Una tavola
apparecchiata con gusto è indice di raffinatezza ed inoltre
dimostra l'attenzione e la cura che i padroni di casa hanno
verso gli ospiti.
La tavola deve essere
grande abbastanza, in modo che gli invitati siano a proprio
agio. La tovaglia può essere di lino, di cotone, a disegni o in
tinta unita, come si preferisce: l'importante è che sia adatta
per il genere di ricevimento, più o meno elegante, e che si
accordi con i piatti.
Per abbellire la tavola
un centrotavola sarà di sicuro effetto. Le composizioni di
fiori o di frutta vanno bene su qualsiasi tavola, mentre per una
serata particolarmente romantica e raffinata una coppia di
candelieri è l'ideale. Le composizioni devono essere basse e
poco ingombranti per non ostacolare i movimenti e non impedire
la vista agli ospiti. I candelabri devono essere alti, in modo
che la fiamma non sia allo stesso livello degli occhi.
I piatti si dispongono
ad uguale distanza l'uno dall'altro ed il loro numero varia a
seconda delle portate del menu e lo stesso vale per le posate.
La loro posizione é comunque fissa:
A= tovagliolo B=
sottopiatto C= tazza da brodo
D= piatto da pane con
coltello per il burro
E= bicchiere acqua F=
calice vino bianco G= calice vino rosso
H= forchetta pesce I=
forchetta pasto J= forchetta insalata
K= coltello di servizio L=
coltello pesce
M= cucchiaio da brodo N=
cucchiaio dessert e forchetta torta
Il momento del pasto é
un momento di relax e di distensione, ma non per questo bisogna
lasciarsi andare al punto da dimenticare le buone maniere.
Ecco un elenco di ciò
che bisogna o non, bisogna fare a tavola.
Prima di sedersi
occorre lavarsi le mani. Quando si è ospiti in casa di qualcuno
si arriva con le mani pulite, ma in occasioni particolari si può
chiedere il permesso di andare a lavarsele.
Mangiando non bisogna
tenere una posizione curva e troppo vicina al piatto, bensì
rimanere diritti, non rigidi, e portare il cibo alla bocca
alzando il braccio. Non si devono appoggiare i gomiti sulla
tavola, ma tenerli lungo i fianchi.
Appena ci si siede si
spiega il tovagliolo sulle ginocchia. È da maleducati legarlo
intorno al collo o infilarlo nel colletto della camicia. Alla
fine del pasto non si ripiega, ma lo si riappoggia alla sinistra
del piatto prima di alzarsi. In famiglia, invece, lo si piega
per riporlo nel portatovagliolo.
Prima di iniziare a
mangiare si aspetta che tutti gli invitati siano serviti e che
la padrona (o il padrone) di casa prenda il primo boccone. Se
gli ospiti sono numerosi e la padrona invita ad iniziare per non
far raffreddare il cibo, è consentito incominciare.
Non si deve toccare il
cibo con le mani, tranne il pane ed alcuni frutti.
Il pane non si taglia
ma si spezza. Lo stesso vale per i grissini che non vanno mai
morsicati.
Se qualche cibo
richiede la presenza delle coppette lavadita, non vi si immerge
tutta la mano, ma solo la punta delle dita e ci si asciuga poi
nel tovagliolo.
Non bisogna mai,
assolutamente mai, portare alla bocca il coltello.
Il cibo che si trova
nel piatto non va tagliato in tanti pezzetti, ma un boccone per
volta, mano a mano che lo si mangia.
Ci si serve dal piatto
di portata con le apposite posate e non si può adoperare la
propria forchetta già usata per servirsi ancora. Ugualmente il
cucchiaino con cui si è già mescolato il thè o il caffè non
può essere utilizzato per prendere altro zucchero dalla
zuccheriera.
Il cibo deve rimanere
nel centro del piatto: non va schiacciato o spinto verso il
bordo.
Se una vivanda o una
bibita è troppo calda è meglio aspettare che si raffreddi, per
evitare di fare boccacce dopo essersi scottati. È molto
maleducato soffiare sul cucchiaio o sul piatto per raffreddare
il cibo.
Prima di mangiare un
boccone bisogna fare attenzione che non contenga qualche parte
di scarto, per non essere poi costretti a sputarla. I noccioli
della frutta o le parti di scarto, inavvertitamente messe in
bocca, non si lasciano cadere direttamente nel piatto. Se sono
stati portati alla bocca con una posata si fanno scivolare su di
essa e poi sul piatto, se con le mani si depongono nella mano
chiusa a pugno che li riporta sul piatto.
Le posate si usano
facendo il meno rumore possibile. Il cucchiaio non deve essere
riempito troppo, perchè portandolo alla bocca una parte del
contenuto potrebbe ricadere nel piatto.
Per raccogliere le
ultime cucchiaiate di minestra il piatto fondo va inclinato
verso il centro della tavola.
Quando si smette un
attimo di mangiare per bere o per parlare, si mettono le posate
obliquamente con le punte del coltello e della forchetta che si
incrociano, con i rebbi della forchetta all'ingiù e la lama del
coltello verso il centro del piatto.
Quando si è finito di
mangiare si lasciano entrambe le posate sul piatto,
perpendicolarmente alla persona con i manici sul bordo.
Prima di bere e dopo
aver bevuto bisogna pulirsi le labbra con il tovagliolo: prima
per non lasciare sgradevoli impronte sul bicchiere e dopo per
asciugarsi la bocca.
Con la bocca piena non
bisogna bere e ancor meno parlare. Versando da bere non si deve
riempire il bicchiere fino all'orlo. Nel bere non bisogna alzare
troppo il braccio o sollevare il mignolo.
Mentre si mastica
occorre tenere la bocca chiusa per non produrre fastidiosi
rumori. Se per disgrazia a qualcuno dovesse sfuggire un ruttino,
cerchi di soffocarlo il più possibile coprendosi la bocca con
il tovagliolo o con la mano scusandosi con gli altri commensali.
Le salse dense non
vanno versate sul cibo, ma messe sul piatto accanto ad esso. I
condimenti liquidi invece si versano direttamente sulla carne.
Non è permesso "fare scarpetta", raccogliere cioè la
salsa nel piatto con un pezzetto di pane. I biscotti o il pane
non vanno intinti nel caffè, nel tè, nella cioccolata e
tantomeno nel vino.
Per mangiare il pesce
non bisogna usare il coltello normale: se manca quello da pesce
si usa solo la forchetta e ci si aiuta con un pezzetto di pane.
Le uova, tutti i cibi
molli e l'insalata si mangiano con la sola forchetta.
Non si possono
rifiutare le pietanze che vengono offerte, neppure se non
piacciono.
Quando non si vuole che
il bicchiere venga riempito, non lo si copre con la mano, ma si
fa un semplice cenno.
Occorre sempre dire
"per favore" e "grazie" quando si chiede al
commensale vicino di passare qualche cosa.
Non è ammesso usare
stuzzicadenti per rimuovere i pezzetti di cibo che si sono
incagliati nei denti. Se il fastidio è insopportabile si chiede
scusa agli altri commensali e si va un attimo in bagno.
Se capita di trovare un
capello o qualcosa di sporco nel piatto lo si toglie il più
discretamente possibile, in modo che gli altri commensali non
notino lo spiacevole incidente.
A tavola non
bisognerebbe mai fumare. Chi non sa resistere, dopo aver chiesto
il permesso della padrona di casa, può accendersi una
sigaretta, non prima però del dessert.