1945 nasce a Roma
1963 licenza liceale .
Ist. M. Massimo – Roma
1969 laurea in Medicina
e Chirurgia – Università La Sapienza – Roma (110/110 con lode)
1975 Specializzazione
in Chirurgia Generale Università La Sapienza – Roma (70/70 con lode)
1978 idoneità nazionale
a Primario di Chirurgia Generale (90/100)
1965 – 1969 studente
interno II Clinica Chirurgica (prof. Stefanini) Roma
1969 – 1971 borsista
CNR – Chirurgia Sperimentale e Istituto trapianti d’Organo (prof. R
Cortesini) Roma
1972 – 1976 assistente
universitario – Cattedra Semeiotica Chirurgica (prof. Stipa) Roma
1976 – 1980 aiuto
chirurgo – Div. Chirurgia Generale (prof. A. Sodaro) Osp. Sacro
Cuore -Fatebenefratelli – Benevento
1980 – 2002 Primario
chirurgo Div. Chirurgia Generale (prof. A. Sodaro) Osp. Sacro Cuore
-Fatebenefratelli – Benevento
2003 direttore del
Dipartimento di Chirurgia (in carica) Ospedale Buon Consiglio
Fatebenefratelli – Napoli
n° interventi
chirurgici come 1° operatore circa 10000
Ha fondato le seguenti
Associazioni scientifiche:
1981 Associazione per
lo studio delle Malattie dell’Apparato Digerente – ASMAD
1989 Ass. per
l’informazione e lotta contro i tumori mammari ALT-uM
1995 Laparoscopic Club
Lap-Club.
È attualmente
-
Presidente dell’ASMAD
-
Membro dell’International
board di Mediterranean Middle – Eastern Endoscopic Surgery
Association (MMESA)
-
Presidente della
Commissione ACOI “Comunicazione, formazione, informazione”
-
Direttore Editoriale
ACOInews
Già
È membro del Comitato
Scientifico delle riviste: Video Revìsta de Chirurgìa (Spagna) ,
Ospedali d’Italia Chirurgia, Impegno Ospedaliero, il Giornale di
Chirurgia.
È membro di numerose
Società Scientifiche italiane ed internazionali.
E referèe nel progetto
E.C.M. del Ministero della Salute.
È autore o coautore di
circa 200 pubblicazioni scientifiche (lavori ed abstracts) su
riviste nazionali ed internazionali. È autore di capitoli dei testi
“Chirurgia delle arterie” a cura di S. Stipa Ed. Piccin Padova 1976
- “Manuale di Chirurgia” idem - “Manuale di Laparoscopia” a cura di
F. Corcione - Ed. Napoli 2005 - “Tecniche di Chirurgia Laparoscopica”
a cura di N. Basso e F. Basile Ed. Elsevier 2007. È autore di oltre
60 cine-clinic su tecniche di chirurgia, presentati a congressi. Già
direttore di Centro di tirocinio pratico (BN) della Scuola ACOI di
chirurgia laparoscopica e docente del Centro Europeo di Laparoscopia
- Bella (PZ).
Ha
organizzato (1989- 92) informazione territoriale su “Prevenzione
secondaria e screening del tumore della mammella” e nel 1991 il 1°
screening di massa per la diagnosi precoce dei tumori del colonretto
(Benevento 10.000 partecipanti),
con patrocinio e finanziamenti della Regione Campania. È stato
organizzatore di Congressi regionali, nazionali ed internazionali e
Corsi pratici di Chirurgia laparoscopica in diretta (ACOI - SICE -
SICOP – LapClub - ASMAD - ALTuM, etc.) Negli anni 1995-99 ha
eseguito dimostrazioni di tecniche chirurgiche in diretta TV da vari
Centri Ospedalieri ed Universitari in Italia ed all’Estero. Ha
partecipato (1997 - 2002) in qualità di relatore ed operatore agli
incontri bilaterali di chirurgia organizzati dall’A.C.O.I. e le
Società Nazionali di Chirurgia di Siria, Giordania, Libano, Egitto,
Algeria, Argentina.
