IL BUIO
E' tanto scuro fuori
e dentro questa stanza,
è buio il corridoio
non vedo la distanza.
Che sia nascosto un
mostro,
un serpente nell'armadio,
o forse quattro streghe
sono uscite dalla radio?
Mi vien la tremarella,
non riesco a fare un
passo,
mi nascondo sotto il
letto
e sto fermo come
un sasso.
Ma poi che cosa faccio,
perchè restare qui,
se poi fra un po' di tempo
mi scappa la pipì?
Io provo a respirare,
mi muovo ed esco fuori,
non va poi tanto male
non sento dei rumori.
Ma questi strani colpi,
è il vento sulle porte
o il mio cuore che
impazza
e batte forte forte?
Forse vale la pena
prenderlo di petto
e sfidare questo buio
questo nero e strano
oggetto.
Adesso son deciso
piglio tutti i miei
fantasmi
e li butto dentro un
pozzo
con i mostri e gli
ectoplasmi.
E se poi non ho coraggio
e non cerco
l'avventura...
bene accenderò la luce
così passa ogni paura.
L'UOMO NERO
Chi sa poi chi è,
chissà come è fatto,
magari se lo vedo
rido come un matto.
Lo chiamano Babau,
l'Uomo dai Denti Rossi
oppure l'Uomo Nero,
qualcuno Succhiaossi.
Io so che se esiste
si nasconde in cantina
e vuole far paura
soprattutto a ogni
bambina.
Ma io sono più furbo
e al posto di evitarlo
gli voglio far paura,
io voglio spaventarlo.
Dunque mi faccio forza
e scendo quei gradini,
magari io ci vado
con altri tre bambini.
Ci vado con le corde
e se trovo quel rottame
gli faccio prima bau!
e lo lego come un
salame.
Ma se lui me lo giura
e promette di esser
bravo,
lo faccio giocare
con mio nonno Gustavo.
QUANDO ARRIVI, MAMMA?
Sono in classe alla
finestra,
con il naso contro il
vetro,
ed appena sento un suono
faccio un balzo e guardo
dietro.
E' la stessa cosa a
casa,
quando scendi per la
spesa,
corro sempre alla
finestra,
guardo fuori e sto in
attesa.
Scruto ora tutto intorno
all'uscita della scuola,
vedo entrare altre mamme
mentre io sono qui da
sola.
Perchè in fretta non
arrivi,
cosa mai sarà successo?
Ora conto fino a dieci,
così appari proprio
adesso.
Fino a dieci ho già
contato
ma non è accaduto
niente,
quindi penso a
qualcos'altro...
non mi viene nulla in
mente.
Quasi tutti i miei
compagni
mi salutano, vanno via,
ci son tutti ad
aspettarli,
è arrivata anche una
zia.
Ma se tu non ti decidi,
se mi lasci qui da sola
io mi arrabbio, punto i
piedi,
caccio un urlo a
squarciagola.
Quando proprio non ti
aspetto,
sono triste e
spaventata,
ecco arrivi in questo
istante,
con il tuo volto da
fata!
IL VENTO BRIGANTE
Chi bussa alla porta,
chi vuol per forza
entrare,
chi è quel brutto e
cattivo
che mi vuole spaventare?
Il papà mi rassicura,
"Non c'è nessun
brigante,
è il vento che urla
forte
col suo fiato da
gigante".
Ma io sono certo,
che ne pensi, sarà un
ladro?
O quel vento burlone
che mette tutto a
soqquadro?
Si senton grossi
colpi...
se la porta cade giù,
mi tremano le gambe
e ho una fifa blu.
Nella mano del papà,
sono pronto ad
affrontarlo,
il tipaccio che c'è
fuori,
forse in due si può
picchiarlo.
Il papà gira la chiave,
io son dietro un po'
nascosto,
e se poi all'improvviso
salta fuori un vero
mostro?
Chiudo gli occhi, tengo
il fiato,
stringo forte il mio
papà,
poi con tutto il mio
coraggio,
ecco affronto la realtà.
La porta si spalanca,
non c'è nessuno dietro
allora è proprio il
vento,
è tutto qui il segreto?
La porta vien richiusa,
la paura se n'è
andata...
torno sotto le coperte
e mi faccio una risata!
CHI HA PAURA DEL LUPO?
Chi ha paura del lupo
cattivo?
Non solo Cappucetto,
con la nonna e i
porcellini,
ma anche ne hanno molta
i teneri agnellini.
Il lupo cattivo
ha gli occhi di brace,
denti lunghi e affilati
e una bocca vorace.
