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Protagoniste di mille avventure, sono state sempre oggetto di ipotesi e speculazioni. 

Erano davvero le tombe dei faraoni? 

E quando sono state costruite? 

Per stabilire una data esatta, archeologi e geologi si sono spellati le mani a forza di scavare in cerca di indizi. Ma proprio in questi giorni, un'egittologa di Cambridge, Kate Spencer, ha forse trovato la soluzione. 

Bastava chiedere alle stelle.

Le tre piramidi di Giza

Le tre piramidi di Giza

 

La Grande Piramide di Cheope

La Grande Piramide di Cheope

L'idea è nata studiando l'orientazione delle piramidi di Giza. 
Tutte sembrano essere allineate lungo la direzione Nord-Sud. 
Tuttavia l'accuratezza dell'allineamento è buona solo per la Grande Piramide di Cheope, mentre peggiora sempre più in quelle costruite successivamente. 
Quindi, per individuare i punti cardinali, gli egizi dovevano aver usato un metodo sempre meno affidabile nel corso degli anni. La Spencer non ha dubbi. 
Gli egizi utilizzarono due stelle. 

Kochab nell'Orsa Minore e Mizar nell'Orsa Maggiore.

 

La linea immaginaria che unisce le due stelle indicava esattamente la direzione del Nord attorno al 2467 A.C.. Deve essere stato allora che avvenne la costruzione della Grande Piramide di Cheope. 

Poi, negli anni a seguire, le due stelle hanno cambiato posizione in cielo e con esse la linea ideale. 

Ma nessuno se ne accorse, ecco il perché dell'allineamento sempre peggiore nelle piramidi successive. 

La spiegazione della Spencer ha suscitato grandi consensi ma non tutti sono convinti. 

A tormentarli è sempre e solo la stessa domanda.

 Gli antichi egizi conoscevano questo metodo?

Allineamento

Nel 2467 A.C. la linea ideale che univa Kochab e Mizar, due stelle ben visibili dall'Egitto, indicava l'esatta posizione del Nord

grazie per il contributo a Luca Nobili

 

 

LE IPOTESI SULLA COSTRUZIONE 
DELLE PIRAMIDI

 

Riesce difficile comprendere come siano state costruite le piramidi, anche ai nostri giorni sarebbe molto difficile costruire un edificio quale la grande piramide di Cheope; ma come fecero gli antichi egizi? Di quali "tecnologie" si avvalsero per intagliare, levigare, trasportare e posizionare dei blocchi di pietra che talvolta raggiungevano anche le 100 tonnellate? Riesce difficile pensare che gli unici utensili utilizzati fossero mazzuole in legno e picchetti di rame, ma effettivamente è andata così. Finora nessuna ipotesi avanzata dall'uomo moderno ha riscosso successo, tuttavia alcune di queste meritano di essere menzionate. Prima però ritengo sia necessario accennare almeno da dove provenissero e come fossero trasportati i blocchi di granito e chi fossero i lavoratori che parteciparono a questa immensa costruzione.


 

Da dove provenivano i blocchi di pietra?


Il primo enigma che sorge quando ci apprestiamo a sciogliere questo intreccio di misteri riguarda il luogo dove era situata la cava di pietra dalla quale vennero estratti i blocchi. La cava secondo gli egittologi si trovava ad Assuan, luogo ricco sicuramente di materiali quali granito e calcare; il problema è che Assuan si trova circa a mille Km a sud di Giza. Come fecero allora a trasportare più di cinque milioni di tonnellate di roccia per mille Km? L'unica ipotesi degna di essere presa in considerazione è che i blocchi siano stati trasportati con barche e chiatte lungo il Nilo, e, del resto, non ci sono altre possibilità.

Chi lavorò alla costruzione?


