La
storia del punto croce è una storia antichissima che si perde
nella notte dei tempi. Già tra X ed il XIII le castellane
copiavano a punto croce i motivi dei tappeti che i loro uomini,
fra una crociata e l'altra, riportavano dall'Oriente. Con il
passare degli anni il punto croce diventa la passione di tante
donne, fino ad arrivare ai giorni nostri con disegni freschi,
teneri, realistici o buffi per quei momenti di relax da dedicare
a questo piacere ritrovato, così creativo, così rilassante,
così appagante, così femminile. Il punto croce è il più
facile e pratico dei punti a ricamo e si ottengono risultati
straordinari per la bellezza e la finezza.
TESSUTI
Il
punto croce richiede tessuti a trama regolare, cioè con trama
ed ordito perfettamente identici. Sono infatti i soli che
permettano ai due punti obliqui che s'incrociano al centro di
formare un quadretto perfetto.
Tela
Aida: ideale sia per principianti che per esperte, questo
tessuto di cotone al 100% ha una trama a quadretti ben definiti.
Ce ne sono diversi tipi, di varia dimensione e tutti si misurano
in base al numero di quadretti, e quindi di punti, contenuti in
10 cm. Più alto è tale numero, più piccolo e fine sarà
il ricamo. Si parte da 24 quadretti fino a 72 in un'ampia gamma
di colori.
Hardanger:
si tratta di un tessuto di cotone al 100%, a trama regolare,
utilizzato per realizzare capi ricamati con la tecnica che porta
porta il suo nome. Trama ed ordito perfettamente identici lo
rendono adatto anche al punto croce.
Emiane
11: tipo di lino con 10/11 fili di trama in 1 cm.; normalmente
si ricama prendendo 2 per 2 fili di trama per ogni punto croce,
questo significa che in ogni cm. avremo 5,5 punti. Esiste anche
l'Emiane 8 (con 7/8 fili di trama in 1 cm.) ed altri lini con
ancora più fili (12 e 14).
Lino:
questo tessuto è disponibile in un un'ampia gamma di
tramature e colori. Lo spessore del filato è meno regolare
rispetto al cotone e la tessitura è più fine, questo comporta
maggiore difficoltà nel conteggio degli spazi, ma nulla supera
il lino in bellezza e durata. Le trame più fini (12 fili) sono
abitualmente ricamate su 2 fili, cioè la crocetta del punto
abbraccia 2 fili sia verticalmente che orizzontalmente.
Cencio
della nonna: questo canovaccio ausiliare è uno speciale tessuto
a trama regolare utile, dopo che si sono fatte le prime
esperienze, per guidare i vostri punti su ogni tipo di tessuto
(jeans, velluto, ecc.) o su oggetti preconfezionati come camicie
e felpe. Per lavorare con il cencio della nonna, prima di tutto
occorre tagliarne un pezzo più grande di 4 cm. rispetto al
motivo o all'elemento da riprodurre e allineare pazientemente la
trama con quella del vostro tessuto di base, poi fissarlo a
diritto filo con punti lunghi sull'area che desiderate ricamare.
Eseguite poi il punto croce passando l'ago attraverso i due
spessori, avendo cura di entrare tra un filo e l'altro del
cencio. Quando avrete terminato il ricamo, inumidite il
canovaccio. Quindi, con l'aiuto di una pinzetta, sfilate tutti i
fili orizzontali uno alla volta. Lavorando nello stesso modo,
rimuovete tutti i fili verticali. Per evitare che i punti si
deformino, durante l'operazione tenete ben ferme tra il pollice
e l'indice le parti ricamate. Infine, risciacquate il ricamo per
togliere ogni eventuale traccia di amido del canovaccio.
FILATI
Moulinè:
si tratta del filato più comunemente utilizzato per il ricamo a
punto croce. Brillante, setoso e molto coprente è in 100%
cotone, è disponibile in circa 400 colori e si può separare
con facilità in 6 diversi capi. Il numero di capi, quindi la
grossezza più adatta ad ogni lavoro, dipende dal tipo di
tramatura del tessuto da ricamare.
Perlè:
il cotone perlè, disponibile in 3 grossezze (n.5, n.8 e n.12)
è formato da due fili strettamente attorcigliati e non
divisibili. Dà un buon effetto "rilievo".
Cotone
lanato: disponibile in quasi 300 colori, è un cotone opaco e
ritorto da utilizzare su fondi rustici o sulla maglia.
Lana
Medicis: lana da ricamo sottile DMC che si utilizza per ricami
sulla maglia o su canovacci da tappezzeria a trama minuta.
