Quel
giorno il Saggio mi disse:
La vera fedeltà della coppia non è
ciò che tu pensi, mio caro. Non è una costrizione, imposta
dalla legge, dalla società, dalla Chiesa. Non è il rispetto di
un contratto.
E'
un'avventura, strada da percorrere, perchè strada scelta.
Si
vive e si sviluppa come si vive e si sviluppa l'amore degli
amanti.
E'
questo amore in cammino, è il suo pane quotidiano e il vino
della sua gioia.
L'amore
non è già fatto. Si fa.
Non
è un vestito già confezionato, ma stoffa da tagliare,
preparare e cucire.
Non
è un appartamento "chiavi in mano", ma una casa da
costruire, conservare e spesso riparare.
Non
è una vetta conquistata, ma la partenza dalla valle, con
scalate appassionanti, cadute dolorose nel freddo della notte o
nel calore del sole che scoppia.
Non
è un solido ancoraggio nel porto della felicità, ma un levare
l'ancora, è un viaggio in pieno mare, con il vento o la
tempesta.
Non
è un SI trionfale, un punto fermo che si segna fra i sorrisi e
gli applausi, ma è una moltitudine di SI che punteggiano la
vita, fra una moltitudine di NO che si cancellano strada
facendo.
La
fedeltà non è già fatta. Come l'amore, essa si fa, perchè
dell'amore è l'indissolubile compagna.
Essere
fedeli non è non smarrirsi, non combattere, non cadere.
E'
rialzarsi sempre e sempre camminare.
E'
volere perseguire sino alla fine il progetto preparato insieme e
liberamente deciso.
E'
dare fiducia all'altro, al di là delle ombre e della notte.
E'
sostenersi a vicenda al di là delle cadute e delle ferite.
E'
avere fede nell'Amore onnipotente, al di là dell'amore.