La maggiorparte dei film ci ha fatto sempre credere che gli egiziani fossero un popolo spietato che si serviva di schiavi per costruire i propri edifici; in realtà questa concezione è completamente sbagliata. La grande piramide di Cheope fu costruita in circa venti anni e richiese una manodopera di 10.000 lavoratori. Ma, come ho scritto si trattava di lavoratori, non di schiavi. Durante la piena del Nilo, che si verificava ogni anno verso la metà di Giugno, e che durava per ben quattro mesi, anche i contadini (che non potevano coltivare le terre) venivano impiegati nella costruzione della grande piramide, con la retribuzione di un salario. La costruzione della piramide dava così la possibilità di mantenersi anche durante periodi non lavorativi, e rivestiva un ruolo utile per tutta la società egizia.

 

La teoria della rampa inclinata verticalmente


In questo caso la domanda è: come si potevano trasportare dei massi tanto pesanti a così grande altezza? La prima teoria avanzata è proprio quella della rampa inclinata che consiste in una rampa a bassa pendenza sulla quale veniva cosparso il viscido limo del Nilo mescolato con sale bagnato che consentiva lo slittamento dei massi. Tuttavia questa ipotesi non viene tenuta in grande considerazione perchè, ipotizzando pendenze ridotte, necessarie per permettere a degli uomini di poter spostare dei massi, si sarebbe dovuta costruire un'immensa rampa di quasi due Km. [Questa è solo una mia considerazione, però personalmente ritengo molto probabile questa ipotesi, infatti come spiegare il fatto che il villaggio dei lavoratori fosse proprio a due Km di distanza? Secondo me è proprio da quel punto che si iniziava a spingere i massi, che senso avrebbe avuto altrimenti costruire il villaggio tanto lontano?]

La teoria della rampa a spirale


Un'altra teoria avanzata è quella della rampa a spirale. Si tratterebbe in questo caso di un'unica rampa che gira intorno alla piramide salendo sempre più. Questa teoria, nonostante sia forse più apprezzata della teoria della rampa inclinata verticalmente, viene da me criticata per due aspetti fondamentali: per prima cosa per avere una pendenza accettabile la rampa (come nel caso della rampa inclinata verticalmente) si sarebbe dovuta estendere per due Km, solo che stavolta i due Km sono da percorrere in cerchio attorno alla piramide, e ciò vuol dire che la suddetta rampa doveva fare il giro della piramide per circa tre volte! Un'altra considerazione riguarda la solidità della rampa, che, a causa delle curve, doveva essere veramente ben costruita per non incorrere in smottamenti laterali.

 

Gli Egizi erano un popolo molto progredito per il tempo in cui vissero, quindi ci sono numerose teorie circa le loro grandi conoscenze d'ingegneria, ma specialmente astronomiche. Tra le teorie piu' stravaganti e' quella che dei navigatori spaziali in un remoto passato abbiano conquistato il nostro pianeta. Secondo la mia teoria gli Atlantidei, un popolo molto evoluto conquistarono l'Egitto e instaurarono una parte della loro civilta' costruendo un nuovo popolo con le loro conoscenza. Dopo la famosa catastrofe che distrusse la loro isola non ci fu nemmeno un piccolo ricordo della loro splendida civilta', ma essi lasciarono dei segni della loro civiltà : le tre piramidi di Giza e la Sfinge.

La piramide piu' grande, quindi piu' famosa e anche piu' affascinante e' quella di Cheope(Khufu) ; infatti Erodoto quando compi' il suo lungo viaggio in Egitto si chiese come un popolo che era anche antecedente al suo sia riuscito a costruire una tale opera architettonica . Nella sua opera "Storie" lo storico greco spiega al lettore che gli Egizi usarono delle macchine che erano in grado di trasportare i blocchi con cui e' stata costruita la piramide di Cheope.

La prima teoria scientifica sullo scopo della Grande piramide fu elaborata da John Taylor, un editore londinese, nel 1864. Si chiedeva perche' l'inclinazione delle pareti di 52° - 51° 51'. Confrontando l'altezza della piramide con la lunghezza della base scopri' l'unica risposta possibile : la pendenza non poteva essere diversa se il rapporto tra l'altezza e la larghezza della base doveva corrispondere a quello esistente tra il raggio e la circonferenza di un cerchio. In altre parole i costruttori sembravano conoscere ciò che i greci avrebbero chiamato p(pi greco).

