Favole, racconti e storie per bambini

I nonnini di "Lago Blu"

scritto da Sabrina P.

 

“Lago Blu” era un villaggio molto grazioso situato tra le montagne e un grande lago, le cui acque limpide e profonde avevano il colore intenso del cielo.

Era un luogo incantevole anche in inverno quando le montagne erano innevate ed il lago completamente ghiacciato.

Le casette degli abitanti distavano dalle acque; si trovavano tutte ai piedi delle montagne e godevano della meravigliosa vista del Lago.

Tutte, tranne una bella villetta dipinta di rosa con il tetto di mattonelle, delineata da uno steccato rosso. Al portoncino verde erano appese delle campanelle in madreperla che ad ogni soffio di vento tintinnavano soavemente. Questa casa si trovava proprio sulle coste del lago.

Lì vivevano Linda e Ado, due vecchini cortesi ed ospitali, che avevano una fabbrica di cioccolato, chiamata “Delizia”, in un grande locale adiacente alla casa.

Erano due grandi lavoratori fin da ragazzi. Il padre di Linda era stato molti anni prima il fondatore di “Delizia” e appena terminati gli studi era andata a lavorare con lui. Dapprima cucinavano solo tortine di marmellata di frutta raccolte dalla mamma di Linda. Nel bosco di “Lago Blu” gli alberi erano tantissimi e producevano tante varietà di frutti: ciliegie, amarene, albicocche, noci, mirtilli e lamponi; in primavera il paese era un’esplosione di colori e le tortine erano sublimi. Il loro profumo si espandeva in tutto il paese e raggiungeva perfino le montagne. Quando le tortine venivano sfornate, tutti i bimbi smettevano di fare compiti e giochi e si precipitavano a gustarle per la merenda. Linda preparava dei cestini su una grande tavola imbandita e raccontava loro delle favole.  All’interno delle confezioni inseriva dei bigliettini colorati con i quali assegnava dei regalini ai bambini. Tutti i pomeriggi era una grande festa per i piccoli abitanti di “Lago Blu”.

Col passare del tempo la fabbrica di cioccolato s’ingrandì e aumentò i suoi lavoranti, tutti cuochi e pasticceri bravissimi tra i quali Ado. L’amore tra lui e Linda sbocciò subito al primo sguardo che si scambiarono e dalla passione che in comune avevano per il cioccolato ebbero origine dolci squisiti ed unici. Quelle prelibatezze erano diventate l’orgoglio del paese ed erano richiesti anche da molto lontano. Chi li gustava per la prima volta rimaneva estasiato e ne ordinava in grandi quantità.

Pian piano furono attirati al lago tutti gli abitanti del villaggio che non esitavano a fermarsi alla “Delizia” a gustare un dolcetto in riva al lago.

Tutti amavano Linda e Ado ed i bimbi li chiamavano “nonnini”. Linda, che non aveva avuto figli e si commuoveva fino alle lacrime.

Durante i mesi invernali, quando il freddo impediva ai bimbi di giocare all’aperto, Linda aveva ideato un laboratorio dove i piccoli avevano la possibilità di creare dolcetti con cioccolato, frutta, mandorle e nocciole. Si divertivano tanto tra matterelli e pasta frolla!

In particolare due bambine erano le più assidue frequentatrici del laboratorio e non mancavano mai. Si chiamavano Emily e Rosa; Linda aveva instaurato un rapporto di profondo affetto con loro e le amava come due figlie.

Un giorno si presentò solo Rosa, molto triste.

Raccontò che Emily era rimasta a casa. Ivan il fratellino stava molto male. Non mangiava da molti giorni ed era debole. Parlando con Rosa, scoprì che i bimbi erano spesso soli in quanto i genitori, molto poveri, dovevano lavorare entrambi lontano da casa. Svolgevano lavori molto modesti: la mamma era cameriera, mentre il papà vendeva candele. I bimbi non ricevevano mai un regalo neppure a Natale. Nonostante Linda conoscesse le bimbe da molto tempo ignorava la triste storia di Emily. Quel giorno Rosa non fece dolcetti; senza Emily non sarebbe stata la stessa cosa.

Preferì andare a pattinare al lago. Molti bambini lo facevano. In inverno il paese non offriva molte attrattive tranne la cucina di Linda ed il pattinaggio.

Rosa andava raramente a pattinare; Emily non possedeva i pattini e non voleva farla sentire a disagio.

Quella notte il sonno di Linda fu molto agitato; era in pensiero per Ivan. Il giorno seguente decise di andare a trovarlo e portò del pane fresco, del latte e del formaggio con la speranza che il bimbo riuscisse a mangiare qualcosa. Purtroppo Ivan stava peggio di quanto Linda pensasse.

Passavano i giorni e non ne voleva sapere di mangiare; aveva provato a portargli delle minestrine calde di verdure e frutta ma niente da fare.

La preoccupazione per lui era grande, allora Linda provò a prenderlo in braccio e a parlare con lui, cercando di dargli più affetto e calore possibili.

Il piccolo Ivan parlava faticosamente ma riuscì a dire una frase che colpì molto Linda; disse: “Non riesco a mangiare senza la mia mamma.”

