I rifugi
Dalle testimonianze rese agli inquirenti, dalle
dichiarazioni dei sequestrati e dalle perlustrazioni effettuate dalle forze
dell'ordine si conoscono alcuni rifugi utilizzati dai briganti anche per
nascondere i sequestrati: "Tutto quest'oggi
quei briganti che portano seco loro tuo marito sono stati nel nostro pagliaio;
mia madre ha fatto loro cingoli ossia maccheroni di casa e gli hanno mangiati ed
hanno sempre guardato voi".
`...nella pagliaia ove annidavansi i briganti si
rinvennero immensi oggetti, cioè latticini, salami, olio, farina, baccalà,
pasta minuta, non escluso diverso rame per uso di cucina tra l'altro carta
Criffata che le soccarto unitamente a due piccole
I rifugi sicuri dei briganti sono i boschi: "Si
defilavano verso urna boscaglia dove giungevano a notte avanzata.
Inoltratisi in essa, i due masnadieri smontavano dai
loro cavalli che ligavano vicino agli alberi, e quindi si abbandonarono al sonno
facendo adagiare anche il ragazzo poco lungi da essi. Nel mattino lo ligavano
leggermente con cena funicella, e così lo tennero per sedici giorni, dopo quel
tempo lo cacciarono dalla foresta, indirizzandolo per la via di Andretta, dove
arrivava nel giorno venture detto alle ore diciassette".
"Mi catturarono, portandomi nel bosco
Monticchio... Dal bosco Monticchio fui condotto in altre boscaglie che hanno
continuazione con Monticchio. Stetti cattivo sei giorni fra detti malviventi
fino a che nel mattino de settimo giorno intesi dè colpi verso la parte di
Rionero e .... dalla parte del Castello di tal nome, i briganti che erano in mia
guardia, si allontanarono, dicendo dover accorrere in aiuto dè loro compagni.
Io quindi profittando di tal congiuntura, elusi la
vigilanza di quei tristi, e m'inoltrai nei tortuosi sentieri di quelle foreste.
Il sequestrato Donato Di Guglielmo, proprietario di
Andretta, di anni 30, dichiara: "Circa due mesi fa fui ricattato dalli
stessi briganti che ricattarono ieri Pasquale Tellone nelle vicinanze del
pagliaro di Francesco Di Guglielmo e mi portarono nel bosco di Castiglione: dopo
quattro giorni che io colà mi trovavo senza avere notizia
Durante la notte io fuggii lasciando il Di Guglielmo
ed il brigante addormentato e nego che il Francesco Di Guglielmo mi abbia
stimolato a fuggire".
Francesco Di Guglielmo è ritenuto una spia dei
briganti e per questo servizio avrebbe ricevuto in regalo 10 piastre. Di
Guglielmo è zio di Carmine, figlio del fratello, uno dei sette, tutti di
Andretta, della banda Callarulo.