Perche' codificare il p nella piramide ? Forse volevano parlare della Terra e la piramide rappresentava l'emisfero compreso tra il Polo Nord e l'Equatore ? Se la lunghezza della base della piramide viene moltiplicata per otto , poi sessanta e poi 360, il risultato e' poco meno di 25.000, un dato incredibilmente vicino alla misura della circonferenza terrestre. Taylor concluse che, non essendo in grado di edificare una cupola gigantesca, gli Egizi optarono per l'alternativa migliore, incorporando la misure della Terra nella piramide.

Era quindi possibile, anzi decisamente probabile, che gli antichi Egizi possedessero conoscenze molto avanzate di quanto si potesse credere. Richard Anthony Proctor, un astronomo, nel 1833 scoprì che una delle principali esigenze per una civilta' agricola era quella di disporre di un calendario preciso, il che implica un'attenta osservazione della luna e delle stelle.

Innanzitutto era necessaria un'apertura lunga e sottile rivolta a Nord o Sud, attraverso cui osservare il passaggio delle stelle e dei pianeti per indicarlo su carte stellari. Secondo Proctor bisognava innanzitutto determinare il vero Nord e poi allineare un asse in corrispondenza di questo. Al giorno d'oggi il nostro punto di riferimento e' la Stella Polare; ma, nell'antico Egitto essa non si trovava nella stessa posizione a causa del fenomeno detto "precessione degli equinozi".

Ai tempi dell'antico Egitto la stella polare era Alpha Draconis. Le stelle sembrano descrivere dei semicerchi sulle nostre teste, da orizzonte ad orizzonte. Quelle direttamente al di sopra (al meridiano) descrivono i cerchi piu' ampi, quelle piu' vicino al Polo, i piu' piccoli. Se gli antichi Egizi avessero voluto puntare un telescopio verso Alpha Draconis, avrebbero voluto inclinarlo di 26° 17', quindi riempiendo una fossa che quando fu scoperta era infestata dai parassiti d'acqua, gli Egizi avrebbero visto riflessa la "loro" Stella Polare.

I quattro lati di ogni piramide sono rivolti esattamente verso i quattro punti cardinali e sarebbe possibile prendere un gigantesco righello e tracciare una linea retta tra l'angolo nord - est della Grande piramide a quello sud - ovest della piramide di Chefren. La linea dovrebbe continuare toccando gli angoli della piramide di Micerino che, in realta' e' spostata di circa 60 metri rispetto alla linea delle altre due piramidi.

Come si spiega questa deludente simmetria ?Gli studiosi si posero un'altra domanda : perche' la terza piramide e' molto più piccola delle altre due se il faraone Micerino era potente quanti i suoi predecessori ? Si era capito perche' la piramide di Micerino era piu' piccola delle altre e spostata ad est : le tre piramidi rappresentavano le stelle della Cintura di Orione e la Via Lattea era il fiume Nilo. Tutto cio' aveva implicazioni estremamente interessanti.

Secondo teorie tradizionali le tre piramidi di Giza erano state edificate da tre diversi Faraoni come tombe; ma se rappresentavano le stella della Cintura di Orione, allora l'intero progetto doveva essere stato fatto molto prima dell'inizio della costruzione della Grande piramide. Quando ? A causa dell'ondeggiamento dell'asse della terra la sua posizione rispetto alle stelle cambia di 1 grado ogni 72 anni e di un cerchio completo ogni 26000 anni. Nel caso di Orione l'ondeggiamento fa si' che la sua costellazione si sposti verso l'alto per 13.000 anni, per poi tornare verso il basso.

Ma nel fare cio' la costellazione si inclina leggermente; in altre parole la clessidra ruota in senso orario e poi all'indietro. Si noto' che soltanto una volta la disposizione delle piramidi era stata identica a quella delle stelle della Cintura di Orione (senza inclinazioni) : nel 10.450 a.C.

Si tratta del momento in cui la Cintura di Orione ha assunto la posizione piu' bassa.

