La storia della Pasqua

 

L’asinello camminava lentamente per il sentiero sassoso che conduceva alla vallata. Era nervoso perché era la prima volta che veniva cavalcato ed era un po’ impaurito per la folla che gli stava attorno. Molte persone erano in pellegrinaggio verso Gerusalemme, situata in alto, sulla collina.

Stava per iniziare la Festa di Pasqua e tutti volevano essere al Tempio di Gerusalemme per le celebrazioni. La gente cominciò ad interessarsi di colui che stava cavalcando l’asino.

"Ma è Gesù di Galilea!", sussurrò una donna.

"Il rabbi di cui tutti parlano."

"Intendi dire l’uomo di cui si dice sia in grado di operare miracoli?", disse un’altra.

"Sì, l’ho visto con i miei occhi. Dà la vista ai ciechi e chi è paralizzato si alza e cammina."

Intanto Gesù proseguiva con calma il suo cammino, attorniato dai suoi dodici apostoli. Il mormorio cominciò a diffondersi.

"Guarire gli uomini è qualcosa che il Messia sarà in grado di fare", disse un uomo sicuro di conoscere la tradizione.

Un altro aggiunse: "Alcuni credono che Gesù sia proprio il Messia del nostro popolo, colui che sarà Re come lo è stato un tempo il nostro grande Re Davide."

"E’ vero!", disse un terzo pellegrino, "il Messia che Dio ha promesso di inviare per salvarci dai nostri nemici Romani che ci dominano e ci impongono i loro tributi."

Pensò per qualche istante, poi gridò: "Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"

La folla elevò allora un grido. "Dio sia lodato!", acclamarono.

Poi , all’improvviso, Gesù fu oggetto di grande entusiasmo: alcuni gettarono per terra il proprio mantello, perchè l’asinello ci camminasse sopra, altri tagliarono dei rami dagli alberi di palma ai lati della strada per rendere piano il sentiero.

Mentre Gesù cavalcava per la valle e su per la collina, fino alla porta della città, c’era un’atmosfera di festa.

Gesù andò al Tempio e nell’affollato porticato che lo attorniava, la gente era intenta a comprare e vendere.

In vendita c’erano tanti animali, buoi, pecore, piccioni, che potevano essere offerti in sacrificio durante la festa. Il denaro tintinnava quando la gente scambiava le monete necessarie per pagare i propri tributi al tempio e i venditori ridevano senza ritegno non appena intascavano gli esagerati profitti.

Gesù stette ad osservare. Il suo volto si turbò per la collera.

Rovesciò cosi una bancarella disseminando le monete e urlò: "E' scritto nelle Sacre Scritture che Dio ha detto: "La mia casa sarà chiamata Casa di Preghiera. Ma voi ne fate una spelonca di ladri!"

Poi capovolse un’altra bancarella e rovesciò uno sgabello. L’agitazione spavento gli animali, che cominciarono a scappare.

"Fuori!", gridò Gesù ai venditori.

"Tutti voi, fuori!"

Cominciò a cacciarli via perchè quel commercio non continuasse. Si avvicinarono allora i capi religiosi per vedere cosa stesse succedendo.

"Cosa credi di fare nel nostro Tempio?", dissero infuriati.

"E perchè permetti al popolo di credere che tu sia il Messia? Basta. E’ ora di finirla!"

Ma Gesù non aveva alcuna intenzione di fermarsi.

Qualche giorno dopo, con i suoi discepoli, venne in città e parlò alla folla raccontando delle parabole e rispondendo a tutte quelle domande che i provocatori gli rivolgevano.

"Abbiamo un importante quesito", dissero alcuni di loro.

Erano Farisei, gente che aveva studiato con molta cura le Sacre Scritture e che cercava di osservare tutte le leggi di Dio. Erano certi che Gesù non sarebbe stato tanto sapiente da saper rispondere alle domande che riguardavano la Legge.

