C’era una volta un contadino al quale
andavano male gli affari: pur lavorando moltissimo non
guadagnava a sufficienza. Un giorno, mentre abbatteva un albero,
vide cadere dalla pianta un nido con due ovetti che,
naturalmente si ruppero. In un c’era un anello, nell’altro
un aquilotto che, cresciuto immediatamente sotto i suoi
occhi, si alzò dicendogli: "Grazie di avermi liberato
da un terribile incantesimo! Per ricompensarti, darò all’anello
dell’altro uovo il potere di esaudire un tuo desiderio, ma
bada: uno solo! Pensaci quindi bene, prima di esprimerlo!
Il contadino ringraziò l’aquilotto, s’infilò l’anello e
tornò a casa. Dopo una giornata di cammino giunse in un paese ed
entrò in una locanda per passarvi la notte. Nel chiacchierare
col padrone, disse dello straordinario potere dell’anello e
il disonesto oste, durante la notte, trovò il modo di
sfilarglielo dal dito e di sostituirlo con un altro identico.
Senza sapere che l’anello in suo possesso non era
fatato, il contadino se ne andò e l’oste, rimasto solo, ordinò
all’anello di dargli centomila monete d’oro. Sotto la pioggia
delle pesanti monete il pavimento della stanza si ruppe e
l’oste, travolto dalle macerie, morì.
Appena a casa, il contadino raccontò
dello straordinario potere dell’anello anche alla moglie, la quale gli
confessò di desiderare un grande pezzo di terreno.
"Forse potremo
avere il terreno lavorando e risparmiando", disse il
contadino.
"Usiamo il potere dell’anello per un caso
straordinario!"
Quell’annata fu davvero buona e il contadino e sua moglie, che
avevano lavorato sodo, poterono comprarsi la terra desiderata.
Ogni volta che la moglie suggeriva di ricorrere all’anello il
contadino rimandava.
Ora potevano vivere bene con il frutto del loro lavoro. Così
passarono gli anni. I due contadini, ricchi e stimati
diventarono vecchi e, dopo una vita serena, morirono insieme la
stessa notte senza aver mai chiesto nulla all’anello.
I figli seppellirono i loro genitori lasciando al dito del padre
l’anello che non era magico e di cui essi non sapevano la
storia...
Già: l’anello, che non era
magico, aveva portato molta
fortuna in quella casa, tutta quella che il contadino poteva
desiderare.
Morale: a volte è difficile distinguere una cosa buona da una cosa
cattiva; una cosa non buona in buone mani è sempre
migliore di una cosa ottima in mani cattive...