La città fu fondata, secondo una notizia di Strabone confermata anche dai riscontri archeologici, alla
fine dell'VIII° a.C., da coloni che provenivano dalla Locride Ozolia o Opunzia.
Aristotele sostiene che i fondatori fossero in realtà dei servi fuggiti con le mogli dei loro
padroni, impegnati con Sparta nella guerra contro i Messeni: tale asserzione, negata più tardi da
Timeo (III° a.C.), fu confermata da Polibio, che raccolse le testimonianze dirette dei discendenti
locresi; a queste origini è forse da riferire l'uso singolare della matrilinearità nella
discendenza nobiliare. Comunque l'importanza delle donne nella cultura e nella società locrese è confermato anche da alcuni epigrammi ritrovati della famosa poetessa Nosside,
locrese che spesso si richiamò ai versi di Saffo. Fin dall'antichità Locri è ricordata per l'attività legislativa di
Zaleuco, redattore del primo codice europeo di leggi scritte, che sembra essere rimasto
in vigore per oltre duecento anni. Alla fine del VII° a.C. si datano le fondazioni delle due
sub-colonie sul Tirreno, Hipponion e Medma, nella strategia di espansione territoriale a Occidente.
Poco prima del 550 a.C. sappiamo della vittoria che la città riportò, alleata con i Reggini,
contro Crotone, nella battaglia della Sagra (odierno Turbolo): a questo proposito le fonti ricordano
l'intervento miracoloso dei Dioscuri, protettori della città, che avrebbero aiutato i 10.000
locresi ad avere il sopravvento sui 130.000 avversari.
Dionisio I di Siracusa, sposò una nobile locrese e concesse alla città ampliamenti
territoriali ai danni di Reggio e Caulonia; il figlio di costui, Dionisio II°, cacciato da Siracusa
nel 356 a.C., si rifugiò nella città dando origine a un'odiosa tirannide, finita tragicamente con
il massacro della sua famiglia da parte dei cittadini esasperati, che instaurarono un governo
democratico.
Dopo aver parteggiato per Pirro ed essere stata occupata da Annibale tra il 216 e il 215 a.C., nel
205 a. C. Locri entrò nell'orbita romana come municipium, perdendo progressivamente importanza fino
all'abbandono (VII°-VIII° d.C.), avvenuto in concomitanza con le incursioni arabe e il conseguente
arroccamento su Gerace.
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