UTENSILI
Aghi:
punta arrotondata, lunghezza, cruna piatta rendono gli aghi da
tappezzeria ideali per il punto croce. La punta impedisce alle
fibre del tessuto e ai fili di dividersi e nella cruna larga il
filo s'infila con facilità. Gli aghi da tappezzeria sono
disponibili dal n.13 (grosso) al n.26 (fine). Il n.24 con 2 o 3
capi di Moulinè è perfetto per ricamare a punto croce su tela
Aida da 44 a 55 quadretti. Il n.26 per ricamare su tela
Aida 72 quadretti, il n.28 per stoffe più fini.
Telai:
la necessità di ricorrere ad un telaio dipende dal tessuto sul
quale si ricama. Alcune tele, come quelle Aida, sono piuttosto
apprettate, quindi risultano sufficientemente rigide perchè,
ricamando, i quadretti mantengano perfettamente la loro forma.
Tessuti più morbidi richiedono invece l'ausilio dell'attrezzo
per ottenere un risultato soddisfacente. I telai sono
disponibili in una vasta gamma di modelli. Quelli ovali o
rotondi di grandi dimensioni sono particolarmente indicati per
lavori che non devono mai essere tolti dalla strumento. Sono
formati da due cerchi di legno, rientranti l'uno
nell'altro, a volte dotati di una vite all'esterno per stendere
meglio il tessuto, il quale andrà tenuto in diritto filo per
evitare che il disegno si deformi. Quelli rettangolari o
quadrati, formati da quattro asticelle ad incastro regolabili
con un sistema di perni e dotati di rotolo, fissano il tessuto
in alto e in baso, perciò è possibile arrotolare il lavoro
fino al punto desiderato. Anche se non sono facilmente
trasportabili, preservano il tessuto da un'eccessiva
manipolazione. La scelta dipende ovviamente dalla dimensione del
tessuto che deve essere ben teso. E' bene controllare con la
massima attenzione che la cornice non presenti schegge, perchè
esse potrebbero danneggiare il tessuto ed il filato. In caso
affermativo, per evitare guai, bisogna imbottire con cura il
telaio fasciandolo con una mussola bianca molto fine.
Altrettanto funzionali sono dei telai in legno sono le
cornicette in plastica, particolarmente indicate per i piccoli
lavori. Alla fine permetteranno di utilizzare il ricamo come
quadretto.
Forbici:
tenere sempre due paia di forbici nel cestino da lavoro: grosse
per tagliare i tessuti da ricamo, piccole e molto appuntite per
tagliare i fili. Nel caso in cui si renda necessario rimuovere
una zona di punti eseguiti, le forbicine devono permettervi di
penetrare con facilità sotto le minuscole crocette per
tagliarle ad una ad una.
PREPARAZIONE
DEL LAVORO
Dimensioni
del tessuto: occorre poter disporre di un ampio margine di
tessuto attorno all'area da ricamare. Si consideri sempre almeno
8 cm..
Rifinitura
dei bordi: perchè i bordi del tessuto non si sfilaccino, è
necessario fissarlo prima di iniziare il ricamo con una cucitura
a zig-zag.
Come
trovare il centro: si piega il tessuto a metà nel senso della
lunghezza e poi ancora a metà nel senso della larghezza, si
evidenziano le pieghe premendo leggermente, poi si rimarcano
seguendole con un'imbastitura di colore contrastante.
L'intersezione delle linee di imbastitura corrisponde al centro
esatto del tessuto, che ora appare diviso in quarti perfetti.
Come
leggere uno schema: ciascun quadretto della griglia corrisponde
esattamente ad un quadretto del tessuto se si lavora su tela
Aida o a due o più fili se si lavora su lino. Ciascun simbolo
corrisponde a un punto di particolare colore (la legenda
attribuisce ad ogni colore uno speciale simbolo).
La
grossezza del filato: il numero di capi di Moulinè da
realizzare dipende dal tipo di tessuto scelto. Su tela Aida da
55 a 72 quadretti si usano abitualmente 2 o 3 capi di Moulinè:
la scelta dipende dal colore più o meno saturo che si desidera
ottenere. Prima di iniziare il ricamo, verificare sempre, su un
piccolo pezzetto di tessuto a pare, se la sua consistenza e
quella del filato corrispondono alle vostre esigenze. Ovviamente
utilizzando più capi i colori saranno molto più marcati e di
impatto, ma il ricamo finito apparirà più pesante. E' bene
tenere in particolare considerazione quest'aspetto se si tratta
di un capo che andrà incorniciato.
Lunghezza
della gugliata: ricamare sempre con gugliate non più lunghe di
30-45 cm. perchè si attorcigliano, perdono lucentezza e si
sporcano. Separare i 6 capi che formano il Moulinè e usarli nel
numero desiderato. Un suggerimento è quello di non
annodare il filo. I nodi possono creare irregolarità e
protuberanze sul diritto quando il lavoro è incorniciato e sono
difficili da disfare se viene commesso un errore.
