Io cresco e l'albero cresce con me

coltivo un albero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le classi del Comune di Milano - 3a - scuola elementare Braschi
23 novembre 2001

Appena arrivata in cascina la classe, ci avviamo verso il vivaio del Parco – ovvero il luogo dove sono coltivate e conservate le piantine che verranno successivamente piantate.
Preleviamo n°8 piccole piante – 5 querce e 3 biancospini – un piccone, e con questi materiali ci incamminiamo verso l’ingresso del bosco.

Ci fermiamo e cominciamo a parlare del Parco e delle sue principali caratteristiche: la sua giovinezza e la sua artificialità.
Osserviamo poi la presenza del primo paletto, con relativo cartellino, del sentiero di Greta e Anselmo – percorso che i bambini conoscono per avere anch’essi contribuito a realizzarlo lo scorso anno.

Cerchiamo, man mano che camminiamo, gli altri cartellini: la ricerca si svolge velocemente e con soddisfazione.

Ci fermiamo in corrispondenza del punto del bosco dove lo scorso anno la classe ha realizzato il gioco – Tira e vinci – qui osserviamo i loro disegni – molto belli e interessanti – attraverso i quali traspare quella che è la loro idea di crescita (crescita dell’albero e crescita del bambino).
Questa idea è quasi sempre corretta, nel senso che si riesce a cogliere facilmente quella che è la differenza di crescita (sia in qualità che in quantità) tra l’elemento uomo e l’elemento pianta (l’uomo ha una crescita del proprio corpo limitata, la pianta teoricamente no).

Un disegno riporta un particolare “interessante” – o forse sono solo io che lo interpreto con troppa fantasia – un sole con “dietro” alcune nuvole, a formare una specie di orologio da polso. Il solo come orologio – sarà vero?

Certo che è vero!
Siccome è una bella giornata – a parte il forte vento che sconquassa la cima degli alberi – possiamo valutare con le ombre dei tronchi degli alberi l’orario.
Divido lo spazio intorno a me in quadranti (dell’orologio) e verifico che l’ombra dell’albero centro dell’orologio solare cade proprio tra le ore 12 e le ore 9 – quindi saranno le ore 10.30. In effetti è proprio ora di merenda!

Camminiamo ancora, fino a raggiungere l’albero n°68 – il loro ontano dello scorso anno – qui posizioniamo per prima cosa il cartellino della loro classe – visto che ancora non era stato sistemato sul paletto di legno, quindi ci prepariamo per la piantumazione delle 8 piantine.

Preparo le piccole buche e dividiamo la classe in gruppetti di tre che realizzeranno il lavoro. Non prima di avere assistito alle spiegazioni tecniche operative.

Una volta piantate le piante dobbiamo delimitare un po’ meglio la nostra stanza del tempo (e anche del lavoro): con molti rametti la circondiamo ben bene.

Prima di accompagnare la classe verso l’uscita li invito per l’uscita di primavera, quando dovranno allestire al meglio la loro stanza.