Filastrocche da paura!

 

Le filastrocche "da paura" sono dedicate a tutti i bambini, ai bambini cresciuti, ai bambini diventati adulti che si portano dietro tutte le loro paure, come un sacchetto che non li lascerà mai.

 

LA PAURA

La senti che arriva,

ti assale piano piano,

è come un gigante,

o come un brutto nano.

Fa correre i brividi

su e giù per la schiena,

a volte è più forte di una grossa balena.

Non sai che nome darle,

ti fa sudar le mani,

è come l'abbaiare di più di cento cani.

Si insinua minacciosa

e sibilante striscia,

è più schifosa e viscida di una velenosa biscia.

Se cerchi di prenderla,

oppure di imbrigliarla,

ti sfugge dappertutto,

fai fatica a fermarla.

Ma allora sai chi è

questa strana figura?

Io so che nome darle,

accidenti è la... PAURA!

 

IL BUIO

E' tanto scuro fuori

e dentro questa stanza,

è buio il corridoio

non vedo la distanza.

Che sia nascosto un mostro,

un serpente nell'armadio,

o forse quattro streghe

sono uscite dalla radio?

Mi vien la tremarella,

non riesco a fare un passo,

mi nascondo sotto il letto

 e sto fermo come un sasso.

Ma poi che cosa faccio,

perchè restare qui,

se poi fra un po' di tempo

mi scappa la pipì?

Io provo a respirare,

mi muovo ed esco fuori,

non va poi tanto male

non sento dei rumori.

Ma questi strani colpi,

è il vento sulle porte

o il mio cuore che impazza

e batte forte forte?

Forse vale la pena

prenderlo di petto

e sfidare questo buio

questo nero e strano oggetto.

Adesso son deciso

piglio tutti i miei fantasmi

e li butto dentro un pozzo

con i mostri e gli ectoplasmi.

E se poi non ho coraggio

e non cerco l'avventura...

bene accenderò la luce

così passa ogni paura.

 

L'UOMO NERO

Chi sa poi chi è,

chissà come è fatto,

magari se lo vedo

rido come un matto.

Lo chiamano Babau,

l'Uomo dai Denti Rossi

oppure l'Uomo Nero,

qualcuno Succhiaossi.

Io so che se esiste

si nasconde in cantina

e vuole far paura

soprattutto a ogni bambina.

Ma io sono più furbo

e al posto di evitarlo

gli voglio far paura,

io voglio spaventarlo.

Dunque mi faccio forza

e scendo quei gradini,

magari io ci vado

con altri tre bambini.

Ci vado con le corde

e se trovo quel rottame

gli faccio prima bau!

e lo lego come un salame.

Ma se lui me lo giura

e promette di esser bravo,

lo faccio giocare

con mio nonno Gustavo.

 

QUANDO ARRIVI, MAMMA?

Sono in classe alla finestra,

con il naso contro il vetro,

ed appena sento un suono

faccio un balzo e guardo dietro.

E' la stessa cosa a casa,

quando scendi per la spesa,

corro sempre alla finestra,

guardo fuori e sto in attesa.

Scruto ora tutto intorno

all'uscita della scuola,

vedo entrare altre mamme

mentre io sono qui da sola.

Perchè in fretta non arrivi,

cosa mai sarà successo?

Ora conto fino a dieci,

così appari proprio adesso.

Fino a dieci ho già contato

ma non è accaduto niente,

quindi penso a qualcos'altro...

non mi viene nulla in mente.

Quasi tutti i miei compagni

mi salutano, vanno via,

ci son tutti ad aspettarli,

è arrivata anche una zia.

Ma se tu non ti decidi,

se mi lasci qui da sola

io mi arrabbio, punto i piedi,

caccio un urlo a squarciagola.

Quando proprio non ti aspetto,

sono triste e spaventata,

ecco arrivi in questo istante,

con il tuo volto da fata!

 

IL VENTO BRIGANTE

Chi bussa alla porta,

chi vuol per forza entrare,

chi è quel brutto e cattivo

che mi vuole spaventare?

Il papà mi rassicura,

"Non c'è nessun brigante,

è il vento che urla forte

col suo fiato da gigante".

Ma io sono certo,

che ne pensi, sarà un ladro?

O quel vento burlone

che mette tutto a soqquadro?

Si senton grossi colpi...

se la porta cade giù,

mi tremano le gambe

e ho una fifa blu.

Nella mano del papà,

sono pronto ad affrontarlo,

il tipaccio che c'è fuori,

forse in due si può picchiarlo.

Il papà gira la chiave,

io son dietro un po' nascosto,

e se poi all'improvviso

salta fuori un vero mostro?

Chiudo gli occhi, tengo il fiato,

stringo forte il mio papà,

poi con tutto il mio coraggio,

ecco affronto la realtà.

