L'ape: come vive, com'è fatta

 

Fra gli insetti che pungono le api sono le più temute dall'uomo. Chi di voi non ne ha mai "provato" una? Le femmine hanno un pungiglione uncinato che è collegato a una piccola sacca di veleno: quando punge un umano, gli uncini legati al pungiglione restano ancorati nella pelle del poveretto e così lei non può più staccarsi. Il solo modo per liberarsene è strapparla dal pungiglione: il che significa ucciderla. E' per questo che si dice che un'ape punge una sola volta e poi muore.  Le api purtroppo sono famose per le loro punture: basti pensare che le persone allergiche possono morire anche dopo una sola puntura, mentre ne occorrono più di 100 in un solo colpo perché il veleno sia letale per una persona adulta e in buona salute. La popolazione delle api è fondata su tre caste:  ape regina, api operaie, fuchi

L'Ape Regina

La regina, madre di tutto il suo popolo nasce da un uovo fecondato. E' deposto in una cella particolare a forma di stalattite detta appunto cella reale, più larga di quelle destinate alle larve normali. La larva viene poi alimentata con pappa reale, la somma di queste componenti consente di ottenere la nuova regina. Il ciclo biologico si conclude in 15 giorni dalla deposizione dell'uovo e al sedicesimo sfarfalla l'insetto perfetto. Dal quinto al sesto giorno dalla nascita la regina compie il volo di fecondazione. Tale durata può prolungarsi anche per due settimane in caso di avverse condizione atmosferiche. Se non si accoppia in questo periodo la regina perde la possibilità di procreare. Dopo due giorni dalla fecondazione che avviene con più fuchi (mediamente 6 - 8) la regina inizia la deposizione delle uova. La vita di una regina può durare fino a 5 anni e in casi eccezionali anche di più. La sua unica funzione è di deporre le uova per la rigenerazione continua della famiglia, esce dall'alveare solo una volta all'anno, in primavera, per il volo nuziale. La sua morte può portare alla morte di tutto l'alveare. In ogni famiglia di api esiste una sola regina che governa più di 50.000 operaie e di alcuni migliaia di maschi. Una regina depone in piena stagione 1000 - 2000 uova al giorno, qualche ottima regina anche di più. In una stagione può deporre oltre 200 - 300.000 uova, e deporre oltre un milione di uova durante la propria vita. Ciò rappresenta 900 volte il proprio peso. La regina pur essendo tra le tre caste l'insetto più completo e complesso richiede per il proprio sviluppo il tempo più breve essendo l'unica madre di tutto di tutto il suo popolo e dalla quale dipende l'esistenza dell'intera famiglia. Le operaie nelle varie circostanze di morte o di sciamature devono fare in fretta ad allevarne una nuova. Il rinnovamento della regina in una famiglia di api assume una grandissima importanza e rappresenta una operazione tanto delicata dal cui fallimento può dipendere l'estinzione dell'intera società.

L'Ape Operaia

Le api operaie costituiscono la massa maggiore della famiglia, il loro numero varia a seconda della stagione; in condizioni normali si aggira sui 5.000 - 10.000 individui in inverno ed a 50.000 - 70.000 in estate. Tale massa di lavoratrici è distinta in classi. Infatti troviamo:

Covatrici: coprono i favi con il proprio corpo riscaldando le covate.

Nutrici: giovani api che sercernono il nutrimento per le larve e la regina .

Dispensatrici: porgono l'alimento alle covatrici e nutrici.

Ceraiole: api che producono cera per costruire o riparare i favi.

Pulitrici: asportano tutto ciò che è inutile dall'alveare.

Esploratrici: segnalano la via da seguire agli sciami

Ventilatrici: con il vibrare delle ali muovono l'aria all'intero dell'alveare.

Guardiane: api adulte che stanno a difesa dell'entrata dell'alveare .

Bottinatrici: raccolgono gli alimenti necessari alla famiglia.

Ovificatrici: in casi particolari possono deporre uova

Predatrici: api vecchie e degenerate che si dedicano al saccheggio di altri alveari.