"Maestro", chiese uno di loro a Gesù, "qual è il più grande comandamento che Dio ci ha dato?"

Gesù rispose senza esitazioni: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il più importante dei comandamenti e il secondo più importante è simile al primo: “Ama il prossimo tuo come te stesso."

Tutti riconobbero che Gesù stava loro citando le Sacre Scritture. Non c’era nulla nella sua risposta che si potesse considerare errato. La sua sapienza, però, servì soltanto a farli arrabbiare ancora di più. I farisei e gli altri dottori della Legge parlarono con i capi religiosi del motivo della loro rabbia e, insieme, cominciarono a complottare per sbarazzarsi di Gesù.

Arrivò poi l’occasione propizia: giunse segretamente a far loro visita uno dei discepoli di Gesù. Per trenta pezzi d’argento, Giuda Iscariota si mise d’accordo per far loro sapere in quale luogo potevano andare a trovare Gesù da solo.

Gesù sapeva che presto sarebbe andato incontro alla sua passione, così averti i suoi discepoli.

Egli voleva condividere con lo loro la cena pasquale, un momento importante di cui fare memoria nel tempo e nella vita degli uomini.

Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane, pronunciò la preghiera di benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli.

"Prendete e mangiatene tutti, questo è il mo corpo."

Poi, prese il calice del vino, rese grazie a Dio e lo diede loro.

"Bevetene tutti, questo è il mio sangue versato per tutti per la remissione dei peccati."

Sebbene gli apostoli non avessero compreso ciò in pieno, lo serbarono per sempre nel loro cuore.

Quando la cena ebbe termine, cantarono un inno e uscirono dalla città.

"Questa notte voi tutti mi abbandonerete", disse loro Gesù con tristezza.

"Io non ti abbandonerò mai", disse Pietro, uno degli apostoli.

Gesù ripose: "Prima di domani, tu mi rinnegherai tre volte."

Si incamminarono verso l’orto degli ulivi chiamato Getsemani. Là, Gesù andò a pregare da solo. Era in ansia e triste perché sapeva cosa stava per accadere.

"Padre mio, non  è possibile. Allontana da me questo calice di sofferenza!", chiese a Dio.

Poi aggiunse: "Però si fatta non la mia, ma la tua volontà."

Gesù continuò a pregare mentre i discepoli dormivano.

Poi nella notte profonda giunse Giuda con un una banda di uomini armati mandati dai capi religiosi.

"Arrestate colui che saluterò con un bacio", disse a voce bassa.

Gli altri discepoli fuggirono e Gesù fu condotto via. I capi religiosi e i dottori della Legge si erano riuniti nella casa del Sommo Sacerdote, pronti ad accusarlo con le loro menzogne.

Pietro li seguì a una certa distanza. Si sedette fuori mentre Gesù affrontava i suoi accusatori e poiché il tempo passava e non c’era alcuna novità, sentì venir meno il suo coraggio.

Una serva allora si fermò ad osservarlo: "Tu eri con quel Gesù", disse, "quello che stanno processando."

"Non è vero!", ribatte Pietro, e all’improvviso ebbe davvero molta paura.

Poco dopo, lo vide un’altra serva che disse le stesse cose.

"Non conosco quell’uomo", giurò.

Poi sopraggiunse uno degli uomini: "Tu devi essere uno dei discepoli di Gesù", disse.

"Il tuo accento rivela che sei della Galilea, proprio come lui."

Pietro era terrorizzato.

"Non conosco quell’uomo!", urlò.

Un gallo cantò mentre l’alba stava per spuntare. Pietro si ricordò delle parole di Gesù e uscito pianse amaramente.

Ormai i sacerdoti avevano deciso che non c’era più motivo di attendere per condannare a morte Gesù. Neanche Giuda, che si era pentito, poté fermarli.

Così Gesù fu condotto dal governatore romano, Ponzio Pilato, che doveva emettere la sentenza di morte.

