“Lago Blu” era un
villaggio molto grazioso situato tra le montagne e un grande
lago, le cui acque limpide e profonde avevano il colore
intenso del cielo.
Era un luogo incantevole
anche in inverno quando le montagne erano innevate ed il lago
completamente ghiacciato.
Le casette degli abitanti
distavano dalle acque; si trovavano tutte ai piedi delle
montagne e godevano della meravigliosa vista del Lago.
Tutte, tranne una bella
villetta dipinta di rosa con il tetto di mattonelle, delineata
da uno steccato rosso. Al portoncino verde erano appese delle
campanelle in madreperla che ad ogni soffio di vento
tintinnavano soavemente. Questa casa si trovava proprio sulle
coste del lago.
Lì vivevano Linda e Ado,
due vecchini cortesi ed ospitali, che avevano una fabbrica di
cioccolato, chiamata “Delizia”, in un grande locale adiacente
alla casa.
Erano due grandi
lavoratori fin da ragazzi. Il padre di Linda era stato molti
anni prima il fondatore di “Delizia” e appena terminati gli
studi era andata a lavorare con lui. Dapprima cucinavano solo
tortine di marmellata di frutta raccolte dalla mamma di Linda.
Nel bosco di “Lago Blu” gli alberi erano tantissimi e
producevano tante varietà di frutti: ciliegie, amarene,
albicocche, noci, mirtilli e lamponi; in primavera il paese era
un’esplosione di colori e le tortine erano sublimi. Il loro
profumo si espandeva in tutto il paese e raggiungeva perfino le
montagne. Quando le tortine venivano sfornate, tutti i bimbi
smettevano di fare compiti e giochi e si precipitavano a
gustarle per la merenda. Linda preparava dei cestini su una
grande tavola imbandita e raccontava loro delle favole.
All’interno delle confezioni inseriva dei bigliettini colorati
con i quali assegnava dei regalini ai bambini. Tutti i pomeriggi
era una grande festa per i piccoli abitanti di “Lago Blu”.
Col passare del tempo la
fabbrica di cioccolato s’ingrandì e aumentò i suoi lavoranti,
tutti cuochi e pasticceri bravissimi tra i quali Ado. L’amore
tra lui e Linda sbocciò subito al primo sguardo che si
scambiarono e dalla passione che in comune avevano per il
cioccolato ebbero origine dolci squisiti ed unici. Quelle
prelibatezze erano diventate l’orgoglio del paese ed erano
richiesti anche da molto lontano. Chi li gustava per la prima
volta rimaneva estasiato e ne ordinava in grandi quantità.
Pian piano furono attirati
al lago tutti gli abitanti del villaggio che non esitavano a
fermarsi alla “Delizia” a gustare un dolcetto in riva al lago.
Tutti amavano Linda e Ado
ed i bimbi li chiamavano “nonnini”. Linda, che non aveva avuto
figli e si commuoveva fino alle lacrime.
Durante i mesi invernali,
quando il freddo impediva ai bimbi di giocare all’aperto, Linda
aveva ideato un laboratorio dove i piccoli avevano la
possibilità di creare dolcetti con cioccolato, frutta, mandorle
e nocciole. Si divertivano tanto tra matterelli e pasta frolla!
In particolare due bambine
erano le più assidue frequentatrici del laboratorio e non
mancavano mai. Si chiamavano Emily e Rosa; Linda aveva
instaurato un rapporto di profondo affetto con loro e le amava
come due figlie.
Un giorno si presentò solo
Rosa, molto triste.
Raccontò che Emily era
rimasta a casa. Ivan il fratellino stava molto male. Non
mangiava da molti giorni ed era debole. Parlando con Rosa,
scoprì che i bimbi erano spesso soli in quanto i genitori, molto
poveri, dovevano lavorare entrambi lontano da casa. Svolgevano
lavori molto modesti: la mamma era cameriera, mentre il papà
vendeva candele. I bimbi non ricevevano mai un regalo neppure a
Natale. Nonostante Linda conoscesse le bimbe da molto tempo
ignorava la triste storia di Emily. Quel giorno Rosa non fece
dolcetti; senza Emily non sarebbe stata la stessa cosa.
Preferì andare a pattinare
al lago. Molti bambini lo facevano. In inverno il paese non
offriva molte attrattive tranne la cucina di Linda ed il
pattinaggio.
Rosa andava raramente a
pattinare; Emily non possedeva i pattini e non voleva farla
sentire a disagio.
Quella notte il sonno di
Linda fu molto agitato; era in pensiero per Ivan. Il giorno
seguente decise di andare a trovarlo e portò del pane fresco,
del latte e del formaggio con la speranza che il bimbo riuscisse
a mangiare qualcosa. Purtroppo Ivan stava peggio di quanto Linda
pensasse.
Passavano i giorni e non
ne voleva sapere di mangiare; aveva provato a portargli delle
minestrine calde di verdure e frutta ma niente da fare.
La preoccupazione per lui
era grande, allora Linda provò a prenderlo in braccio e a
parlare con lui, cercando di dargli più affetto e calore
possibili.
Il piccolo Ivan parlava
faticosamente ma riuscì a dire una frase che colpì molto Linda;
disse: “Non riesco a mangiare senza la mia mamma.”