Per
fermare la gugliata: quando la gugliata è quasi finita, si fa
uscire il filo sul rovescio e lo si fa passare sotto almeno
cinque degli ultimi punti eseguiti. Tagliare ogni eccedenza
molto rasente al tessuto.
Come
passare il filo: quando si deve ricamare con lo stesso colore in
aree diverse, non tirate dietro il filato sul rovescio per più
di 2 cm. Se le lunghezze sono superiori, tagliarlo e
ricominciare una nuova gugliata. I filati di colore scuro
possono trasparire sul diritto di un tessuto chiaro, così come
i filati chiari su un tessuto scuro; perciò quando è
possibile, farli correre dietro aree già ricamate.
Dove
sono arrivata?: ci sono vari modi per tenere il segno di dove si
è arrivati con il ricamo. Si può cancellare con un
evidenziatore i punti già completati, oppure usare i
bigliettini post-it che sono facilmente spostabili.
OPERAZIONI
FINALI
Il
controllo: una volta terminato il ricamo, riporlo per un paio di
giorni. Poi riprenderlo in mano per verificare, mettendolo a
confronto con lo schema eseguito, se qualche punto è stato
dimenticato.
Il
lavaggio: lavare delicatamente e brevemente in acqua fredda con
sapone neutro senza strofinare la superficie ricamata.
Risciacquare accuratamente senza torcere. Arrotolare il capo
ricamato in un asciugamano asciutto per assorbire l'acqua in
eccesso. Srotolarlo, quindi appoggiarlo con la parte ricamata
verso il basso su un asciugamano asciutto e ben pulito.
Ricoprirlo con un telo di tessuto leggero e stirarlo a
temperatura media fino a che non si sarà asciugato. Non lavare
a secco.
Come
incorniciare: un corniciaio specializzato saprà proporre la
soluzione migliore per mettere adeguatamente in evidenza il
lavoro ricamato. Se però si desidera incorniciarlo di persona,
occorre innanzitutto tener presente che i tessuti ricamati
devono essere ben tesi perchè una volta montati non si notino
distorsioni. Poi, per fissare il lavoro su un piccolo telaio di
legno basta sistemarlo su un pezzo di mussola bianca o dello
stesso colore, oppure su un semplice foglio di cartoncino di
pura cellulosa, quindi fermare il pannello al telaio usando dei
chiodini regolarmente distanziati l'uno dall'altro, partendo
dagli angoli (evitate di usare nastro adesivo sul retro perchè
con il tempo e il calore potrebbe staccarsi). Volendo
infine completare il montaggio con un vetro di protezione,
ricordarsi di creare una piccola intercapedine tra cornice e
vetro: il ricamo ha un suo spessore e con il distanziatore si
impedirà che venga schiacciato e si perdano quegli straordinari
effetti di rilievo creati dalla corposità dei punti.
SUGGERIMENTI
E CONSIGLI
L'ordine,
la precisione e la pazienza sono doti indispensabili per chi
ricama, ma è bene ricordare alcune regole che risulteranno
molto utili per un risultato di soddisfazione.
1.
Non lavare mai la tela Aida prima di lavorarla.
2.
Cercare di mantenere il ricamo ben pulito. Lavare sempre le mani
prima di iniziare.
3.
Ogni tanto tendere i fili nell'ago per ridare la stessa tensione
a tutti.
4.
Non fare punti troppo "tirati", che deformano il
tessuto e creano "buchi" nel ricamo.
5.
Non fare punti troppo allentati perchè nell'insieme danno un
senso di disordine.
6.
Quando si ripone il lavoro, si abbia sempre la cura di
avvolgerlo dentro un telo pulito.
7.
Contare sempre due volte il numero di punti che si devono
ricamare partendo da due punti diversi.
8.
Fissare sempre l'ago sul margine estremo del lavoro perchè
eventuali macchie di ruggine non restino visibili alla fine.
9.
Se nel corso dell'esecuzione capita di pungersi un dito e di
macchiare di sangue il lavoro, lavarlo immediatamente in acqua
fredda con sapone neutro.
10.
Se si deve riporre il lavoro per un lungo periodo, avvolgerlo in
un telo bianco e custodirlo in una federa pulita. Non lasciarlo
mai in un sacchetto di plastica, poichè la fibra di tessuto è
viva e deve respirare.
11.
I ricami incorniciati non dovrebbero mai essere appesi
all'esterno per evitare che vengano danneggiati dall'umidità.
Anche una fonte di luce diretta può recar danno, in quanto i
colori possono sbiadire.
12.
Non fumare quando ricamate.