A quel bambino mancavano tanto i genitori e ovviamente anche a Emily che non smetteva di piangere ormai da giorni.

Linda rimase con loro fino a sera inoltrata e parlarono molto; riuscì a fare calmare Emily parlando di tutto.

La bimba smise di piangere e si sfogò parlando delle sue aspettative e speranze per il futuro, di quanto lei e il fratellino amassero gli animali, di cosa volesse fare da grande e del suo sogno di diventare una brava ballerina.

Quando la mamma tornò, insieme chiamarono il medico del paese, ma la moglie disse che era partito e per qualche giorno non sarebbe tornato.

A “Lago Blu” c’era solo un medico e l’ospedale distava molti chilometri. Spostare Ivan in quelle condizioni non sarebbe stato conveniente. Decisero di aspettare un altro giorno.

Linda andò via molto amareggiata; doveva a tutti i costi fare qualcosa.

Arrivò a casa a notte inoltrata ma non andò a letto. Si mise in cucina e preparò le tortine di frutta più appetitose che avesse mai fatto. Voleva renderle più profumate che poteva per attirare l’attenzione di Ivan. Il bimbo doveva assolutamente mangiare qualcosa, anche un solo boccone sarebbe bastato per riabilitare quel corpicino.

La mattina si precipitò a casa dei bambini con dei pacchettini colorati. Aveva confezionato le tortine con carta velina variopinta e all’interno aveva inserito dei bigliettini.

Emily ne mangiò subito una e lesse il biglietto: “Hai vinto un’altra tortina, scegli tu il gusto!”

Emily ne volle una ai lamponi e la gustò golosa. Ivan fu incuriosito dai biglietti e riuscì a vincere ben due tortine che riuscì a mangiare a fatica. Bevve succo di arancia e si mise a riposare.

Emily e Linda erano felicissime; quello era un piccolo grande passo verso la speranza.

I giorni a seguire Ivan mangiò delle minestrine e bevve latte. A fine pasto non mancavano mai le miracolose tortine alla frutta.

Dopo una settimana era in netta ripresa anche se sempre molto triste. La mamma ringraziava ogni giorno Linda ma aveva solo poche ore per stare con i figli. Il Natale si avvicinava e occorreva fare qualcosa per rendere felici i due bambini.

Una notte si svegliò di soprassalto con un’idea meravigliosa. Chiamò Ado e i due parlarono tutta la notte. Si accordarono e nei giorni seguenti si organizzarono per portare a buon fine il loro progetto.

Il giorno di Natale era una bellissima giornata, il lago ghiacciato brillava sotto i raggi di un tiepido sole. Linda andò a prendere i bimbi, li portò al lago e consegnò loro due cestini colmi di tortine e dolcetti al cioccolato e nocciole.

I piccoli con gli occhi che brillavano di gioia scartarono i dolcetti. Gustarono le miracolose prelibatezze e trovarono due biglietti ciascuno.

Subito pensarono che i premi contenuti nei tagliandi fossero le solite sublimi tortine ma sbagliavano.

Emily rimase a fissare il biglietto per qualche minuto. Non credeva ai suoi occhi! Sul biglietto era scritto a grandi lettere: “HAI VINTO UN PAIO DI PATTINI DA GHIACCIO BIANCHI.”

La bimba non riusciva a parlare dall’emozione, guardò la distesa di ghiaccio sognando di volteggiare leggera e li vide. Erano proprio in mezzo al lago, belli e luminosi! Bianchi come la neve.

Anche Ivan fissava il suo biglietto; non riusciva a capire cosa ci fosse scritto, era troppo piccolo e non sapeva leggere.

Linda glielo lesse: “HAI VINTO UN CAGNOLINO COLOR ORO DI NOME BILLY.”

Il piccolo si guardò attorno. I suoi occhietti roteavano impazziti alla ricerca del magico dono. Cercò e ricercò e lo vide scodinzolante e festoso.

I bambini urlavano di gioia ma non sapevano che le sorprese non erano finite. Mentre ammiravano i regali che Linda aveva fatto loro, sentirono la voci dei genitori che li chiamavano e, d’improvviso, se li trovarono davanti.

Mamma e papà erano vestiti con dei strani grembiulini e avevano una cuffietta bianca in testa. Ma come mai indossavano quegli abiti? I bambini gli corsero incontro.

Non riuscivano a dire nulla, li fissavano increduli e stupiti. L’emozione era forte e nessuno parlava.

Intervenne Linda. Spiegò ai bambini che i loro genitori erano stati assunti alla “Delizia” come aiuto cuochi e non si sarebbero più allontanati da loro.

Nel frattempo arrivò anche Rosa. Le due bambine indossarono i pattini e solcarono il ghiaccio. Sembravano proprio due libellule, libere e felici.

Ivan e Billy saltellavano euforici. I due nonnini erano stati davvero preziosi per quei bambini.

Avevano restituito loro il sorriso e si strinsero tutti in un caldo abbraccio.

 

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LE MILLE BOLLE BLU ringrazia per la grafica:

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