Dovrò
farlo da sola!", mormorò sconsolata.
E senza pensarci troppo si mise subito al lavoro. Si accorse
però che era già ora di pranzo e si recò in stalla per
nutrire le renne.
Ma con immenso stupore vide che anche loro erano piene di
macchie!
"Care mie, anche voi avete preso l’orticaria! Probabilmente
siete tutti troppo stanchi. Tranquille care amiche penserò a
tutto io."
Decise di dare agli animali un cucchiaio di medicina a base
di frutti rossi e pensò al da farsi. Indossò il cappotto e
uscì in giardino. Durante la notte, insieme alla neve erano
cadute centinaia di lettere indirizzate a Babbo Natale.
Mamma Natale si munì di tutta la pazienza che aveva e le
raccolse. Le lesse tutte ed andò dagli aiutanti folletti.
Ahimé, anche loro con quelle strane macchioline in viso.
Allora si rimboccò le maniche. C'erano ancora tanti regali
da finire...
Per tutto il giorno svolse le attività più varie; tagliò,
incollò, avvitò, dipinse, cucì e alla fine riuscì nel suo
intento. Tutti i doni erano stati rifiniti ed incartati. Ma
ad un tratto un dubbio la afflisse: senza le renne, come
avrebbe fatto a consegnare i regali?
"Ho trovato!" esclamò.
"Trasformerò la slitta in una macchina volante anche senza
renne e l'aspirapolvere mi darà la spinta necessaria per il
decollo!"
Si mise a cercare in cantina per vedere se c'erano altre
cose che le potessero servire. Modificò l'aspirapolvere in
modo che soffiasse aria, invece di aspirarla. Poi
collegò un piccolo motore ricavato da una vecchia lavatrice.
Ecco fatto! Alla fine la slitta volante era pronta e Mamma
Natale era soddisfatta.
Attaccò ad ogni regalo un bigliettino con il nome di chi lo
doveva ricevere, poi sistemò i regali nel sacco. Un paio
erano davvero troppo grandi e crearono qualche problema!
Alla fine indossò il mantello rosso con il cappuccio e così
nessuno l'avrebbe riconosciuta!
Mamma Natale ripulì dalla neve il sentiero e preparò la
pista di decollo. Poi l'oca e la gallina cominciarono a
sbattere le ali, mentre lei avviava il motore che seppur di
scarsa potenza permise alla slitta di sollevarsi nell'aria
gelida della notte.
Mamma Natale stava volando! E continuò a volare e a volare
finché non vide in lontananza una piccola città. Allora virò
in quella direzione e atterrò sopra un tetto pieno di neve.
Legò una fune attorno al camino e si lasciò scivolare
dentro.
"Ma guarda come ho ridotto il mantello rosso! Come farà
Babbo Natale ad averlo sempre pulito!"
Mamma Natale continuò ad andare su e giù per i camini per
tutta la notte, finché anche l'ultimo regalo fu consegnato
ed il sacco si svuotò completamente.
Il viaggio sembrava non finire mai, ma alla fine vide una
debole luce. Erano Babbo Natale e le renne, che le
segnalavano la strada di casa ed erano magicamente guariti.
"Non vedevo l'ora che tornassi cara", le disse Babbo Natale.
"Vieni, siediti vicino al camino e togliti gli stivali.
Adesso ti preparo un bel bagno caldo."
Mamma Natale rimase a rilassarsi per un po’ e sguazzò felice
nell’acqua bollente. Poi quando si riprese dalla stanchezza,
scese in soggiorno; lì c'era ad aspettarla una magnifica
sorpresa...
La sua bambina le saltò al collo stringendola in un forte
abbraccio e
Babbo Natale aveva preparato una colazione speciale a base
di tartine polari con panna e ribes... e
naturalmente regali per tutti!