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Come è tradizione
consolidata il Consiglio Direttivo dell’ACOI ha deliberato i
nominativi da proporre all’elettorato per le cariche di presidente e
consiglieri.
Questo numero di ACOInews ne ospita identità e curricula. Non
nascondo che la mia nomination mi riempie di sentimenti contrastanti
tra i quali orgoglio e timore risultano essere predominanti.
Orgoglio perché credo che la personale e decennale militanza attiva,
sia come semplice partecipante, sia con ruoli istituzionali
(vicepresidente nazionale e poi presidente della commissione
“comunicazione e informazione” e direttore editoriale di ACOInews)
mi ha insegnato come tale riconoscimento sia, nell’ambito degli
impegni societari possibili, il massimo traguardo al quale un
chirurgo ospedaliero possa aspirare. Timore perché il panorama
chirurgico ospedaliero italiano è ricco di colleghi che a pieno
titolo potrebbero ricoprire tale impegnativa carica e perché la
Presidenza dell’ACOI non deve essere considerata una meta, ma un
punto di partenza per un impegno gravoso e differenziato su
innumerevoli attività per le quali lo spirito di servizio dovrà
essere ai massimi livelli. In un’ottica di chiarezza e trasparenza
sento l’esigenza, al di là delle consuetudini, di sottoporvi parte
di alcune considerazioni sulla nostra associazione ed alcuni
progetti che ritengo debbano essere pianificati ed intrapresi.
ACOI, entità nella quale tutti noi abbiamo creduto e crediamo.
Storia lunga ed intensa. Idea vincente di pionieri agguerriti che
hanno aiutato e supportato il cammino, dapprima traballante e poi
sempre più saldo e sicuro, di migliaia di chirurghi ospedalieri
partecipi ed attivamente impegnati a raggiungere, attraverso un
lavoro continuo e multifattoriale, una visibilità e credibilità sia
scientifica che politica che oggi è sotto gli occhi di tutti. ACOI
deve dire grazie ai suoi Presidenti, ai componenti dei vari CD ed ai
componenti dei subentranti organigramma, per quanto ottenuto e per i
traguardi raggiunti. La parità “giuridica” con altre più
tradizionalmente antiche società scientifiche chirurgiche, il
parallelismo riconosciuto con il mondo universitario, il ruolo
didattico di eccellenza nel percorso formativo post-laurea del
chirurgo, la definita presenza nel mondo delle Istituzioni Sanitarie
Nazionali e tanto altro, non si sarebbero raggiunti senza l’impegno
individuale dei singoli e senza gli illuminati coordinamenti e la
dedizione delle varie presidenze.
Oggi ACOI è realtà consolidata e mi sia concesso di esprimere a nome
di tutti un profondamente sentito ringraziamento a coloro che ci
hanno traghettato, su sontuosa arca, verso queste rive.
LA FORMAZIONE DEL CHIRURGO
L’azione fondamentale dell’ACOI è esplicitata nella diffusa, nel
tempo e sul territorio nazionale, “attività di aggiornamento
professionale e di formazione permanente degli associati” (art.2
statuto). I Congressi nazionali annuali, i Congressi regionali e
inter-regionali, gli incontri provinciali, fanno da supporto e
complemento all’opera, sempre più qualificata e richiesta, delle
Scuole Speciali ACOI di Chirurgia. Queste ultime rappresentano la
realizzazione di un’idea vincente che non ha paragoni nel contesto
delle opportunità formative post-laurea del chirurgo moderno; esse
andranno, se possibile, supportate e implementate, anche guardando a
problematiche di gestione del rischio e del governo clinico. Gli
allievi delle stesse, sempre numericamente in aumento,
rappresentanti di ogni età ed esperienza personale, testimoniano
quale sia la necessità di tali iniziative. ACOI rivendica
l’intuizione del percorso iniziato molti anni fa (ricordo le SNOC di
Lamberto Boffi) e proseguito con successo sino ai traguardi di oggi.