La Sfinge, un'opera architettonica da considerarsi ciclopica. Secondo le convinzioni degli egittologi moderni, la Sfinge fece la sua comparsa durante l'Antico regno, nella forma di un leone accovacciato, con la testa del faraone coperta dal "nemes", come rappresentazione e simbolo della potenza e della forza del sovrano, sterminatore dei nemici : tale e' la Sfinge che raffigura il faraone Chefren.

Secondo la teoria degli egittologi moderni la Sfinge fu costruita nei secoli in cui c'era l'Era del Toro, ma sembra improbabile che un faraone usasse un leone in un'era sbagliata, come un segnalatore equinoziale; quindi, e' intuibile che la Sfinge sia stata costruita nell'Era del Leone, nel 10500 a.C.. La testa della Sfinge, inoltre, e' in condizioni migliori del resto dell'enorme opera architettonica; e, poi, guardando dall'alto, la testa della Sfinge e' sproporzionata e quindi quella che vediamo non e' la testa originaria. Una cosa molto strana e'che la Sfinge non si trova sulla linea delle piramidi, poiche' gli architetti egizi non lasciavano niente a caso.

Una rampa di pietre e' spostata da 14° gradi rispetto alle piramidi e più a destra la Sfinge. Secondo alcuni studiosi ,gli Egizi spostarono la rampa e la Sfinge dalla linea delle piramidi in modo che il sole sorgesse sulla rampa, mentre la Sfinge si rifletteva all'orizzonte con la testa e le spalle. Le tombe circostanti risalgono all'Antico Regno, ma sono state scolpite in misura decisamente minore. Inoltre era chiaro che il deterioramento delle tombe era da attribuirsi alle tempeste di sabbia. Era ovvio che la Sfinge doveva essere piu' antica.

L'effetto del vento sulle altre tombe forni' un utile termine di paragone. Le rocce calcaree sono rocce sedimentarie, composte da particelle incollate insieme. E' risaputo che si tratta di una formazione a strati simili a quelli di una torta. Quando la sabbia sollevata colpisce il lato di questa "torta a strati", gli strati piu' cedevoli si consumano formando delle rientranze; il risultato e' una serie di strati paralleli, dal profilo irregolare.

Quando una superficie di pietra viene erosa dall'acqua l'effetto e' completamente diverso. I rivoli di pioggia scavano dei canali verticali nella roccia, sulla cui superficie si formano delle protuberanze arrotondate, simili ad una fila di collinette. Il gruppo degli studiosi concordava sul fatto che, sia il corpo della Sfinge, sia il muro circostante avessero subito l'effetto dell'acqua, poiché la loro superficie non presentava l'aspetto piu' omogeneo, determinato dall'azione del vento.

Quindi, servendoci degli studi di vari studiosi come West, Hancock, Bauval possiamo affermare che la Sfinge fu edificata da un popolo molto evoluto, che visse in un remoto passato e che lo schema delle tre piramidi di Giza segue la costellazione di Orione, come si poteva vedere nel 10450 a.C.. E cosa voleva ricordare questa data? L'arrivo della civiltà? La colonizzazione della civiltà del paradiso perduto?

Seguendo l'affermazione di Platone dovremo presupporre che anche l'America fu colonizzata dal popolo atlantideo. Quindi, per trovare tracce di questa civilta', che in un remoto passato domino', il mondo dobbiamo studiare le civilta' precolombiane che occupavano il continente, prima dell'arrivo del navigatore genovese.

I primi sono gli Aztechi: secondo la leggenda essi provenivano da un'isola meravigliosa chiamata Aztlan(Atl= acqua, an=presso); dal nome della loro madrepatria viene il nome di questo popolo. Il portatore della civiltà fu un certo Quetzacoatl(Serpente Piumato), un saggio uomo dalla barba lunga e bianco, che da Aztlan porto' la cultura e la civilta' nell'America centrale.

Questo saggio uomo se ne ando,conlapromessa che sarebbe tornato; e l'arrivo delle truppe ispaniche di Cortes coincideva con l'anno del ritorno del "Serpente piumato".

Aztlan e' rappresentato, nelle antiche iscrizioni, da un segno geroglifico, che, nell'antico idioma azteco significa "acqua".

