Riccardo è un bimbetto
molto dispettoso: si diverte a prendere in giro i suoi compagni
e a spingerli quando giocano facendoli cadere, così tutti lo
evitano e lui è rimasto solo.
"Chi se ne
importa? Non ho certo bisogno di loro io!" pensava
Riccardo.
Ma è quasi Natale: le
vetrine sono adornate di fili luccicanti e palline colorate, il
negozio di dolciumi espone panettoni, caramelle e cioccolatini
da appendere sugli alberi di Natale e il negozio di giocattoli
mostra tutte le ultime novità… che bello il Natale!
Sarà per
quell’atmosfera di festa, sarà che le persone in questo
periodo sono più attente al prossimo, ma anche i mendicanti per
strada raccolgono qualche monetina in più. Non si sa bene il
motivo, ma in questo periodo la gente riesce ad accorgersi della
loro presenza e riesce a non passargli accanto con il volto
indifferente, il passo affrettato e il cuore chiuso.
Si sa in questo periodo
tutti si sentono più buoni ...tutti tranne Riccardo.
E’ la notte di Natale
e Riccardo dorme nel suo lettino.
Ma qualcosa di speciale
sta per accadere….
Un forte rumore sveglia
il bambino che aprendo gli occhi si trova davanti BABBO NATALE!
"Cosa mi hai
portato?", chiede subito Riccardo.
"Prima di darti il
mio dono rispondi a questa domanda: sei stato bravo
quest’anno?"
"Certo!",
risponde pronto Riccardo.
"Ne sei davvero
sicuro?", chiede ancora Babbo Natale.
"Ti ho già detto
di sì sei sordo forse?", risponde di rimando Riccardo.
"No non sono
sordo, ma questa sera prima di darti il tuo regalo voglio
portarti a fare un giro …un giro nel passato!"
Così dicendo Babbo
Natale prese la mano di Riccardo e si trovarono nel cortile della
scuola. Era il giorno della partita di calcio e Simone segnò il
goal della vittoria.
A Riccardo non piaceva perdere, così fece
annullare il goal ripetendo che era fallo, che era fuorigioco e
siccome il bambino che faceva l’arbitro era un suo compagno di
classe, annullò il goal di Simone perché aveva una gran paura
di Riccardo!
Ma Babbo Natale fece di
più. Fece immedesimare Riccardo in Simone e gli fece provare la
delusione che provò il suo amichetto in quel momento. Non tanto
per il goal, ma perché lì a guardarlo c’era il suo papà e
lui voleva mettercela davvero tutta per non deluderlo. Voleva
vincere la partita per rendere il suo papà fiero di lui, non
per se stesso.
Riccardo rimase molto
colpito da questo e la durezza del suo cuore cominciava a
tremolare.
Poi si trovarono per le
vie del centro, era il giorno in cui Riccardo incontrò Arianna.
Si era messa l’apparecchio ai denti e lui la prese in giro.
Anche qui Babbo Natale fece provare a Riccardo la tristezza di
Arianna, perché per una bimba è comunque importante sentirsi
carina e lui l’aveva ferita.
La durezza di cuore di
Riccardo continuava a tremolare ed i suoi occhi avevano i
lucciconi.
Si spostarono ancora e
si trovarono a casa di Riccardo.
Sua mamma era molto
stanca, lavorava di giorno in un ufficio e quando tornava a casa
aveva da riordinare, preparare la cena, lavare, stirare e di
tempo per riposarsi ne aveva ben poco.
Riccardo si vide quando,
finito di giocare in cameretta, lasciava tutti i giochi sparsi
per la stanza. Andava poi in cucina a bere un bicchiere di latte
e non puliva neppure se lo rovesciava per terra. Anche qui
intervenne Babbo Natale e fece immedesimare Riccardo nella mamma.
Il bimbo provò
un’emozione fortissima che lo fece tremare. Sentì il
grandissimo amore che sua mamma provava per lui, l’amore che
metteva nel riordinare la casa e farlo vivere in una ambiente
accogliente e pulito, l’amore che metteva nel lavare e stirare
i suoi abitini e farlo andare a scuola sempre in ordine e la
tristezza che la mamma provava tutte le volte che il preside
della scuola la chiamava a causa del comportamento di suo figlio
in classe.
Riccardo scoppiò a
piangere.
Aprì gli occhi e si
accorse di essere nella sua cameretta da solo.
La mamma sentendolo
piangere andò da lui e l’abbracciò. Rimasero così a lungo.
La mamma era contenta perché da molto tempo Riccardo non
l’abbracciava più, da quando il suo papà era volato in cielo
e lui non aveva nessuno con cui prendersela per questo.
Il mattino successivo
Riccardo telefonò ad Arianna e le disse che la trovava molto
carina.
Poi chiamò Simone, gli
chiese scusa e gli disse che voleva essere suo amico.
Ad un certo punto
Riccardo si accorse di un pacco rimasto sotto il suo albero: il
suo regalo lo aveva già aperto! Che fosse quello di Babbo
Natale? Aprì il pacchetto e trovò un pupazzo di Babbo Natale
che se gli si premeva la schiena faceva l’occhiolino!
Riccardo scoppiò a
ridere e pensò: la notte di Natale è davvero una notte magica
perché addolcisce i cuori e porta un sorriso sul viso della
gente e Babbo Natale mi ha insegnato che comunque non è
necessario aspettare che sia Natale per accorgersi di avere un
cuore capace d'amare!