Il tempo però, trascorre e con il tempo si modificano, sulla base di
nuove esigenze e differenti domande, inevitabilmente ed in modo del
tutto naturale, necessità, opportunità, traguardi. Ciò che un tempo
era innovativo, oggi può non esserlo più, ciò che un tempo sembrava
sogno irraggiungibile, oggi può essere realtà, ciò che un tempo non
era ipotizzabile oggi può
essere motivo di impegno. Ritengo che le modalità con le quali
vengono organizzati i Congressi scientifici in Italia provengano da
un passato, ancorché fecondo di frutti, in parte non più rispondente
alle moderne richieste che la scienza impone. Dovremo ridare spazio
alla ricerca ed ai suoi risultati, dovremo aprire più ampiamente le
porte a tutti coloro che si applicano con determinazione alla
esplorazione di nuove opportunità terapeutiche e ne verificano
scientificamente gli esiti.
In tema di formazione del chirurgo, abbiamo visto, l’ACOI svolge un
ruolo fondamentale nell’aggiornamento residenziale. Il programma ECM
però prevede anche altre forme di aggiornamento: la FAD è una di
esse. Come molti sapranno è in avanzata progettazione un sistema
satellitare dedicato esclusivamente alla formazione del chirurgo che
avrà l’ambizione di portare nelle varie Aziende ospedaliere e nelle
differenti U.O. progetti formativi aziendali, sotto il patrocinio
attivo dell’ACOI, sia sotto forma di biblioteca di tecniche
chirurgiche (e al momento sono più di 200 i video disponibili), sia
sotto forma di corsi di aggiornamento generanti crediti formativi,
sia sotto forma di clinical meetings ed altro. Insomma una TV ACOI
in tutti gli ospedali e non solo. Progetto ambizioso, ma che ha
grandi potenzialità e probabilità di riuscita e per il quale chiedo
a tutti il vostro impegno e disponibilità alla collaborazione ed
alla attiva presenza nella pianificazione dei palinsesti. Non
crediate che sia un progetto velleitario, né poco rispondente alla
domanda di formazione, non a caso al momento esistono due iniziative
parallele e contemporanee messe in campo da soggetti privati (non
ACOI) che si propongono e cercano spazi. ACOI ha la forza e le
eccellenze per sposare il passato con il futuro.
LA DIFESA DEL CHIRURGO
Non possiamo non guardare al chirurgo di oggi ed alle trasformazioni
che, nel quotidiano, egli ha dovuto necessariamente subire ed
attivamente proporre: la medicina dell’evidenza, il governo clinico,
il controllo di gestione, i costi ed i ricavi, la nuova visione
della Salute esigita, la pianificazione organizzativa,
l’informazione accurata ed esaustiva, il contenzioso medico-legale.
Tutto ciò ha portato il chirurgo al centro di un conflitto di
valori. La società civile chiede con forza e determinazione:
qualità, partecipazione, co-decisione, benessere; la tecnocrazia
economico-sanitaria impone: economicità, efficienza, appropriatezza;
il progresso scientifico offre ed obbliga a nuove conoscenze, alla
innovazione, alla esplorazione di nuove frontiere. Tutto ciò
coinvolge pesantemente la sfera dei valori personali: l’etica, la
coscienza, la ricerca del successo. Ecco che le proprie certezze
vengono messe in discussione e l’universo personale da gestire
diventa troppo grande e senza i necessari sostegni gestionali e
psicologici.
Una Società attenta alle esigenze dei propri soci, come ACOI è, non
può non tener conto di tale analisi e non può non agire (art.2 dello
statuto: “…la valorizzazione dell’attività chirurgica nelle
strutture Ospedaliere e nelle istituzioni sanitarie Italiane… la
difesa degli interessi morali, culturali, normativi ed economici
della categoria…”) affinché tale tendenza inverta la direzione e la
figura del chirurgo, ancorché moderno, tecnologico, attento alla
gestione, riprenda la propria visibilità e quel ruolo che da sempre
gli compete nella risoluzione delle necessità del malato, riportando
interesse nell’impegno e nella realizzazione delle proprie personali
aspettative.