L'operaia vive solo da 5 a 6 settimane quando è sottoposta alle fatiche del lavoro e da 5 a 6 mesi durante il riposo invernale. Durante le prime tre settimane della loro vita adulta, le operaie limitano la propria attività alla costruzione del favo, alla pulizia delle celle, all'alimentazione delle forme giovanili e della regina, al controllo della temperatura, all'evaporazione dell'acqua contenuta nel nettare (in modo che assuma la spessa consistenza del miele) e a molti altri compiti di varia natura. Alla fine di questo periodo, le operaie assumono la funzione di bottinatrici (raccoglitrici di polline e nettare) o di difensori della colonia.

Il fuco

Il fuco è il componente di sesso maschile dell'alveare, è inerme e privo di pungiglione; non ha cestelli del polline, né ghiandole della cera e non secerne pappa reale: la sua unica funzione è quella di accoppiarsi con le nuove regine. Il fuco muore immediatamente dopo l'accoppiamento, che ha sempre luogo in volo all'aria aperta. Gli spermatozoi mobili dei fuchi si fanno strada in un piccolo organo sacciforme, che si trova nell'addome della regina e si chiama spermateca. Qui, essi restano vitali per tutta la vita della regina. Nelle colonie di api, i fuchi sono numerosi nei mesi primaverili ed estivi, ma non appena si avvicina l'autunno le operaie li scacciano dagli alveari e li lasciano morire.

Com'è fatta un'ape?

Il corpo dell'ape è costituito da un esoscheletro chitinoso la cui rigidità lo fa apparire come scheletro esterno. Tuttavia a livello delle articolazioni l'involucro rimane elastico e sottile. All'interno si trovano numerosi organi con diverse funzioni vitali non ancora completamente noti. Il corpo dell'ape si suddivide in tre segmenti ben visibili: testa, torace, addome.

La testa

E' composta da due occhi laterali composti, formati da circa 3000 faccette (ommatidi) per l'operaia e da 6 - 7000 per il fuco. L'occhio dell'ape è sensibile all'ultravioletto e insensibile al rosso che è percepito come nero. E' composta inoltre da tre occhi semplici detti ''ocelli" situati sulla parte superiore della testa per la visione ravvicinata al buio e all'interno dell'alveare. Due antenne orientabili costituite da un tronco detto ''scapo'' sul quale si innesta una frusta detta ''flagello''. Le antenne sono organi di senso. La bocca è fornita di due mandibole per plasmare la cera, raccogliere il propoli e rompere le antenne dei fiori contenenti il polline. Inoltre esiste una ligula o proboscide che serve ad aspirare il nettare e l'acqua. La lunghezza della ligula può variare da 5 mm a 7. La ligula dei fuchi è molto più corta di quella delle operaie e poco adatta a bottinare il nettare. All'interno della testa si trovano gli organi di senso e la parte iniziale del tubo digerente nonché le ghiandole ipofaringee e mandibolari necessarie per la secrezione della gelatina reale. La testa è unita al torace tramite un collo molto corto.

Il torace

E' costituito da tre anelli saldati tra loro. Su ciascun anello si articolano un paio di zampe; sul secondo e terzo anello si trovano due paia di ali membranose.   All'interno del torace si trova l'esofago. Si trovano anche i sacchi aerei in comunicazione da un lato con diversi organi (ali e zampe) e dall'altro tramite le trachee con l'esterno. Inoltre esistono dei muscoli verticali necessari ad azionare le ali in grado di far compiere all'insetto anche grandi distanze. Le zampe anteriori sono munite di un intaglio a lunotto per pulire le antenne, quelle intermedie sono munite di uno sperone per staccare le pallottole di polline delle cestelle, dentro le celle dei favi, all'arrivo nell'alveare mentre quelle posteriori sono munite di cestelle dove viene accumulato e trasportato il polline sotto forma di pallottole; senza di esse l'ape non potrebbe portare nell'alveare il prezioso polline raccolto.

Le ali sono membranose, muscolose, cave e trasparenti e tese su una nervatura rigida. Le due ali anteriori sono articolate sul secondo anello o mezzo torace mentre le due posteriori sono articolate sul terzo anello metà torace. Ciascuna ala posteriore è munita sul bordo anteriore di una ventina di uncini che si agganciano ad un apposito canale situato sul bordo posteriore dell'ala anteriore, formando in volo un corpo unico. La frequenza dei battiti alari di un'ape può variare tra i 180 e250 cicli al secondo. Esse non servono solo per il volo ma vengono agitate anche all'interno dell'alveare per il ricambio dell'aria.

