Ferragosto,
in origine, non era una festa limitata al giorno 15, ma durava
tutto il mese, quando il primo imperatore romano istituì le
feriae Augusti, cioè feste in onore di Augusto. Le celebrazioni
religiose più importanti che si svolgevano in questo mese erano
quelle del 13 agosto dedicate alla dea Diana, legata alla vita
dei boschi, alle fasi lunari e alla maternità. A questa festa
era permesso partecipare sia ai padroni sia ai servi, senza che
per un giorno esistessero differenze sociali. Le donne durante
tutto l'anno appendevano all'interno del tempio tavolette votive
e consacravano alla dea le proprie vesti, per ottenere da lei un
parto facile e felice. Nello stesso periodo si svolgevano feste
in onore di altre divinità, tutte feste legate alla prosperità
e fertilità della natura così come della donna.
Oggi, il 15 agosto, oltre a festeggiare il giorno di vacanza per
eccellenza all'interno del periodo di ferie, si celebra la festa
per l'Assunzione della Vergine Maria,
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AGOSTO: LA NOTTE DI SAN LORENZO
Ogni anno, la notte del
10 agosto, gli occhi di tutti noi si rivolgono al cielo, per
cogliere al volo una stella cadente.
Se scientificamente la caduta delle stelle è da imputarsi al
passaggio, all'interno dell'orbita visiva terrestre, degli
asteroidi della costellazione Perseo (detti appunto Perseidi),
culturalmente la pioggia di stelle è stata elaborata in modo più
poetico.
Questa notte è
infatti, da tempi immemori, dedicata al martirio di San Lorenzo
e le stelle cadenti sono le lacrime versate dal santo durante il
suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli, e scendono
sulla terra solo il giorno in cui Lorenzo morì, creando
un'atmosfera magica e carica di speranza.
In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i
desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore
di San Lorenzo.
Nella tradizione
popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate
"fuochi di San Lorenzo", poiché ricordano le
scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso
il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo
non morì bruciato, ma decapitato, nell'immaginario popolare
l'idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede.
I sette bagni di San
Lorenzo
In Romagna, il giorno
di San Lorenzo ci si deve immergere sette volte in mare, per
purificarsi e per attirare a sé fortuna e felicità. Per questo
motivo, fin dall'antichità in questa giornata vi era sulla
riviera romagnola un grande afflusso di bagnati, provenienti
dalla campagna, speranzosi di veder le loro malattie portate via
dal mare, e di propiziarsi un anno migliore e più fortunato. La
stessa legenda, in chiave cristiana giustifica l'usanza con
un'apparizione di San Lorenzo, avvenuta a Cervia, quando la
cittadina fu colpita dalla febbre malarica. Si narra infatti che
il Santo del 10 agosto apparve in sogno ad una ragazza malata,
indicandole la via della guarigione nelle acque salmastre, che
avrebbero donato ai bagnanti i sette doni dello Spirito Santo:
Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e
Timore di Dio.
Così per estensione, e per paura di future epidemie, ogni anno
tutti i paesani della Romagna iniziarono a bagnarsi sette volte
in mare il giorno di San Lorenzo.