Rivendicare e sostenere la centralità del chirurgo e la specificità
della attività chirurgica dovrà essere l’obbiettivo ambizioso dell’ACOI.
Il chirurgo è nell’ACOI, ma l’ACOI non rappresenta (e non ha per
statuto l’ambizione di rappresentare) tutti i Chirurghi.
Questa apparente contraddizione tra ciò che si è e ciò che si vuole
realizzare potrà essere superata esclusivamente superando le
sottili, ma tenaci, barriere che tengono distanti le Società
Scientifiche di area chirurgica. Da una attenta lettura dell’art.14
del nostro statuto si evince che tale opportunità è stata già
considerata come percorribile ed utile al raggiungimento di finalità
condivise. Le rotte autonome di ciascuna Associazione, finalizzate
alla realizzazione dei rispettivi Statuti, non devono però
ostacolare quei percorsi paralleli che possono essere intrapresi
individuando obbiettivi comuni finalizzati alla realizzazione e al
riconoscimento di una specificità chirurgica nazionale verso la
quale le Istituzioni non potranno non dedicare la dovuta attenzione.
Azione sindacale? Certamente e comunque non soltanto. Di sicuro
azione di lobbying di una categoria di professionisti, non di una
corporazione, che mette in campo conoscenza, umanità, impegno, senza
le quali non può essere costruita e proposta una equilibrata,
essenziale, sostenibile azione terapeutica. Le affinità elettive dei
chirurghi ospedalieri italiani dovranno rappresentare il collante
per un’azione comune in tema di formazione del chirurgo e non solo
di aggiornamento professionale. I dati degli ultimi anni sembrano
dire che la chirurgia sia una branca “in declino”, non certamente
per i risultati da essa prodotti, ma soprattutto per la qualità
percepita dai cittadini (e qui grandi responsabilità dei media) e
per la ridotta gratificazione nel lavoro del chirurgo.
Non crediamo sia un caso che le “vocazioni” alla chirurgia siano in
decremento. Ma quegli individui che, malgrado tutto, forti della
propria volontà e delle proprie aspirazioni si cimentano nel
percorso formativo non trovano, ancora oggi, quello che i tempi, e
soprattutto l’Europa, impongono. Gli Ospedali sono a disposizione
per essere parte attiva nei percorsi formativi! Certamente regole
giuste e condivise dovranno essere sottoscritte e rispettate. È
ormai improcrastinabile il momento, per il bene del Paese, che tutto
ha da guadagnare da professionisti preparati, nel quale, nel pieno
rispetto delle Istituzioni Accademiche, uniche depositarie della
formazione universitaria, sia ampiamente utilizzata la risorsa
Ospedale nel programma formativo del Chirurgo. Questi ambiziosi
progetti, però, come prima ricordato, non potranno riguardare solo
l’ACOI, le sinergie dovranno essere ricercate e realizzate.
QUALITÁ
La nostra Associazione ha ottenuto la certificazione di qualità ISO
9000. Ne siamo orgogliosi ed il merito è di tutti coloro che hanno
lavorato per questo prestigioso risultato. Ma è necessario mantenere
alta l’attenzione non solo per il mantenimento, ma soprattutto per
elevarne il livello.
Coordinatori regionali, Commissioni, Scuole Speciali ecc.
rappresentano i bracci operativi di un’organizzazione diffusa su
tutto il territorio. Si lavora bene e con dedizione, ma ci sarà
bisogno di una verifica più puntuale e controlli sulle realizzazioni
degli obiettivi condivisi.
TRASPARENZA
Molto collegato a quanto sopra è il problema della comunicazione
interna. La mancanza di informazione su quanto una poliedrica
società, quale ACOI è, programma e realizza, tende a generare
interpretazioni scorrette della realtà, contrasta con la richiesta
di trasparenza e produce un effetto ritardante sulle attività
intraprese. La commissione dedicata dovrà meglio rispondere a tale
esigenza e dovrà poter avere maggiore autonomia.