L'addome

L'addome delle api è costituito da sette anelli. Il primo si articola col torace restringendosi, mentre all'estremità opposta, sull'ultimo anello si trova il pungiglione (solo nelle femmine operaie e regine) i maschi ne sono sprovvisti. Sotto l'addome sono situate le ghiandole ceripare necessari alla secrezione della cera per la costruzione dei favi. Nell'addome sono contenuti molti organi essenziali quali:

La vescichetta melaria, una sorta di ampolla nelle quale le api raccolgono il nettare e l'acqua per trasportarli nell'alveare. Solo una piccola parte passa nello stomaco come alimento per le stesse.

L'intestino medio con funzione digestiva degli alimenti.

L'intestino posteriore comprendente l'ampolla rettale dove si accumulano le deiezioni e vengono trattenute anche per diverse settimane in caso di avverse condizioni atmosferiche prima della loro espulsione.

L'apparato circolatorio per la circolazione dell'endolinfa necessaria ad alimentare i vari tessuti e organi.

Il sistema nervoso costituito come in tutti gli imenotteri da gangli (terminazioni nervose) perisofagei e da una catena gangliare ventrale.

I tubi Malpighiani che hanno funzioni escretorie e il compito di convogliarli all'ingresso dell'intestino posteriore.

Le ghiandole velenifere, una alcalina l'altra acida che hanno la funzione di secernere il veleno che viene accumulato nella vescichetta velenifera.Tale vescichetta comunica col pungiglione sorta di stiletto uncinato che le api usano come difesa contro i nemici.

Gli organi riproduttori sono atrofizzati nelle operaie. Nella regina, invece, sono costituite da due ovari piriformi a loro volta formati da 180 ovarioli ognuno dove si formano e maturano le uova prima della loro emissione. L'uovo maturo attraversa l'ovidutto dove sbocca il dotto della vescichetta spermatica. Quando l'uovo deve dare luogo alla nascita di un'operaia o di una regina viene fecondato dagli spermatozoi, quando invece deve dar luogo ad un fuco esso passa senza ricevere gli spermatozoi in quanto l'uovo del fuco si sviluppa per partenogenesi.

Nel fuco l'apparato riproduttore è costituito da due testicoli, due vescichette seminali dove sono contenuti gli spermatozoi e dall'apparato copulatore che si strappa all'atto della fecondazione della regina dopo di che il fuco muore.

Gli stadi di sviluppo dell'ape

Le fasi di sviluppo del ciclo vitale di un'ape:

Uovo - Larva - Pupa - Adulto

Lo sviluppo della regina dall'uovo all'insetto adulto richiede 16 giorni, quello delle operaie 21 giorni e quello del fuco 24. La regina è in grado di controllare il sesso della sua prole. Infatti, quando un uovo passa dall'ovaia all'ovidotto, può essere o non essere fecondato dallo sperma contenuto nella spermateca: un uovo fecondato si sviluppa in una femmina - operaia o regina - mentre un uovo non fecondato dà necessariamente origine al fuco. La regina depone le uova destinate a diventare api regine in celle apposite. La pappa reale, che ha una consistenza pastosa, viene immessa nelle celle in quantità sufficienti a nutrire le larve e a evitare che esse cadano, essendo ancorate alla celletta dall'alto. Le api operaie vengono invece allevate in celle molto più piccole, disposte orizzontalmente. Poiché le future operaie sono nutrite con la pappa reale solo nei primi due giorni, le differenze anatomiche e fisiologiche esistenti fra operaie e regine sono necessariamente dovute al diverso tipo di alimentazione delle caste nel periodo larvale.

Il miele

Il miele è la sostanza alimentare che le api producono partendo dal nettare dei fiori o dalle secrezioni di parti vive di piante, che esse raccolgono, trasformano, combinano con sostanze proprie e depongono nei loro favi. Avvengono numerosi scambi da un’ape all’altra, all’interno dell’alveare, che consentono una graduale maturazione ed arricchimento di enzimi che derivano dalle secrezioni ghiandolari delle api stesse. I componenti principali del miele sono zuccheri, acqua, acidi organici, sali minerali, enzimi, ed altri. Il miele è un alimento di elevato valore nutritivo, facilmente assimilabile. Il glucosio fornisce energia di immediato utilizzo, il fruttosio costituisce una riserva energetica. Cento grammi di miele forniscono 320 calorie. 

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