Babbo
Natale sta preparandosi un bel pranzetto, la casa è calda, il fuoco nel camino
brucia allegramente, le faville volano ad ogni scoppiettio della legna e rendono
ancora più festosa l’atmosfera. Fuori c’è la neve e anche le renne sono al
caldo, ben accudite e sazie.
Babbo
Natale è contento: quest’anno è riuscito a fare le cose con calma, anzi è un po’
in anticipo rispetto agli anni passati. Certo gli uomini cominciano sempre prima
a vestire a festa le città per invogliare la gente a fare spese e i bambini sono
i primi a pensare alla loro letterina piena di richieste.
Gli elfi,
aiutanti di Babbo Natale, sono già in giro a cercare le tante cose che saranno
distribuite, perché i desideri dei bambini sono veramente numerosi!
La slitta è
pronta, tirata a lucido e ben oliata per evitare fermate impreviste e le renne
in piena forma, ansiose di fare una bella corsa nei cieli.
Ad un
tratto si spalanca la porta e una folata di vento ghiaccio entra vorticando e
con il gelo entra anche una vecchina, vestita alla meno peggio con abiti
raccattati qua e là, messi insieme per ripararsi dal freddo; dalle calze rotte
si vedono le dita dei piedi rosse rosse per il freddo...
"Oh no!",
pensa Babbo Natale, "la Befana! Tutti gli anni è la stessa cosa."
Infatti è
proprio la lei, tanto buona ma confusionaria che arriva sempre nei momenti meno
opportuni. Babbo Natale non ha il coraggio di mandarla via.
"Sto per
pranzare, vuoi farmi compagnia?"
Questa
sì che è musica per le mie orecchie!", esclama la vecchina.
"Saranno almeno dieci mesi che non metto in bocca qualcosa di buono! Gli ultimi
dolcetti che ho mangiato erano quelli che mi avevano lasciato i bambini l’anno
scorso all’Epifania! Cosa stai facendo di buono? C’è un profumino!"
"Un
buon brodo caldo caldo e dentro ci sono delle squisite patate."
"Mi
piace", dice la vecchina e Babbo Natale pensa un po’ preoccupato che gli
toccherà dividere quella bontà.
Ma
Babbo Natale è sì parecchio goloso (basta guardare il suo pancione), ma è
generoso e buono, così mette subito un altro piatto in tavola e riempie di buon
vino un bicchiere anche per la sua amica.
"Beato te che porti tanti regali e hai tanti aiutanti e quella bella slitta",
dice la vecchina un po’ invidiosa.
"Io
con la mia scopa vecchiotta non posso fare altro che portare un po’ di calzine
ai bimbi e sono costretta dai genitori anche a metterci un po’ di carbone a
causa delle birbonate che fanno. Ma se le birbonate non le fanno i bambini chi
le deve fare? Però ho tanta paura che, dopo tutti i tuoi regali, ai bambini le
mie calzine piacciano poco!"
"Ma
che dici", le risponde Babbo Natale, "le aspettano eccome!"
"Ma
le vedono in tutti i negozi!"
"Ma
non è la stessa cosa... I regali dei genitori e degli amici vanno bene per i
compleanni, ma quelli di Babbo Natale e della Befana sono una cosa diversa."
La
vecchina è un po’ rassicurata...
"Comunque, se vuoi essere sicura fai un giretto sulla terra il giorno
dell’Epifania e sentirai quello che dicono."
"Grazie mille, sei davvero un grande amico. Sai, quando sei arrivato tu ho avuto
paura di sparire e invece siamo rimasti tutti e due e la festa per i bambini è
diventata doppia. Grazie anche per il pranzo, mi ci voleva proprio qualcosa di
caldo! Buon lavoro..."
La
porta si spalanca di nuovo per far uscire la vecchina e la neve entra in un
vortice... ma la stanza è calda e Babbo Natale può riprendere posto sulla
sua poltrona, i piedi appoggiati sullo sgabello, una bella coperta rossa sulle
gambe... c’è tempo per un pisolino.
In
fin dei conti è stata una bella giornata e anche l’intrusione di quella
simpatica Befana ha dato gioia alla serata.
"Buonanotte bambini! Aspettatemi e fate i bravi, arrivo presto!"