La porta si spalanca,

non c'è nessuno dietro

allora è proprio il vento,

è tutto qui il segreto?

La porta vien richiusa,

la paura se n'è andata...

torno sotto le coperte

e mi faccio una risata!

 

CHI HA PAURA DEL LUPO?

Chi ha paura del lupo cattivo?

Non solo Cappucetto,

con la nonna e i porcellini,

ma anche ne hanno molta

i teneri agnellini.

Il lupo cattivo

ha gli occhi di brace,

denti lunghi e affilati

e una bocca vorace.

Il lupo della fiaba

ha un pelo lungo e nero

abita nelle foreste

e anche nel mio pensiero.

Se la sera lo incontro,

nascosto nell'androne,

forse mi salta addosso

e mi mangia in un boccone?

Di lupi cattivi

ce ne sono per tutti i gusti

ma son tutti, quasi sempre,

degli sciocchi bellimbusti.

Ma se tu li riconosci,

se poi vengon smascherati,

anche quelli più cattivi

poi rimangono fregati.

Molto spesso, stai attento,

sotto al pelo lungo e nero,

batte un cuore da coniglio

e non certo da sparviero.

Molte volte, impara bene,

dietro a quegli occhi di brace,

si nasconde forse un timido,

forse solo un incapace.

A far la voce grossa

sono capace anch'io,

anche se a volte esce

solo un fioco balbettio.

Ma lascia stare il lupo,

che stia nella foresta,

tu va' per la tua strada,

ma vacci con la testa!

 

LA STREGA BETEGA

Occhi di ghiaccio, naso arricciato

lingua a serpente, ghigno arrabbiato.

Questo è il ritratto di una tipica strega,

da alcuni è detta Strega Betega!

Ha molte amiche tutte bruttine

che fanno i Sabba sulle colline,

cantano e ballano sotto la luna

per augurare agli altri sfortuna.

La strega Betega vive in città

con tre lucertole  e due cincillà,

vive in cantina, talvolta sui tetti

e fa paura a bambini e vecchietti.

La strega Betega ha la voce nasale,

e qualche problema intestinale:

anche se mastica radice di menta

ha un fiato fetente che ti tormenta.

Strizza gli occhi se la vedi,

perchè spesso è travestita

porta una parrucca viola,

sette anelli sulle dita.

Se ti alletta con l'inganno,

se ti offre i suoi confetti

sputa in alto, sputa in terra

che senz'altro sono infetti.

E se infine lei tentasse

di mutarti in un topino,

il rimedio è presto detto:

puoi gettarle un pasticcino!

Le streghe vedi sono molto strane,

sembrane acide vecchie befane,

ma essendo molto molto golose

diventano docili, quasi affettuose.

Se poi gli offri panna montata

si sciolgon come... neve scaldata.

 

IL DOTTOR BABAU

Ho la pancia brontolona

e mi sento un po' agitato

nella gola bolle rosse,

accipicchia son malato.

Mal di denti, mal di ossa,

sbuffo, sudo, che bruciore!

La mia mamma è preoccupata:

"Hai bisogno del dottore".

Il dottore arriva presto

e mi vuole visitare.

"No", gli grido. "Pussa via,

non ti devi avvicinare!".

Ma il Babau viene vicino,

si fa avanti sempre più,

per la fifa che mi prende

la mia febbre sale su.

"Su, da bravo, apri la bocca

che ti do la medicina,

se poi faccio una puntura

starai meglio domattina".

Cosa vuole il brutto mostro,

vuole farmi la puntura?

io non voglio, strillo forte:

"Questo matto mi tortura!".

Dopo lotte, pianti e grida

alla fine son stremato

ed in meno di un secondo

il sedere mi ha bucato.

"Hai già fatto, già finito?".

chiedo in lacrime al dottore,

io pensavo molto peggio...

ma è soltanto un pizzicore.

E di fatto sto già meglio,

mi è venuto anche appetito.

Un cucchiaio di sciroppo

e di botto... son guarito.

 

I BRUTTI SOGNI

Le luci si spengono,

si attenua ogni suono.

Gli occhi sono pensati

e al sonno mi abbandono

Mi trovo in un castello

tra dame e cavalieri

che cavalcano armati

i loro bei destrieri.

Ma ecco arriva un drago

dall'aspetto feroce,

spalanca le sue fauci

io fuggo via veloce.

Ma da quando sono in salvo

compare un mostro orrendo,

io so che vuol mangiarmi

e già mi sta inseguendo.

Sono terrorizzato

e corro col fiatone,

inciampo in una pietra

e cado in un burrone.

Precipito precipito

e volo a testa in giù,

e mi ritrovo immerso

in un oceano blu.

