A quattro km dalla costa, su una piccola altura
posta a poco meno di 500 metri sul livello del mare, coperti dal moderno abitato di Vibo Valentia, si trovano i resti dell'antica colonia locrese di Hipponion, costruita in
prossimità del precedente centro indigeno chiamato Veipo.
La fondazione della subcolonia ad opera della colonia madre Locri avvenne
intorno alla seconda metà del VII° secolo a.C. in concomitanza della fondazione dell'altra subcolonia locrese, Medma che assicurò a Locri il controllo della costa tirrenica
centro-meridionale. Hipponion che si estendeva per 225 ettari e contava circa 10.000 abitanti, sentì il bisogno di rendersi indipendente e questa conflittualità latente culminò
forse nello scontro ricordato dagli autori antichi (Tucidide) ed avvenuto nel 422 a.C. tra Locri e le sue due colonie di Medma ed Hipponion. Nel 389 a.C. fu occupata e distrutta
da Dionisio I il tiranno Siracusano che ne deportò anche gli abitanti, cedendola nuovamente ai Locresi. Solo dieci anni dopo grazie all'appoggio della Lega italiota voluta e
governata dalla potente Kroton, e dei Cartaginesi, Hipponion fu liberata e ricostruita.
E' ben documentata la conquista della città da parte dei Brettii, tramandata dalle fonti per l'anno 356 a.C., che la occuparono fino all'arrivo dei Romani ed alla fondazione della
colonia latina con il nome di Valentia nel 194 a.C. La città possedeva tutte le peculiarità richieste dai Romani per la deduzione di una colonia: un polo strategico a guardia di
una zona costiera, che domina un retroterra adatto allo sfruttamento agricolo.
Nell'89 a.C., dopo la guerra sociale, Valentia acquisto lo status di municipium, con regime di autonomia, e pote contare su rapporti diretti con Roma, se addirittura vi
soggiornarono Cicerone, ospite del suo amico vibonese Vibius Sicca, ed Agrippa.
La città assunse un ruolo importante durante le guerre civili e si guadagno i favori di Cesare ed Ottaviano poichè offri ad entrambi l'appoggio del suo porto come base per le
operazioni condotte sullo Stretto contro Pompeo, gesto che garantì alla città l'esclusione del suo territorio dalle assegnazioni di terra ai veterani.
torna indietro |