Aztlan, inoltre, pare fosse un paese con alte montagne e con un giardino abitato dagli dei. Simbolo di questa terra era la "Montagna Bianca". Secondo i codici aztechi la migrazione ebbe inizio con l'abbandono in massa del territorio di Aztlan, terra degli aironi, patria ancestrale.

Il regno azteco segui', in Messico, a quello tolteco e chichimeco. Si ritiene che i Toltechi abbiano dato la scrittura, il calendario, la religione e l'arte a tutte le posteriori civilta' dell'America Centrale. Pare che il regno sia tramontato nel secolo IX o X d.C. ; quelli che sopravvissero emigrarono ed esercitarono un certo influsso sul nuovo regno dei Maya, che si era costituito nel frattempo nel Nord dello Yucatan.

Antiche fondazioni dei Toltechi su cui sorsero piu' tardi città azteche furono : Tula, Teotihuacan, Cuicuilco, Cholula e Xochicalco.

Attualmente gli archeologi non sanno nulla di questo popolo di costruttori che precedette gli Aztechi. Di sicuro c'e' solo il fatto che le civilta' dei popoli toltechi, aztechi e maya sono strettamente connesse tra di loro. Dice C. W. Ceram :" Se abbiamo chiamato genericamente Toltechi i precursori delle civilta' Maya e Azteca, bisogna tener presente che finora e' stato usato solo un nome collettivo per designare i creatori della civilta' dell'America Centrale. Forse la parola Toltechi non ha un altro significato che quello di "costruttori"".

Che si trattasse di colonizzatori atlantidei ? Gli Aztechi erano una popolazione guerriera che costrui' il proprio regno sui ruderi del popolo tolteco, il quale non era riuscito a sopravvivere all'impeto degli invasori, e di cui eredito' anche le credenze religiose. Quetzacoatl fu una delle maggiori divinita' degli Aztechi, dei Maya e dei Toltechi, nel Guatemala Kukumatz, e nello Yucatan Kukulcan, espressioni che significano tutte "serpente piumato".

Nell'andare alla ricerca delle basi reali di questo mito si sono trovati dei punti comuni fra la civilta' atlantidea ed altre civilta', che hanno lasciato tracce del loro passaggio in determinate zone del nostro pianeta, tali da richiamare alla mente la forma di civilta' descrittaci da Platone.

La topografia della capitale atlantidea e' abbastanza simile a quella della capitale degli Aztechi ; Tenochtitlan ("Il cactus della roccia"), la famosa capitale azteca, era situata su un'isola montagnosa, in mezzo ad un lago, affossato sugli altopiani e circondata da anelli concentrici di mura e di canali ; era collegata alla riva solo per mezzo di tre strade costruite su terrapieni, ognuna delle quali era dotata di un ponte levatoio, in modo che fosse impossibile entrare in citta', quando tutti i ponti erano alzati. Al centro si innalzava il tempio del dio della guerra. Era stata costruita conformemente ai progetti elaborati nel lontano Est da Aztlan.

Anche i Maya avevano il ricordo della meravigliosa Aztlan, un'isola da cui venne il loro dio portatore della civilta' Kukulkan(Serpente Piumato). Nello Yucatan i Maya sarebbero giunti, secondo l'archeologia, fra il 3000 a.C. e il 1000 a.C., al termine di lenti spostamenti attraverso il territorio messicano, stanziandosi in un'area che gli Aztechi chiamarono Tamonanchan. Quivi si sarebbero incontrati con gli Olmechi, dai quali avrebbero appreso la scrittura e il sistema di datazione. Avevano scoperto lo zero, avevano un calendario piu' preciso del nostro e un'ampia conoscenza dell'astronomia; infatti, erano anche in grado di prevedere un'eclissi; e,ancora, a testimoniare il loro alto grado di civilizzazione sono le grandi piramidi - templi accanto i quali o all'interno dei quali si trovano gli osservatori astronomici che sono presenti nelle città- stato maya.

Come mai una popolazione che non aveva tanti anni di civilizzazione era riuscita a raggiungere un cosi' alto grado di evoluzione? Quindi dobbiamo chiederci: chi erano i Maya? E' possibile, anzi sicuramente probabile che essi erano dei diretti discendenti degli abitanti di una civilta' molto evoluta: la popolazione del "paradiso terrestre"?