Oddio non ce la faccio

e sto per annegare...

Nel sonno mi dibatto,

e comincio a gridare.

Spalanco gli occhi al buio,

ho accanto la mia mamma:

"E' solo un brutto sogno,

tranquillo, fai la nanna!".

 

IL TEMPORALE

Corrono corrono le nuvole in cielo,

son come vele di un grande veliero.

Si gonfiano al vento, poi sembrano corsari

che solcano le onde di oceani e di mari.

Si uniscono insieme, si urtano contro,

le incita il vento: "Venite allo scontro".

Si addensano scure, si fanno minacciose,

ed eccole!, ora sono orchesse furiose.

Il cielo è solcato da lampi dorati

che sembrano spade di mille pirati.

C'è un grande fracasso, un forte boato,

è il tuo che irrompe nel cielo infuocato.

Si piegano gli alberi per tanta buriana,

tremando un coniglio raggiunge la tana.

Nell'aria si odono acuti gli stridi

di uccelli che cercano rifugio nei nidi.

Si abbatte la pioggia, dilaga in ruscelli

risucchia le foglie nei suoi mulinelli.

Lampeggiano al buio saette brillanti,

seguite da secchi fragori rombanti.

E dentro una casa un bimbo impaurito,

guardando quel cielo che sembra impazzito.

Si tappa le orecchie, non osa parlare,

va dalla sua mamma per farsi abbracciare.

Allora la mamma per dargli coraggio

racconta la storia di un grande villaggio

che sta fra le nubi, ci sono i giganti

che fanno raduni un po' stravaganti.

Con un'orchestrina di cento elementi

suonando tamburi e molti strumenti,

si lancian le stelle, si tiran dardi

che scoppiano allegri come petardi.

Poi bevono birra, moscato e spumante

che cade dal cielo copioso e abbondante.

E questa strana festa non è poi tanto male

anche se sulla terra è solo un... Temporale.

 

ACQUA, CHE PAURA

Acqua profonda, acqua balzana

acqua che sotto nascondi una tana.

Acqua che inghiotti e che mi avvolgi

non è che dopo mi travolgi?

Io provo a entrare e allungo un piede,

ma sarà vero quel che succede?

Che se mi stendo, mi metto giù

io resto a galla, mi tiri su?

Acqua sei bella, ma misteriosa

quanto ti bevo non sei gazzosa.

Entri negli occhi, riempi la bocca

se provo ad andare dove non si tocca.

Ho freddo adesso e tremo tutto,

mi viene voglia di stare  all'asciutto.

Acqua ti prego, se siamo amici

insieme potremo giocare felice.

"Immagina d'essere un pesce nel mare

così tranquillo potrai sguazzare.

Prova a tuffarti, a gettarti nell'onda

immergi la testa nell'acqua più fonda.

Poi spicca un salto nel mare azzurrino

sei diventato un bianco delfino.

Digrigna i denti e addirittura...

sei un pescecane e fai paura!

Gonfia la pancia, spruzza uno spruzzo

sei una balena, forse un merluzzo.

Sei tante cose e puoi nuotare

e forse adesso... mi puoi amare".

 

E SE MI TRASFORMO IN UN ROSPO?

La mamma mi dice,

chissà poi se è vero,

che se sono cattivo

divento un rospo nero.

Io mica ci credo,

è tutta una bugia,

il rospo dello stagno

non entra in casa mia.

E poi sono simpatici

e col loro gracidare

rallegrano l'estate,

viene voglia di cantare.

Dicono che sono brutti

ma son certo più belli

della grassa zia Sofia

che si copre di anelli.

Io ripeto: non ci credo,

ma se invece fosse vero

non vi piacerebbe proprio

diventare un rospo nero?

Bisogna che ci pensi,

che veda il mio vantaggio,

ad esser vagabondo

ci vuol molto coraggio.

Potrei sempre andare a zonzo

e sguazzare dentro l'acqua

e saltare per i fossi

non vi sembra una gran pacchia?

Perciò non ho paura

e, prendetemi in parola,

meglio essere un ranocchio

che andare sempre a scuola!

 

GIROTONDO DELLA PAURA

Paura gigantesca,

paura appiccicosa,

paura più assillante

di una mosca noiosa.

Paure che hai dentro,

paure che hai fuori,

paure che ti vengono

come i raffreddori.

Ce l'hanno proprio tutti,

non è escluso nessuno,

un po' di tremarella

se la porta dietro ognuno.

Ce l'hanno i calciatori,

bagnini ed avvocati,

ce l'hanno i genitori,

bambini e fidanzati.

Allora come fare,

come si fa a scacciare?

La chiudi dentro un sacco

e poi la butti a mare?

Non esiste una ricetta

e neppure una magia,

un poco di paura

di tiene compagnia!

 

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