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Parco Archeologico di Capocolonna (kr)

ll parco Archeologico di Capo Colonna è attualmente in fase di realizzazione da parte della sovrintendenza dei beni archeologici della calabria, e racchiude tutta l'area sacra del promontorio che una volta si chiamava lacinio (lakinion akron). Il Parco raccoglie circa 30.000 metri quadri di terreno adibito a scavi, ed altri 20 ettari di bosco a macchia mediterranea all'interno dei quali è situato un enorme museo a 3 padiglioni incassato magnificamente nel terreno per ridurne l'impatto ambientale. Sul promontorio che si alza mediamente per 15 metri sul livello del mare era presente il maestoso Tempio Dorico a pianta rettangolare e 48 colonne dedicato alla Dea Hera protettrice delle donne, dei pascoli e della fertilità. Il grande Tempio è databile intorno al VI° sec. a.C. ed oggi ne rimane solo una colonna con capitello Dorico alta 8,5 metri con 20 scanalature piatte, ed una parte del grande basamento (stilobate). Intorno al Tempio, sono stati rinvenuti un grosso edificio a pianta rettangolare denominato Edificio B (datato VI° sec. a.C.) che doveva essere adibito a luogo di culto e raccoglimento, certa è l'esistenza di un grande bosco sulle zone alte del promontorio che raccoglieva le mandrie ed i pascoli sacri dai quali i Sacerdoti raccoglievano le fonti di sostentamento.
Nel 1987 è stata rinvenuta una parte della Via Sacra che conduceva al Tempio, una parte della cinta muraria risalente al IV° sec. a.C, rinforzata più tardi dai romani con l' opus reticolatum che oggi è ben visibile, ed altri due grossi edifici: il Katagogion (albergo per i pellegrini) e l'Estiatorion (edificio per i banchetti) che devono ancora essere scavati completamente.
Nella zona immediatamente precedente l'Area Sacra vera e propria sono state rinvenute ville e case d'epoca Greca e Romana, oltre ad un Balneum termale del III° sec d.C. che conferma ancora l'importanza ed il valore che la zona aveva anche in epoca Romana. I reperti rinvenuti durante gli scavi (molti di valore inestimabile) vengono conservati presso i Musei archeologici allestiti a Crotone o sul promontorio stesso, infatti a nord della colonna dorica, si trova la torre di avvistamento aragonese (XV° sec.) che ospita l'antiquarium detto di torre nao, nel quale sono conservati molti oggetti rinvenuti nei fondali antistanti il promontorio. sono state rinvenute ceramiche, tegole marmoree, anfore, vasi, monete d'argento, lastre ornamentali, il famoso diadema aureo di hera lacinia, e altri oggetti preziosi che i pellegrini portavano alla Dea venerata.
Attualmente sul promontorio insistono gli scavi e la costruzione di musei moderni, di aree di ristoro e di ricezione turistica, la zona è meta di gite e visite guidate.

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tratto da www.calabriatours.org

pubblicato da www.wartd.com