Mi
chiamo Andrea e sono nato circa un mese fa. Mi presento da solo perchè
mamma e papà sono impegnati a svolgere il loro ruolo di
genitori e non hanno il tempo di dedicarsi ai doveri di
rappresentanza (li ho appena messi a letto stremati per la
fatica).
Volevo
ringraziare tutte le persone che sono venute a conoscermi e mi
scuso con loro se non ho potuto abbracciarli di persona,
purtroppo ero rinchiuso nel nido dell'ospedale, dove due dolci
infermiere mi trattenevano insieme ad altri amici anche loro
come me, freschi di giornata.
Vi
ho visti comunque tutti e sembravate così buffi con i nasi
schiacciati contro il vetro della nursery con facce alle volte
un po' da simpatici ebeti. C'era lo zio di un mio ''collega''
che addirittura mi additava a dei suoi amici come suo nipote!
Lì
dietro il vetro, tra un vagito ed un altro, devo confessarvi
che c'erano poche idee da scambiarsi perchè tutti eravamo
alla prima esperienza mondana e quindi si è potuto parlare
solo del meno e del meno e delle nostre esperienze prenatali.
Alcuni
neonati raccontavano del caldo sopportato nei mesi appena
trascorsi con temperature che li lasciavano immaginare
sarebbero nati da una famiglia nel pieno deserto del Sahara.
Altri si lamentavano perchè ascoltando il giornale radio
avevano udito che il deficit pubblico era suddiviso anche tra
i bambini appena nati. Un'altro, sicuramente un po'
sindacalizzato, diceva agli altri che il suo cruccio più
grande era quello di essere nato troppo tardi per conoscere il
significato della parola pensione. C'era poi una bambina, con uno splendido odore di borotalco, molto
preoccupata perchè aveva ascoltato i suoi genitori lamentarsi
per i prezzi in euro che salivano e la Borsa che scendeva.
Diceva che non vedeva l'ora di vederli per risolvergli il
problema, spendere tutti gli euro che avevano così la Borsa
si sarebbe ''alleggerita''.
Per
quanto mi riguarda io ho ascoltato tutti e poi ho detto la
mia: "Ho trascorso 9 mesi meravigliosi, nei quali la mia
mamma sì è tappata spesso le orecchie per non anticiparmi
quello che accadeva intorno, dicendomi poi nell'intimità
tutta nostra che io come tutti i bimbi che nascono siamo la
speranza in un domani migliore."
Qualche volta partecipava a
questi nostri discorsi anche papà che mi diceva: "Andrea il
destino di ognuno di noi e dell'umanità non è scritto da
nessuna parte, siamo noi che lo costruiamo giorno per giorno e
sono certo che tu darai il tuo contributo come noi l'abbiamo
dato prima di te."
Una
cosa di cui però tutti quanti nel nido ci eravamo accorti era
che dal momento della separazione dalla mamma non riuscivamo
più a capire cosa dicevano gli adulti e a quanto pare anche
loro non ci comprendevano più. Mah!
Qualcuno
diceva che aveva sentito via ''liquido amniotico'' che questo
era un passaggio necessario per liberare la mente da tutti i
preconcetti e farci così apprendere le cose in modo autonomo
senza farci condizionare.
La
sapete la cosa strana, dopo poche ore non ci capivamo più
neanche tra noi e il nido rimbombava di urli e pianti senza
senso.
Ora
scusatemi ma vi devo lasciare, voglio andare a dormire, perchè
se si sveglia la mamma mi da un'altra volta la poppata
pensando che mi sono svegliato per la fame.
Buona
notte e sogni d'oro!
Andrea