Questi sono solo una parte dei tanti interrogativi che ci propone l'archeologia, circa questo misterioso popolo.

Un altro popolo che raggiunse un alto grado di civilta' furono gli Inca. Essi vivevano sulle Ande, dove costruirono le loro meravigliose citta', le loro efficientissime strade e il loro grande sistema di irrigazione, che ricorda molto quello descritto da Platone nel "Crizia". Puo' rendere l'idea di come erano molto evoluti gli Inca, la città di Macchu Picchu, scoperta da Hiram Bingham. Questa si trova su di una montagna molto ripida e molto difficile da scalare; la quale era l'unica strada che portava a questa splendida città.

Gli edifici sono costruiti con dei blocchi molto pesanti e si dice che fossero stati presi a valle e da regioni lontane. Come fecero gli Inca, una popolazione che, come anche tutti i popoli precolombiani, non era riuscita a scoprire il principio della ruota, a portare su questa montagna blocchi pesanti tonnellate?

In più dobbiamo ricordare che questi blocchi venivano messi cosi' bene uno vicino all'altro, in modo che e' quasi impossibile infilarci una punta di coltello. L'archeologia attribuisce tutto questo alla buona volonta' degli operai e alla severita' del re, ma sembra poco probabile. Cio', ci porta a credere che una civilta' molto evoluta in un remoto passato abbia insegnato agliInca tutte le loro conoscenze nel campo dell'ingegneria. Cosi', ritorna il solito quesito: quale era questa civiltà? Il popolo di cui parlo' Platone nei suoi due dialoghi?

Adesso ci accingiamo a parlare della famosa catastrofe che distrusse Atlantide. Il popolo del paradiso perduto non pago di dominare sull'Egitto, l'America, e parte dell'Europa volle attaccare l'impero di Atene, ma fu degnamente sconfitto, con la successiva occupazione dei Greci della cittadella di Atlantide.

Dopo molti anni di guerra, un grande terremoto e un'inondazione devastano Atene, inghiottono il suo esercito e fanno sprofondare Atlantide. Una giusta punizione, in quanto, con il trascorrere dei secoli, gli Atlantidei si sono corrotti:

"Quando l'elemento divino, mescolato con la natura mortale, si estinse in loro, il carattere umano prevalse, allora degenerarono, e mentre a quelli che erano in grado di vedere apparvero turpi, agli occhi di quelli che sono inetti scorgere qual genere di vita conferisca davvero la felicita', apparvero bellissimi, gonfi come erano di avidita' e potenza. E Zeus, il dio degli dei, intuito che questa stirpe degenerava miserabilmente, volle impartir loro un castigo affinche' diventassero piu' saggi. Convoco' gli dei tutti, e, convocatili disse..".

Penso che tutti possiamo immaginare cosa disse Giove al consiglio degli dei. La leggenda di un diluvio che distrusse il Paradiso Terrestre e' presente in quasi tutte le civilta' del mondo, dai testi della Bibbia al diluivo di Deucalione, dal testo di Gilgamesh alla leggenda di Manu; queste sono solo poche leggende che parlano di questa grande catastrofe. Quindi, dobbiamo dedurre che realmente un diluvio colpi' la terra in un remoto passato, facendo sprofondare un'isola meravigliosa, e i suoi abitanti molto evoluti.

Uno solo si salvo'; un sacerdote? un re? o semplicemente un uomo pio? Lo possiamo chiamare in vari modi: Noè, Deucalione, Ziusudra, Coxcox, ma, egli si salvo' su di un'arca, assieme alla sua famiglia e a molti animali.

Questa, piu' o meno, e' la storia di Atlantide, seguendo la narrazione che fece Platone nei suoi due dialoghi il "Crizia" e il "Timeo".

Ci sarebbe tanto ancora da parlare su questo argomento: come la sua possibile localizzazione, la sua religione, i suoi miti e le varie interpretazione delle tante religioni, che potrebbero portare al ricordo di quest'isola meravigliosa.

  di Marco di Nunzio