Pilato rimase perplesso per la richiesta. Era abituato ai ribelli violenti che volevano abbattere il dominio dei romani. Ma Gesù non era uno come loro . Sembrava invece un tipo calmo e pacifico. Cosa doveva fare?

Decise di favorire la folla che nel frattempo si era radunata.

Era usanza per lui rilasciare un prigionieri durante la Festa di Pasqua, così chiese al popolo di fare la sua scelta.

"Chi scegliete tra Gesù e Barabba del quale a tutti voi sono noi i molti crimini commessi?"

I capi religiosi però avevano fatto bene il loro lavoro.

"Libera Barabba!", grido la folla.

"E Gesù?", chiese Pilato.

"Crocifiggilo! Crocifiggilo!", gridarono in delirio.

I soldati di Pilato afferrarono Gesù. Lo vestirono di una tunica scarlatta e gli fecero una corona di rami spinosi.

Facendosene beffe gli dissero: "Ora sei proprio un magnifico re!"

Si inchinarono davanti a lui e sghignazzando dissero: "Lunga vita al Re dei Giudei!"

Gli sputarono addosso e lo picchiarono prima di restituirli del sue vesti. Poi lo condussero sulla collina fuori della città. Là lo crocifissero insieme a due ladroni.

Sopra la sua testa inchiodarono l’accusa contro di lui: "Questi è Gesù, nazareno, il re dei Giudei."

La gente si radunò per deriderlo: "Ha fede in Dio e pretende di essere il Figlio di Dio. Vediamo se Dio viene a salvarlo."

Non accadde però nulla,  tranne che  a mezzogiorno il cielo si fece buio.

Alle tre di pomeriggio, Gesù gridò: "Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?"

Qualche istante dopo morì.

Improvvisamente il velo del Tempio si squarciò in due da cima a fondo. La terra tremò, le rocce si spezzarono e alcuni vecchi sepolcri si aprirono e molti corpi resuscitarono.

La gente pensò che stessero accadendo cose strane.

Di sicuro non fu un giorno comune. Gli stessi soldati rimasi terrorizzati.

"Veramente quest’uomo era il Figlio di Dio", sussurrarono.

Alcune donne, che erano venute con Gesù dalla Galilea per aiutarlo nella sua missione, si avvicinarono piangendo mentre il sole declinava. 

Un uomo ricco chiamato Giuseppe, della città di Arimatea, chiese a Pilato il corpo di Gesù. Lo tirò giù dalla croce e lo fece portare in un sepolcro scavato nella roccia. Mentre due delle donne osservavano, fu fatta rotolare la porta di pietra che chiudeva la tomba .

Il sole stava tramontando e stava iniziando il giorno del riposo sabbatico.

Dopo il Sabato, all’alba del primo giorno della settimana, le due donne che avevano visto seppellire Gesù andarono a vistare la tomba.

Erano Maria Maddalena e un’altra Maria.

Improvvisamente ci un terremoto.

Un angelo scese dal cielo e rotolò via la pietra dall’ingresso del sepolcro.

I soldati a cui era stato dato l’ordine di fare la guardia furono sopraffatti dalla paura.

Allora l’angelo parlò alle donne. "Non abbiate paura. So che state cercando Gesù, colui che è stato crocifisso! Non è qui, è risorto."

Le donne corsero  a riferirlo agli apostoli di Gesù, spaventate ma piene di speranza e di gioia.

E all’improvviso, ecco davanti a loro Gesù in persona.

In Galilea, prima del ritorno di Gesù in Paradiso ebbe luogo un’importante riunione. Gli apostoli di Gesù si incontrarono con lui sulla sommità di una collina. Egli ordinò loro di percorrere ogni regione della terra e di predicare il Vangelo.

"Insegnate agli uomini ad essere miei discepoli proprio come voi", disse Gesù.

"Battezzateli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e insegnate loro ad osservare ciò che vi ho comandato. Io sarò sempre con voi, sino alla fine dei tempi."

 

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