Il lupo della fiaba
ha un pelo lungo e nero
abita nelle foreste
e anche nel mio
pensiero.
Se la sera lo incontro,
nascosto nell'androne,
forse mi salta addosso
e mi mangia in un
boccone?
Di lupi cattivi
ce ne sono per tutti i gusti
ma son tutti, quasi
sempre,
degli sciocchi
bellimbusti.
Ma se tu li riconosci,
se poi vengon
smascherati,
anche quelli più cattivi
poi rimangono fregati.
Molto spesso, stai
attento,
sotto al pelo lungo e
nero,
batte un cuore da
coniglio
e non certo da
sparviero.
Molte volte, impara
bene,
dietro a quegli occhi di
brace,
si nasconde forse un
timido,
forse solo un incapace.
A far la voce grossa
sono capace anch'io,
anche se a volte esce
solo un fioco balbettio.
Ma lascia stare il lupo,
che stia nella foresta,
tu va' per la tua
strada,
ma vacci con la testa!
LA STREGA BETEGA
Occhi di ghiaccio, naso
arricciato
lingua a serpente,
ghigno arrabbiato.
Questo è il ritratto di
una tipica strega,
da alcuni è detta Strega
Betega!
Ha molte amiche tutte
bruttine
che fanno i Sabba sulle
colline,
cantano e ballano sotto
la luna
per augurare agli altri
sfortuna.
La strega Betega vive in
città
con tre lucertole
e due cincillà,
vive in cantina,
talvolta sui tetti
e fa paura a bambini e
vecchietti.
La strega Betega ha la
voce nasale,
e qualche problema
intestinale:
anche se mastica radice
di menta
ha un fiato fetente che
ti tormenta.
Strizza gli occhi se la
vedi,
perchè spesso è
travestita
porta una parrucca
viola,
sette anelli sulle dita.
Se ti alletta con
l'inganno,
se ti offre i suoi
confetti
sputa in alto, sputa in
terra
che senz'altro sono
infetti.
E se infine lei tentasse
di mutarti in un topino,
il rimedio è presto
detto:
puoi gettarle un
pasticcino!
Le streghe vedi sono
molto strane,
sembrane acide vecchie
befane,
ma essendo molto molto
golose
diventano docili, quasi
affettuose.
Se poi gli offri panna
montata
si sciolgon come... neve
scaldata.
IL DOTTOR BABAU
Ho la pancia brontolona
e mi sento un po'
agitato
nella gola bolle rosse,
accipicchia son malato.
Mal di denti, mal di
ossa,
sbuffo, sudo, che
bruciore!
La mia mamma è
preoccupata:
"Hai bisogno del
dottore".
Il dottore arriva presto
e mi vuole visitare.
"No", gli grido. "Pussa
via,
non ti devi
avvicinare!".
Ma il Babau viene vicino,
si fa avanti sempre più,
per la fifa che mi
prende
la mia febbre sale su.
"Su, da bravo, apri la
bocca
che ti do la medicina,
se poi faccio una
puntura
starai meglio
domattina".
Cosa vuole il brutto
mostro,
vuole farmi la puntura?
io non voglio, strillo
forte:
"Questo matto mi tortura!".
Dopo lotte, pianti e
grida
alla fine son stremato
ed in meno di un secondo
il sedere mi ha bucato.
"Hai già fatto, già
finito?".
chiedo in lacrime al
dottore,
io pensavo molto
peggio...
ma è soltanto un
pizzicore.
E di fatto sto già
meglio,
mi è venuto anche
appetito.
Un cucchiaio di sciroppo
e di botto... son
guarito.
I BRUTTI SOGNI
Le luci si spengono,
si attenua ogni suono.
Gli occhi sono pensati
e al sonno mi abbandono
Mi trovo in un castello
tra dame e cavalieri
che cavalcano armati
i loro bei destrieri.
Ma ecco arriva un drago
dall'aspetto feroce,
spalanca le sue fauci
io fuggo via veloce.
Ma da quando sono in
salvo
compare un mostro
orrendo,
io so che vuol mangiarmi
e già mi sta
inseguendo.
Sono terrorizzato
e corro col fiatone,
inciampo in una pietra
e cado in un burrone.
Precipito precipito
e volo a testa in giù,
e mi ritrovo immerso
in un oceano blu.
Oddio non ce la faccio
e sto per annegare...
Nel sonno mi dibatto,
e comincio a gridare.
Spalanco gli occhi al
buio,
ho accanto la mia mamma:
"E' solo un brutto
sogno,
tranquillo, fai la
nanna!".
IL TEMPORALE
Corrono corrono le
nuvole in cielo,
son come vele di un
grande veliero.
