In cima ad
una collina sorgeva un paese chiamato Ciliegì.
Si
chiamava così perché tutti gli abitanti coltivavano piante di
ciliegie, ed era uno spettacolo stupendo quando erano tutte coi
fiori sbocciati.
Ai piedi
della collina c’era un gruppo di casette che spiccavano in mezzo
agli alberi con i loro tetti rossi, un ruscello attraversato da
un piccolo ponte passava poco distante e un grande e vecchio
gelso faceva ombra e fresco a chi si fermava a riposare
d’estate.
Tanto
tempo fa le case erano abitate da tanti bambini, che nei caldi
pomeriggi d’estate si fermavano all’ombra del vecchio gelso e
nelle serate, insieme ai loro genitori, si trovavano sul
ponticello a prendere il fresco.
I genitori
dopo una giornata passata a lavorare nei campi, chiacchieravano,
raccontavano come si era svolto il lavoro e i bambini giocavano,
correvano nel prato vicino e si arrampicavano sul vecchio
albero, si nascondevano fra i rami e risuonavano le loro risate
e grida felici.
Il vecchio
albero era contento, tanti uccellini avevano fatto il nido fra i
suoi rami, lui li accoglieva, li proteggeva come in un
abbraccio e si lasciava arrampicare dai bambini fino quasi in
cima. Non era molto alto a dire la verità, ma il suo tronco era
grande, non bastavano quattro braccia per abbracciarlo... e
c’era anche un piccolo nascondiglio e i suoi rami erano tanti,
forti. Ad uno dei più grandi avevano appeso anche una bella
altalena, e i bambini facevano gara a chi arrivava più in alto a
dondolarsi... insomma facevano di tutto al povero albero, ma lui
era contento, quando era con loro si sentiva allegro e non
chiedeva niente di più.
In
particolar modo era affezionato ad un bimbo biondo, timido, che
guardava volare gli uccellini fra i suoi rami con gli occhi
sgranati e cercava di arrampicarsi senza riuscirci, e se ne
stava da solo e in disparte accontentandosi di dondolarsi piano
piano sull’altalena. Tutti i giorni lo aspettava ansiosamente e
cercava di incoraggiarlo ad arrampicarsi abbassando i suoi rami,
ma lui timido non si osava... Era insomma un albero felice.
Ma col
passar del tempo i bambini crebbero e andarono in città,
insieme ai loro genitori e si dimenticarono di Ciliegì, delle
piante di ciliegie che smisero di fiorire e del loro albero...
Il povero
albero attese pazientemente che tornassero... Venne l’inverno,
la neve coprì i suoi rami, poi l’estate... ma lui era sempre
solo. Senza di loro si sentiva inutile...
P assarono
le stagioni, piano piano le case si svuotavano. Non c’era quasi
più nessuno a coltivare le ciliegie e nessuno andava più a
sedersi nelle sere d’estate sul ponticello.
Era
triste... pensava al suo bambino biondo, alle giornate allegre e
piene di risate e piangeva e non voleva più risvegliarsi dopo
l’inverno e rivestire i suoi rami di foglie... così si lasciò
intristire e non si riprese.
Un giorno
però arrivò un giovane uomo con un bimbo biondo in braccio, si
fermò vicino all’albero e quando lo vide spoglio e stanco alcune
lacrime scesero sul suo viso. I rami erano secchi, il tronco
sembrava incurvato, la vecchia corda con l’altalena a pezzi
pendeva desolata da un ramo, dondolando e i nidi degli
uccellini vuoti... Anche le piante di ciliegie erano senza
fiori...
"Ti
prego", disse l’uomo all’albero,"riprenditi, sono qui... sono
tornato, mi prenderò cura di te e delle altre piante. Resterò
sempre con voi. Ti ricordi di me? Se tu te ne vai come potrà il
mio bambino giocare con te come facevo io?"
E intanto
abbracciava l’albero e si appoggiava a lui come a infondergli
forza e vita.
L’albero a
sentire quella voce ebbe un sussulto...
"Il
mio bambino", pensò, "è tornato per restare con me"... e sentì
di colpo la linfa che scorreva di nuovo nei suoi rami. Vide il
suo piccolo amico, ricordò i giochi fatti insieme, una gioia
immensa lo pervase.
Da allora
ricominciò a rivivere e in poco tempo i suoi rami si rivestirono
di foglie e nei nidi tornarono gli uccellini, la collina si
riempì nuovamente di fiori come una volta e altri bimbi
allietarono le sue giornate e le piccole case ai piedi della
collina di Ciliegì tornarono a riempirsi di risate e allegria.
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