C’è
un paese dove si ama il maiale come da noi si ama il cane o il gatto. E’
la Nuova Guinea, dove vivono i Papua. Più maiali possiede una famiglia,
più è ricca. Ognuno sceglie un maialino e lo alleva come animale
favorito: la madre di famiglia se ne occupa come se fosse un bambino.
Vive in casa, mangia ottimo cibo, viene portato a spasso al guinzaglio.
Una volta cresciuti, i maiali, ahimè, vengono mangiati durate una grande
festa perchè sono il solo bestiame del paese.
Da noi
il maiale è l’animale simpatico e buffo della fattoria. Quando sei tutto
sporco ti dicono “maialino”. Ma il maiale non è sporco! Se si rotola nel
fango è solo per rinfrescarsi. I suoi occhi vedono male, ma il suo udito e
il suo olfatto sono molto fini. Il suo codino a cavatappi è segno di buona
salute. Il maiale pesa dieci volte più di un bambino. Il suo spesso strato
di grasso, il lardo, lo protegge dal veleno dei serpenti. Ha dei peli grossi
e piuttosto ispidi: le setole.
Il
maiale selvatico è il cinghiale, l’unica grossa selvaggina pericolosa. Il
cinghiale vive soprattutto di notte. Con il suo muso, detto grifo o grugno,
fruga il suolo alla ricerca di bacche e vermi, oppure stana dei piccoli
roditori. Di giorno resta nella tana che ha scavato nel cuore delle foreste.
Il cinghiale ha delle setole dure, che d’inverno formano una criniera. La
pelle delle spalle, l’armatura, è molto spessa. Si rotola nel fango per
sbarazzarsi degli insetti che lo tormentano. La femmina del cinghiale
prepara un letto che tappezza di foglie e di muschio per i suoi cinghialetti.
A sei mesi i piccoli perdono il loro pelo striato, che li mimetizzava tra la
luce e l’ombra della foresta. Vivono in famiglia fino a cinque anni, poi i
maschi lasciano il gruppo per vivere solitari.
Esistono maiali selvatici in tutto il mondo. Il facocero vive nelle savane
dell’Africa. Ha il muso coperto da quattro verruche. Si scava la tana in un
vecchio formicaio o nel nido di qualche porcospino, dove entra all’indietro
per potersi difendere con le zanne se si sente in pericolo.
Anche
l’enorme ilocero popola le foresta dell’Africa. Fa dei bagni di fango che
impediscono che la pelle si spacchi sotto il sole. Talvolta saccheggia i
campi coltivati, ma è piuttosto difficile che abbandoni le foreste.
Il
babirussa è originario delle isole Molucche e Celebes. Dotato di enormi
canini superiori lunghi e ricurvi e gli inferiori leggermente più corti che,
a crescita continua, bucano la pelle. Il babirussa ha pelle ruvida e spessa
con corto pelo di colore chiaro; può arrivare a un'altezza di poco inferiore
al metro e può raggiungere il peso di un quintale. Vive in branchi nelle
giungle di bambù equatoriali dell'Africa ed è un abile nuotatore. Si nutre
principalmente di frutta. Molto apprezzata la sua carne.
Il potamochero, o maiale di fiume, è chiamato anche
cinghiale rosso. E’ presente nell'Africa
sub sahariana e in alcune isole dell'Oceano
Indiano (incluso il
Madagascar).
E’ un animale strettamente imparentato con il nostro
cinghiale
europeo, al quale assomiglia nell'aspetto. Il potamochero è particolarmente
notevole per la sua colorazione vivace: il suo mantello infatti è di color
fulvo acceso, soprattutto nel maschio, con una striscia bianca che corre
lungo la schiena, dalla testa alla base della coda.
Il pecari è
spesso confuso con il cinghiale, con il quale è solo lontanamente
imparentato. Il pecari è un animale molto aggressivo, specialmente se preso
in gruppo: non può essere addomesticato e attacca anche l'uomo, spesso con
esiti fatali. Il loro nutrimento è costituito da una grande varietà di
vegetali con un consistente apporto di proteine animali provenienti da
carogne e piccoli animali. I pecari, se nervosi o agitati, sfregano fra loro
i canini producendo un rumore caratteristico, che serve ad intimorire
eventuali predatori.
In Cina
esiste l’allevamento più antico al mondo di maiali. Laggiù vive un terzo dei
maiali che ci sono al mondo. Il maiale cinese è tutto rugoso, molto calmo e
docile.
Anche
in Europa, il maiale è stato addomesticato da molto tempo. Lo si allevava
per mangiarlo. Ma com’era il maiale nel Medioevo? Per metà selvatico
assomigliava molto al cinghiale. Da ottobre a novembre il porcaro lo faceva
ingrassare, conducendo il branco nella foresta: i maiali divoravano le
ghiande e le castagne. Nel resto dell’anno mangiavano di tutto: bacche e
frutti selvatici, funghi e uova d’uccello. Camminavano liberamente per le
strade ed erano rispettati.
Nella
fattoria il maiale è allevato in un recinto. Ama grufolare per terra con la
punta del suo muso. Si procura così radici, vermi e lumache. E’ un vero
goloso! Quando il contadino arriva con la sua carriola di cibo, quanti
grugniti nel porcile. Le scrofe si rizzano sulle zampe posteriori per
reclamare il loro pranzo.
La
zampa del maiale ha quattro dita, tuttavia cammina solo sulle due dita
anteriori. Mangia di tutto, patate, barbabietole, mais, farina e beve
almeno dieci litri d’acqua al giorno.
La
scrofa aspetta i suoi piccoli, tre mesi, tre settimane e tre giorni. Ha due
gravidanze l’anno. La scrofa chiama i piccoli con le sue grida: i porcellini
cominciano a farsi avanti. Ciascuno succhia un capezzolo, sempre lo stesso. I
più furbi hanno scelto i primi che sono quelli che danno più latte. La
scrofa ha dodici mammelle, quando ha più di dodici piccoli, il contadino
nutre i più deboli con il biberon. Di solito il maiale cresce in un porcile
industriale e quando verso i cinque mesi, pesa cento chili, viene abbattuto. Finchè sono piccoli, i porcellini vengono allattati dalla scrofa in un
apposito recito. I maschi, i verri, sono allevati a parte. Nel suo minuscolo
recinto il maiale si muove appena. Così ingrassa tre volte più in fretta che
in libertà ma è più aggressivo. Può mordere la coda del suo vicino...
In
campagna si ammazza il maiale d’inverno. Un tempo era l’occasione per una
grande festa! Dalla testa ai piedi, del maiale non si butta via niente. La
carne del maiale si conserva per molto tempo, una volta salata o affumicata.
Dopo aver ammazzato il maiale i contadini possono mangiare tutto l’anno:
salami, sanguinacci, zamponi, wurstel, salsiccia, prosciutto, pancetta,
cotolette, arrosti, lardo.
La sua
pelle conciata diventa un cuoio resistente. Le borse, le cinture e le
valigie in pelle sono molto apprezzate. Con le setole si fabbricano pennelli
e spazzole.
Testa
bassa, orecchie pendenti, grugno che grufola nella terra, la scrofa annusa,
fiuta e scova un bulbo terroso e profumato: il tartufo! Il tartufo è un
fungo delizioso e raro che cresce sottoterra ai piedi delle querce. La
scrofa da tartufo lo trova grazie al suo fiuto. Attenti, perchè le
piacerebbe mangiarlo!