Si gonfiano al vento, poi sembrano corsari
che solcano le onde di
oceani e di mari.
Si uniscono insieme, si
urtano contro,
le incita il vento:
"Venite allo scontro".
Si addensano scure, si
fanno minacciose,
ed eccole!, ora sono
orchesse furiose.
Il cielo è solcato da
lampi dorati
che sembrano spade di
mille pirati.
C'è un grande fracasso,
un forte boato,
è il tuo che irrompe nel
cielo infuocato.
Si piegano gli alberi
per tanta buriana,
tremando un coniglio
raggiunge la tana.
Nell'aria si odono acuti
gli stridi
di uccelli che cercano
rifugio nei nidi.
Si abbatte la pioggia,
dilaga in ruscelli
risucchia le foglie nei
suoi mulinelli.
Lampeggiano al buio
saette brillanti,
seguite da secchi
fragori rombanti.
E dentro una casa un
bimbo impaurito,
guardando quel cielo che
sembra impazzito.
Si tappa le orecchie,
non osa parlare,
va dalla sua mamma per
farsi abbracciare.
Allora la mamma per
dargli coraggio
racconta la storia di un
grande villaggio
che sta fra le nubi, ci
sono i giganti
che fanno raduni un po'
stravaganti.
Con un'orchestrina di
cento elementi
suonando tamburi e molti
strumenti,
si lancian le stelle, si
tiran dardi
che scoppiano allegri
come petardi.
Poi bevono birra,
moscato e spumante
che cade dal cielo
copioso e abbondante.
E questa strana festa
non è poi tanto male
anche se sulla terra è
solo un... Temporale.
ACQUA, CHE PAURA
Acqua profonda, acqua
balzana
acqua che sotto nascondi
una tana.
Acqua che inghiotti e
che mi avvolgi
non è che dopo mi
travolgi?
Io provo a entrare e
allungo un piede,
ma sarà vero quel che
succede?
Che se mi stendo, mi
metto giù
io resto a galla, mi
tiri su?
Acqua sei bella, ma
misteriosa
quanto ti bevo non sei
gazzosa.
Entri negli occhi, riempi
la bocca
se provo ad andare dove
non si tocca.
Ho freddo adesso e tremo
tutto,
mi viene voglia di stare
all'asciutto.
Acqua ti prego, se siamo
amici
insieme potremo giocare
felice.
"Immagina d'essere un
pesce nel mare
così tranquillo potrai
sguazzare.
Prova a tuffarti, a
gettarti nell'onda
immergi la testa
nell'acqua più fonda.
Poi spicca un salto nel
mare azzurrino
sei diventato un bianco
delfino.
Digrigna i denti e
addirittura...
sei un pescecane e fai
paura!
Gonfia la pancia, spruzza
uno spruzzo
sei una balena, forse un merluzzo.
Sei tante cose e puoi
nuotare
e forse adesso... mi
puoi amare".
E SE MI TRASFORMO IN UN
ROSPO?
La mamma mi dice,
chissà poi se è vero,
che se sono cattivo
divento un rospo nero.
Io mica ci credo,
è tutta una bugia,
il rospo dello stagno
non entra in casa mia.
E poi sono simpatici
e col loro gracidare
rallegrano l'estate,
viene voglia di cantare.
Dicono che sono brutti
ma son certo più belli
della grassa zia Sofia
che si copre di anelli.
Io ripeto: non ci credo,
ma se invece fosse vero
non vi piacerebbe
proprio
diventare un rospo nero?
Bisogna che ci pensi,
che veda il mio
vantaggio,
ad esser vagabondo
ci vuol molto coraggio.
Potrei sempre andare a
zonzo
e sguazzare dentro
l'acqua
e saltare per i fossi
non vi sembra una gran
pacchia?
Perciò non ho paura
e, prendetemi in parola,
meglio essere un
ranocchio
che andare sempre a
scuola!
GIROTONDO DELLA PAURA
Paura gigantesca,
paura appiccicosa,
paura più assillante
di una mosca noiosa.
Paure che hai dentro,
paure che hai fuori,
paure che ti vengono
come i raffreddori.
Ce l'hanno proprio
tutti,
non è escluso nessuno,
un po' di tremarella
se la porta dietro
ognuno.
Ce l'hanno i calciatori,
bagnini ed avvocati,
ce l'hanno i genitori,
bambini e fidanzati.
Allora come fare,
come si fa a scacciare?
La chiudi dentro un
sacco
e poi la butti a mare?
Non esiste una ricetta
e neppure una magia,
un poco di paura
di tiene compagnia!