La colonia di Medma fu fondata dai Locresi attorno al 600 a.C. assieme ad Hipponion, nella prospettiva di favorire l'espansione ed il controllo territoriale verso il Tirreno, fortificando il confine con il
Reggino segnato dal fiume Metauros. Tucidide, storico Greco, ci informa che nel 422 a.C. con Crotone ed Hipponion, Medma fece guerra a Locri per ottenerne l'indipendenza, nel 389 a.C. fu presa e distrutta da Dionisio I ed i suoi abitanti deportati a
Siracusa (la stessa sorte toccò ad Hipponion). La città sopravvisse comunque sotto il dominio dei Brettii battendo anche moneta con legenda Mesma, fu patria dell'astronomo Filippo medmeo, amico e discepolo di Platone.
Se le notizie storiche riguardanti Medma sono scarse, l'abbondante messe di materiale archeologico rinvenuto nel sottosuolo rosarnese è compreso in un arco di tempo che abbraccia tre secoli - dal VI° al IV° a.C. e ci consente di ricostruire il
complesso delle attività artistiche e religiose della piccola polis.
Tanto il materiale fittile, quanto le numerose fornaci per la cottura dell'argilla rinvenuti nell'area urbana dell'antica città, stanno a significare l'esistenza di una fiorente industria fittile, che serviva a soddisfare la domanda interna ed anche
alla preparazione di quei manufatti utili agli scambi commerciali con l'esterno.
In effetti la scuola artigiana medmea ebbe una certa importanza stilistica nella produzione di opere fittili e di sculture che venivano esportate in tutta la magna grecia, e le necropoli rosarnesi, risultano essere le più ricche e corredate di tutta
la magna grecia
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