Incontro la classe presso il campo giochi vicino all'ospedale Bassini
- fa freddo!. Ci incamminiamo subito verso l'ingresso del primo lotto
di rimboschimento.
Appena entrati nel bosco comincio a raccontare brevemente quelle che
sono le caratteristiche fondamentali di questo nostro ambiente.
Un bosco giovane e artificiale: le piante che abbiamo intorno a noi
non hanno più di venti anni di vita e sono state piantate dall'opera
dell'uomo.
I bimbi mi fanno moltissime domande, in particolare sulle piccole piantine
- sia piantate dall'uomo, sia nate spontaneamente - che ci stanno attorno
Facciamo quindi la conoscenza del sentiero
di Greta e Anselmo: incontriamo il cartellino relativo al pioppo
n°62 - ne leggiamo il contenuto - spiego quindi ai bambini il significato
di questa opera.
Chiedo infine alla classe di trovare altri cartellini presenti nel
bosco. I bambini partono velocemente alla ricerca e immediatamente trovano
il primo, poi il secondo, etc...
Dopo un breve cammino ci fermiamo in un luogo soleggiato: i bambini
mi presentano il lavoro che hanno realizzato a scuola - un libro molto
ricco di disegni e considerazioni. Prima di vedere il libro chiedo alla
classe qual'è stato il punto di partenza per questo lavoro: essenzialmente
la considerazione che tutti i bambini conoscevano bene il Parco.
A questa considerazione si sono sovrapposte alcune domande formulate
dalla maestre:
- come nasce un albero?
- come nasce un seme?
- chi pianta i semi?
- come muore un albero?
A queste domande diamo alcune risposte - già presenti all'interno
del libro (qui la discussione si fa più accesa e caotica).
Le risposte innescano una serie quasi infinità di altre domande
e problemi: nasce prima il seme o l'albero? l'albero muore per cause
naturali o anche a causa di un cattivi comportamento dell'uomo? quando
l'albero muore non ricresce più? se taglio i rami o le radici
di una pianta è la stessa cosa?
Insieme a queste risposte osserviamo anche alcuni interessanti disegni
che ritraggono l'uomo - o il bambino - intento a seminare e a dare le
cure necessarie alla piccola piantina.
Leggiamo anche alcune brevi storie inventate dai bambini.
Una di queste si collega al risveglio primaverile delle piante dopo
il sonno invernale: è l'occasione per presentare il sambuco -
una pianta facilmente "imbrogliabile" dal clima mite eventualmente
riscontrabile in dicembre (non è però quello di questi
giorni!) - nel senso che questo piccolo albero, credendosi già
in primavera, aveva già emesso le nuove foglioline verdi, che
ovviamente cadranno bruciate dal freddo nei prossimi giorni.
A questo punto invito la classe a cercare semi, in particolare di acero
e quercia.
Ne trovano in abbondanza, oltre ad alcune pignette di ontano.
Una volta raccolti i semi dovremo decidere dove andare a seminarli:
propongo quindi di cercare alcuni alberi del sentiero di Greta e Anselmo
e di sceglierne uno per la semina.
Dopo una breve ricerca e una successiva votazione, scegliamo la quercia
rossa n°74: qui realizzeremo la nostra stanza
del tempo.
Seminiamo i semi, il tutto abbastanza con ordine, quindi contorniamo
la nostra stanza con rami, per darle visibilità.
Prima di salutare la classe la invito a progettare a scuola la loro
stanza, che sarà poi animata durante l'uscita primaverile.