Crediamo che la realizzazione del grande progetto portato a termine
dal precedente Consiglio Direttivo con la definizione di un corretto
data base di tutti gli associati, contribuirà non solo ad una più
semplice gestione dell’ordinario, ma potrà essere l’elemento
determinante per una più diffusa e capillare comunicazione ed
informazione interna. Non crediamo sia velleitario poter ipotizzare
una comunità di chirurghi che si possa confrontare ed interagire
sulle problematiche più cogenti che attanagliano la nostra
quotidiana vita lavorativa. Nel grande capitolo della comunicazione
non può essere taciuto il ruolo che il sito ACOI svolge fattivamente
e con grande impegno.
Oggi noi possiamo avere, grazie al costante lavoro di pochi, un sito
aggiornato, vitale, al quale il socio può richiedere tutte le
informazioni possibili e con il quale può interagire diventando,
qualora necessario, attore protagonista. Ma non possiamo
accontentarci: in un mondo sempre più virtuale dovremo implementare
l’aspetto partecipativo rendendo il sito attraente ed aperto ai
contributi di chi vorrà attraverso iniziative di forte attrattiva
quali blog o forum aperti, linee dirette con il Consiglio Direttivo
e quanto altro.
I GIOVANI CHIRURGHI
Il mondo di internet è un mondo di giovani e, come ACOI, è ai
giovani chirurghi che mi rivolgo. La chirurgia associativa ha
bisogno dei giovani e delle loro peculiarità: spirito d’iniziativa,
critica, capacità di rischio, apporto di idee.
Abbiamo bisogno di giovani, che facciano i giovani, che si pongono
attivamente che non ripetano i passaggi degli anziani, ma che
portino energie e prospezioni future per la crescita di tutti e per
un ACOI al passo di tempi.
ACOI manterrà le porte spalancate a coloro che avranno spirito di
intrapresa.
I Chirurghi e il Cittadino
I chirurghi ospedalieri
hanno ormai ben inteso come i loro naturali interlocutori siano i
cittadini.
L’importanza del
percorso già iniziato con le Associazioni di Categoria (Cittadinanza
Attiva) ha necessità di essere meglio compresa e successivamente
capillarmente diffusa.
Il cittadino dovrà ben
intendere che il chirurgo è al suo servizio , nella specificità del
rapporto medico paziente e nel reciproco rispetto delle altrui
esigenze.
Noi crediamo che tela
percorso sarà vincente nell’ obiettivo, non secondario, della
riduzione del contenzioso legale.
A tale riguardo devo
ricordare quanto importante sia stata, è , e sarà l’azione del
gruppo “Medicina e Legalità” , laboratorio qualificato di idee,
realizzatore di formazione specifica , supporto non secondario per
affrontare le problematiche relative e del quale ne consideriamo
l’unicità e l’importanza.
Gestione
amministrativa
ACOI è una associazione
che si avvale dei supporti economici provenienti dalle quote sociali
e da finanziamenti volontari e gode di solido bilancio.
Le numerose attività
che però svolge hanno necessità di sempre maggiori investimenti,
quindi sarà corretto individuare alcune priorità e attuare una
politica di contenimento delle spese, laddove possibile, in modo da
poter disporre di fondi adeguati.
Queste sono le nostre
priorità.
È chiaro a tutti che un
programma così capillare ambizioso ed a largo raggio non potrà
essere realizzato altro da un gruppo di volenterosi, capaci e
fortemente determinati capaci e fortemente determinati a sacrificare
parte del loro tempo al raggiungimento degli obiettivi.
Soltanto con l’impegno
proficuo dei componenti il futuro organigramma e soltanto con un
profondo sentimento di collaborazione di ciascun Socio sarà
possibile far sì che l’ACOI diventi la forza trainante del mondo
della Chirurgia Italiana.
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