La prima classe in visita al Parco nell'anno 2002 arriva all'appuntamento
puntuale.
Ci spostiamo subito verso l'ingresso del bosco, dove ci fermiamo
per cercare di capire quale sarà il nostro compito odierno.
Dobbiamo, in buona sostanza, cercare di capire se il bosco del
Parco Nord è un ambiente freddo oppure no, e come la temperatura
varia nel tempo e nello spazio.
Cominciamo con il richiamare il significato della parola temperatura,
ovvero una misura di quanto faccia caldo oppure freddo: i ragazzi
mi fanno vedere un cartellone dove sono state riportate le temperature
registrate in alcune grandi città italiane negli ultimi
mesi (questi dati sono stati ricavati dalla lettura di un quotidiano).
Osserviamo le naturali differenze di temperature tra le città
del nord e del sud dell'Italia - notiamo come venerdi scorso la
temperatura minima a Milano fosse pari a -6°C, mentre a Palermo
fosse di 11°C - con una differenza non indifferente di 17°C.
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Anche all'interno del bosco del Parco Nord si possono rilevare delle
differenze di temperatura - non così clamorose, ma pur sempre
significative: il nostro compito oggi sarà quello di cercare
queste differenze.
Cominciamo con il misurare la temperatura dell'aria, che porremo come
dato di base per le osservazioni successive: otteniamo il risultato
di 2,7°C.
Quindi dividiamo la classe in 4 gruppi che dovranno andare ad individuare
dei possibili "caloriferi" delle "coperte", ovvero
microlocalità dove le condizioni climatiche possono essere migliori
per la vita di piccoli animali (per piccoli animali si intende soprattutto
insetti e vermi, ovvero individui con limitate capacità di protezione
dal freddo e di spostamento).
I gruppi individuano 4 luoghi, sempre in corrispondenza di un albero
- dopo alcune brevi considerazioni passiamo all'analisi di ogni singola
località:
1 - terreno nelle immediate vicinanze di un frassino - questo luogo
è stato scelto perchè il terreno dava un certo senso di
calore - misuriamo la temperatura, sia in corrispondenza della parte
rivolta al sole, sia in quella in ombra:
la tempeartura rilevata all'ombra non si discosta particolarmente da
quella iniziale di riferimento, per cui questo luogo non sembra particolarmente
significativo - anche la temperatura al sole è in sintonia con
i dati più generali.
2 - terreno nelle immediate vicinanze di un altro frassino - questo
luogo è stato scelto perchè ricoperto da foglie - sensazione
di calore - misuriamo la temperature appena sotto lo strato di foglie
secche, quindi quello del terreno immediatamente sottostante:
- sotto le foglie - 1.4°C
- terreno sottostante - 0,1°C
la temperatura è effettivamente bassa, valore non previsto dal
gruppo di ragazzi: questo dato risente evidentemente del terreno sottostante,
che è ghiacciato. Accenno al fatto che probabilmente questa temperatura
rimane costante anche di notte, a differenza della temperatura delle
aree circostanti.
3 - corteccia di un grosso olmo - questo luogo è stato scelto
per il senso di calore emanato dal tronco e dalla sua corteccia - misuriamo
la temperatura lungo i due lati, sud e nord:
- lato a nord - 3°C
- lato a sud - 5,2°C
i dati ottenuti sono interessanti, in quanto la differenza tra le due
misurazioni è doppia rispetto alle misurazioni della prima località
- quindi siamo di fronte ad un effettivo effetto "calorofero"
lungo la corteccia dell'olmo.
4 - chioma di un tasso (pianta sempreverde) - senso di protezione dal
freddo data dal buio interno di questa pianta - misuriamo anche qui
la temperatura in corrispondenza dei due principali versanti:
anche in questo caso c'è una significativa differenza di temperatura
tra i due versanti, vicina ai due gradi.
Come considerazione finale evidenziamo la maggiore significatività
di questi due ultimi dati per poter definire una sorta di "calorifero"
naturale per i piccoli animali, anche se sottolineo l'importanza dei
dati relativi alla seconda postazione - il terreno coperto da foglie
- in quanto è sede di una maggiore costanza della temperatura
nel corso delle intere 24 ore (quindi anche di notte, quando l'aria
circostante si abbassa notevolmente di temperatura).
In effetti, per gli animali, quello che conta non è tanto la
temperatura, ma la sua costanza nel tempo, ovvero il fatto che non si
verifichino significative diminuzioni di temperatura, per esempio durante
la notte.
Gli animali raramente muoiono di freddo - caso mai periscono per la
mancanza di cibo collegata alle temperature rigide.
E' ora dell'intervallo, che andiamo a consumare sul pratone, al sole.
Alla fine della ricreazione ci sediamo sul prato e commentiamo i disegni
che hanno realizzato sul tema del bosco in inverno: da molti loro disegni
emerge la sensazione data dalla bufera di neve avuta il 19 dicembre
- in effetti un evento che ha creato rapidamente delle differenze (di
temperatura, di pressione) notevoli, anche per molti animali che potrebbero
averne risentito almeno in parte.
Ecco riportati alcuni disegni: (clicca sulle picole
immagini per vederne l'ingrandimento )
Prima di lasciarci - si è fatto velocemente tardi - istituiamo
per l'occasione una nuova stanza - all'interno del sentiero
di Greta e Anselmo - la stanza
del freddo (e del caldo). Decidiamo che la loro stanza non può
che essere quella intorno al grosso olmo, che nominiamo come la 20bis.
Chiedo quindi alla classe di pensare ad un progetto di allestimento
della stanza stessa, da realizzarsi in occasione della visita primaverile.