani. Sparivano le matite e non venivano più ritrovate. Se qualcuno lasciava un quaderno sotto il banco, la mattina dopo lo ritrovava sotto un altro banco cinque posti più avanti. Chi faceva questi strani spostamenti?

Dalla biblioteca di classe ogni giorno mancava un libro, poi misteriosamente ricompariva e ne spariva subito un altro. I bambini che facevano i bibliotecari non capivano più nulla.

La maestra metteva in ordine il suo armadio e il giorno dopo trovava tutto sottosopra.

La bidella, quando la mattina sollevava le tapparelle, trovava delle strane frasi scritte alla lavagna. Tipo: STO INPARANDO HA SCIVERE oppure VIVA LA SQUOLA. La bidella si convinse che nella scuola c’erano i fantasmi ! Fantasmi che non conoscevano bene l’ortografia!

Un giorno poi sparirono ben tre cioccolatini del Calendario dell’Avvento!!!!

Naturalmente noi sappiamo chi li aveva mangiati, ma i bambini di questa storia no!

Non sapevano che Babbo Natale prendeva in prestito le loro matite per esercitarsi, scriveva durante la notte sulla lavagna, cominciava a leggere i libri della biblioteca mangiando i cioccolatini. SOTTO IL MANTELLO DELL’INVISIBILITA’, SENZA ESSERE VISTO DA NESSUNO!

Babbo Natale si divertiva un mondo e lo scrisse alla Befana con il pastello rosso preso "in prestito" dall'astuccio del suo compagno di banco.

"Cara Befana, qui sto proprio bene. Penso di rimanere fino alla quinta classe! Avvisa tu le renne.

Firmato: Babbo Natale."

La Befana però quando lesse il biglietto, portatole da un piccione di passaggio, prese la sua scopa e volò per raggiungere la scuola.

Babbo Natale stava russando sotto il mantello dell’invisibilità, quando sentì battere sulla spalla.

"Ehi, amico! la vacanza è finita. Ho ricevuto il tuo biglietto. Se hai ricominciato a scrivere, vuol dire che sai di nuovo leggere. E’ ora di tornare."

"Ma io qui mi diverto troppo…"

"Eh, già e il tuo lavoro chi lo farà? Stanno arrivando quintali di letterine. Non puoi deludere i bambini la notte di Natale! Guarda sotto quel banco… qualcuno ha lasciato una lettera per te."

Babbo Natale prese il piccolo foglio da sotto il banco di Marco.

Cominciò a leggere: Caro Babbo Natale, qui succedono strane cose. Spariscono i libri della biblioteca, le matite, i pastelli e pure i cioccolatini! Credo che ci sia un ladro. Se tu sai chi è, portagli un po' di carbone! Ciao Marco

La Befana aveva ragione. Era ora di tornare.

E così, un po’ a malincuore, Babbo Natale ritornò dalle sue renne, la notte di Natale fece il suo lavoro e i  bambini non restarono delusi.

I più felici furono però i bambini della classe seconda della scuola frequentata da Babbo Natale. Ricevettero i loro giocattoli e quando tornarono a scuola, dopo le vacanze di Natale, trovarono vicino alla porta della loro classe un enorme sacco con un bigliettino sul quale c’era scritto "GRAZIE PER L’OSPITALITA’ !!!"

Nel   sacco   c’erano   tanti   nuovi   libri   per   la   biblioteca   di   classe   e...   un po’ di carbone? No, un bel po’ di CIOCCOLATINI!

Loro non seppero mai di avere avuto come compagno di classe proprio Babbo Natale. Loro non lo seppero mai, lo sappiamo solo noi.

 

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