La storia di Elena di Troia

 

C’era una volta una donna nata da un uovo, come un uccello.

Era però più bella di tutti gli altri uccelli mai apparsi nel cielo.

Si chiamava Elena e i principi, duchi e re l’avevano chiesta in moglie.

Lei invece scelse come marito il vecchio re Menelao e andò a vivere nella usa reggia in riva al mare.

Ma il matrimonio non cambiò nulla e principi, duchi e re continuarono a innamorarsi di lei.

Accadde anche al bellissimo Paride, un giovane principe della città di Troia: la vide e non riuscì più a dimenticarla. La voleva a tutti i costi per sé.

Così un giorno rubò il suo amore e la portò a Troia, dall’altra parte del mare. Re Menelao soffrì moltissimo, ma dopo un po’ il dolore diventò rabbia.

Chiamò in aiuto re e principi della Grecia e navigò verso Troia con un esercito di cinquantamila soldati per riprendere sua moglie.

Con lui c’erano gli eroi più famosi del mondo: il coraggioso Achille, l’astuto Ulisse, l’orgoglioso Aiace.

E un giorno, davanti alle alte mura di Troia, comparvero più di mille navi.

Dalla finestra della sua stanza la bellissima Elena vide la flotta avvicinarsi.

"E adesso cosa succederà", si chiese.

"Chi vincerà? E io... con chi starò?"

I Greci assediarono la città per settimane, mesi e anni. I grandi eroi troiani combattevano contro i grandi eroi greci, con la spada e con la lancia, a piedi e a cavallo. Ma nessuno dei due eserciti riusciva a vincere.

Dieci anni dopo, il coraggioso Achille era morto e l’orgoglioso Aiace era in una tomba coperta di fiori. Anche Paride era morto e le sue labbra non potevano più baciare la bella Elena.

Erano stati uccisi tanti uomini bravi e coraggiosi e i sopravvissuti erano ormai molto vecchi, tristi e stanchi.

Solo Elena era rimasta bella come prima, al sicuro nella mura di Troia.

Alla fine l’astuto Ulisse ebbe un’idea.

"Forse ho trovato il modo di entrare nella città."

I Greci lo ascoltarono con attenzione.

"Ma cosa dici! Non ci cascheranno mai!", esclamò qualcuno sentendo il piano di Ulisse.

"E’ troppo pericoloso!", disse qualcun altro.

Il vecchio re Menelao, però, annui e disse: "Datti da fare, Ulisse."

Per giorni e giorni  i troiani udirono rumori di seghe e martelli provenire dal campo dei Greci.

Una mattina, guardando dall’altro delle mura, i Troiani videro... un cavallo, un enorme cavallo di legno. E videro anche i Greci che si allontanavano per mare con le loro navi, dopo aver smontato l’accampamento.

"Se ne vanno! Se ne vanno!", gridarono i Troiani felici.

"Abbiamo vinto la guerra! Ma cosa hanno lasciato sulla spiaggia? Un cavallo?"

Corsero fuori dalla città per guardare da vicino.

"E’ un regalo per Troia", disse qualcuno.

"No, è un trucco", disse qualcun altro.

Un soldato scagliò la lancia contro il cavallo di legno e si sentì un rumore strano, come se il cavallo fosse vuoto.

"Non bisogna fidarsi dei Greci, nemmeno quando fanno i regali!", disse.

Ma gli altri non ascoltarono questi avvertimenti.

"Non abbiate paura! La guerra è finita! I Greci sono partiti, non vedete?"

I Troiani iniziarono i festeggiamenti, con vino e danze. Legarono l’enorme cavallo con lunghe corde e lo trascinarono dentro le mura della città.

Intanto, nella pancia del cavallo, alcuni soldati greci ascoltavano zitti e immobili. Lo spazio era poco e stavano stretti come sardine.

"Evviva!", gridavano i Troiani spingendo il cavallo nella piazza principale.

Il cavallo avanzava sobbalzando e i soldati nascosti erano tutti ammaccati, ma non fiatavano e tenevano la spada stretta in pugno. Uno starnuto e li avrebbero scoperti!

Elena guardò dalla finestra e vide il cavallo che i Troiani avevano decorato con fiori e nastri. Era greca e conosceva bene i Greci.

"E’ senz’altro un trucco."

Si allontanò dalla finestra e si mise a sedere in silenzio in attesa.

I Troiani danzarono felici tutto il giorno e tutta la sera attorno al cavallo di legno. Alla fine, stanchi morti, tornarono a casa a dormire.

La città adesso era silenziosa.

A un tratto, nella pancia del cavallo si aprì cigolando una porta segreta. Una fune calò dall’alto e i Greci scesero a terra.

Nel frattempo, le navi dei loro compagni, rimaste ad aspettare poco lontano, tornarono indietro.

I Greci sbarcarono sulla spiaggia e alle prime luci del giorno giunsero davanti alle porte della città.

Chissà se il piano di Ulisse avrebbe funzionato...

E proprio allora le grosse porte si aprirono. I Greci entrarono a Troia con le spade sguainate. Dopo dieci anni la guerra era davvero finita.

I greci incendiarono le case di Troia. Uccisero tantissimi giovani, poi presero Elena e partirono in nave. Quando sorse il sole, dentro le mura distrutte di Troia si udivano soltanto lamenti.

Elena tornò al palazzo di re Menalo in riva al mare. Non disse mai se aveva amato Paride, non parlò mai di lui e da quel giorno vissero ancora insieme.

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