A quel bambino mancavano
tanto i genitori e ovviamente anche a Emily che non smetteva di
piangere ormai da giorni.
Linda rimase con loro fino
a sera inoltrata e parlarono molto; riuscì a fare calmare Emily
parlando di tutto.
La bimba smise di piangere
e si sfogò parlando delle sue aspettative e speranze per il
futuro, di quanto lei e il fratellino amassero gli animali, di
cosa volesse fare da grande e del suo sogno di diventare una
brava ballerina.
Quando la mamma tornò,
insieme chiamarono il medico del paese, ma la moglie disse che
era partito e per qualche giorno non sarebbe tornato.
A “Lago Blu” c’era solo un
medico e l’ospedale distava molti chilometri. Spostare Ivan in
quelle condizioni non sarebbe stato conveniente. Decisero di
aspettare un altro giorno.
Linda andò via molto
amareggiata; doveva a tutti i costi fare qualcosa.
Arrivò a casa a notte
inoltrata ma non andò a letto. Si mise in cucina e preparò le
tortine di frutta più appetitose che avesse mai fatto. Voleva
renderle più profumate che poteva per attirare l’attenzione di
Ivan. Il bimbo doveva assolutamente mangiare qualcosa, anche un
solo boccone sarebbe bastato per riabilitare quel corpicino.
La mattina si precipitò a
casa dei bambini con dei pacchettini colorati. Aveva
confezionato le tortine con carta velina variopinta e
all’interno aveva inserito dei bigliettini.
Emily ne mangiò subito una
e lesse il biglietto: “Hai vinto un’altra tortina, scegli tu il
gusto!”
Emily ne volle una ai
lamponi e la gustò golosa. Ivan fu incuriosito dai biglietti e
riuscì a vincere ben due tortine che riuscì a mangiare a fatica.
Bevve succo di arancia e si mise a riposare.
Emily e Linda erano
felicissime; quello era un piccolo grande passo verso la
speranza.
I giorni a seguire Ivan
mangiò delle minestrine e bevve latte. A fine pasto non
mancavano mai le miracolose tortine alla frutta.
Dopo una settimana era in
netta ripresa anche se sempre molto triste. La mamma ringraziava
ogni giorno Linda ma aveva solo poche ore per stare con i figli.
Il Natale si avvicinava e occorreva fare qualcosa per rendere
felici i due bambini.
Una notte si svegliò di
soprassalto con un’idea meravigliosa. Chiamò Ado e i due
parlarono tutta la notte. Si accordarono e nei giorni seguenti
si organizzarono per portare a buon fine il loro progetto.
Il giorno di Natale era
una bellissima giornata, il lago ghiacciato brillava sotto i
raggi di un tiepido sole. Linda andò a prendere i bimbi, li
portò al lago e consegnò loro due cestini colmi di tortine e
dolcetti al cioccolato e nocciole.
I piccoli con gli occhi
che brillavano di gioia scartarono i dolcetti. Gustarono le
miracolose prelibatezze e trovarono due biglietti ciascuno.
Subito pensarono che i
premi contenuti nei tagliandi fossero le solite sublimi tortine
ma sbagliavano.
Emily rimase a fissare il
biglietto per qualche minuto. Non credeva ai suoi occhi! Sul
biglietto era scritto a grandi lettere: “HAI VINTO UN PAIO DI
PATTINI DA GHIACCIO BIANCHI.”
La bimba non riusciva a
parlare dall’emozione, guardò la distesa di ghiaccio sognando di
volteggiare leggera e li vide. Erano proprio in mezzo al lago,
belli e luminosi! Bianchi come la neve.
Anche Ivan fissava il suo
biglietto; non riusciva a capire cosa ci fosse scritto, era
troppo piccolo e non sapeva leggere.
Linda glielo lesse: “HAI
VINTO UN CAGNOLINO COLOR ORO DI NOME BILLY.”
Il piccolo si guardò
attorno. I suoi occhietti roteavano impazziti alla ricerca del
magico dono. Cercò e ricercò e lo vide scodinzolante e festoso.
I bambini urlavano di
gioia ma non sapevano che le sorprese non erano finite. Mentre
ammiravano i regali che Linda aveva fatto loro, sentirono la
voci dei genitori che li chiamavano e, d’improvviso, se li
trovarono davanti.
Mamma e papà erano vestiti
con dei strani grembiulini e avevano una cuffietta bianca in
testa. Ma come mai indossavano quegli abiti? I bambini gli
corsero incontro.
Non riuscivano a dire
nulla, li fissavano increduli e stupiti. L’emozione era forte e
nessuno parlava.
Intervenne Linda. Spiegò
ai bambini che i loro genitori erano stati assunti alla
“Delizia” come aiuto cuochi e non si sarebbero più allontanati
da loro.
Nel frattempo arrivò anche
Rosa. Le due bambine indossarono i pattini e solcarono il
ghiaccio. Sembravano proprio due libellule, libere e felici.
Ivan e Billy saltellavano
euforici. I due nonnini erano stati davvero preziosi per quei
bambini.
Avevano restituito loro il
sorriso e si strinsero tutti in un caldo abbraccio.