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Annibale

(247-183 a.C.) generale cartaginese, figlio di Amilcare Barca, di cui continuò la politica di conquista della Spagna. Occupò Sagunto (218), provocando la II guerra punica. La sua strategia, facendo leva a nord sulle popolazioni celtiche della Gallia Cisalpina e a sud sulle città della Magna Grecia, mirava a limitare l' espansione romana in Italia. Valicate le Alpi, vinse i romani al Ticino, alla Trebbia, al Trasimeno (218-217) e infine a Canne (216). Venuti a mancare l' appoggio di molti italici e l' aiuto dei fratelli Asdrubale e Magone, tornò in Africa e fu sconfitto da Scipione a Zama (202). Per l'opposizione dei concittadini alle sue riforme, andò esule in Siria (195) e poi presso il re di Prusia di Bitinia (189). Qui si avvelenò per evitare la consegna ai romani. Fu una delle maggiori personalità del mondo antico per intelligenza politica e perizia nell' arte della guerra. Vedi foto

Falange

Formazione di fanteria adottata da Epaminonda, perfezionata da Filippo II di Macedonia e largamente impiegata da Alessandro Magno, nota perciò come falange macedone. I fanti (opliti), in numero di oltre 16.000, erano disposti in file compatte a rettangolo.Vedi foto

La guerra dei cent' anni

La guerra dei cent'anni fu una guerra combattuta tra Francia e Inghilterra (con intervalli) dal 1337 al 1453; fu originata dalle pretese inglesi al trono di Francia dopo l' estinzione del ramo diretto dei Capetingi e l' avvento di Filippo VI di Valois (1328). Le ostilità ebbero inizio dal divieto di Filippo VI ai fiamminghi di importare lane inglesi per la loro industria (1336); ciò li indusse a chiedere l' intervento di Edoardo III d' Inghilterra e ad appoggiarne le pretese al trono francese. La Francia subì dapprima una serie di pesanti sconfitte: distruzione della flotta all' Ecluse (1340), sconfitta dell' esercito a Crécy (1346), perdita di Calais (1347), sconfitta di Poitiers (1356) ove il re Giovanni II cadde prigioniero; sconvolta anche da gravi difficoltlà interne (rivolte di E. Marcel, 1357, e della jacquerie, 1358), la Francia fu costretta al trattato di Brétigny (1360) a cedere Guienna, Poitou e Guascogna. Parte di tali territori fu riconquistata da Carlo V (1364-1380), che ebbe l' appoggio di Scozia e Castiglia. Seguì un periodo di tregua, durante il quale, a causa della pazzia di Carlo VI, si scatenò la lotta tra gli armagnacchi e i borgognoni per la reggenza. La guerra riprese con l' invasione inglese della Francia, la vittoria di Enrico V d' Inghilterra ad Azincourt (1415) e l' occupazione di Parigi da parte dei suoi alleati borgognoni (1418); con il trattato di Troyes (1420) Carlo VI designava Enrico V reggente di Francia e il futuro Enrico VI successore al trono contro i diritti del proprio figlio Carlo. Ma questi, grazie alla riscossa suscitata da Giovanna d' Arco (liberazione di Orléans, 1429), si fece consacrare re (1429) come Carlo VII e, staccato il duca di Borgogna dall' alleanza inglese (1435, trattato di Arras), liberò progressivamente il paese. Nel 1453 la guerra (decisiva nella formazione della coscienza nazionale di Francia e Inghilterra) si concluse, senza trattati, con solo Calais agli inglesi. Vedi foto