CALENDARIO
NAZIONALE DI DRESSAGE 2003 |
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Calendario 2003 |
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tutte le RIPRESE DI DRESSAGE
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Riprese
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Il
Centauro non cessa mai di esercitare il suo enigmatico fascino:
la fusione tra uomo e cavallo con l'immediata traduzione
dei pensieri dell'uno in movimenti dell'altro. I nativi
delle Americhe del Sud vedendo i conquistadores a cavallo
pensarono di trovarsi di fronte a divinità, con la
volontà estesa nel corpo e nella mente di un altro
essere.
Nel dressage il binomio dovrebbe avvicinarsi il più
possibile a questo ideale che consiste nell'apprendimento
e nel perfezionarsi di un linguaggio che permette a due
specie diverse, di muoversi in sintonia.
Se in precedenza era una questione di sopravvivenza essere
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padrone
dei "mezzi" della propria cavalcatura, ora è
questione di maggiore piacere, sicurezza e rendimento del
cavallo, che per natura non è costruito per portare
pesi sulla schiena.
Il dressage mira a modificare ed allenare l'apparato muscolare
del cavallo da sella in modo appropriato da permetterne la
miglior prestazione possibile restando in salute.
Questa disciplina non è fine a se stessa, nè
insegna al cavallo movimenti artificiali.
Le figure non sono altro che i gesti ripresi e potenziati
che tutti i cavalli mostrano in maniera più o meno
esplicita anche in libertà. Il piaffé nella
linguaggio equino serve per impressionare un concorrente della
propria prestanza. Chi non ha vissuto o visto qualche volta
l'indesiderata "efficienza" di una bella "piroetta
sui posteriori" in forma grezza, magari davanti ad una
busta di plastica giudicata dal ns. cavallo "pericolosissima". |
L'arte sta nell'insegnare al cavallo la riproduzione coordinata
e controllata dei propri complessi movimenti.
Il dressage intende aiutare il cavallo nel ritrovare un nuovo
equilibrio sotto la sella e ad esprimere su richiesta le proprie
attitudini al meglio attraverso il raggiungimento di: distensione,
ginnastica, scioltezza, permeabilità
agli aiuti, ubbidienza, ritmo ed impulso.
Inoltre il raggiungimento di una corretta flessione dell'
incollatura e della spina dorsale su ambedue lati per eliminare
il naturale squilibrio da un lato, seguiti dallo spostamento
del centro di gravità verso il treno posteriore, alleggerimento
del treno anteriore, riunione.
In ogni momento del lavoro il cavaliere dovrà avere
il controllo
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della
velocità, della direzione e della sequenza dei movimenti
nonchè delle figure per poter raggiungere col cavallo
una esecuzione stilisticamente sempre più compiuta.
Ulteriore prerogativa è che non venga mai tolto al
cavallo l'impulso in avanti, anche nei movimenti di massima
riunione. Questa "palestra fisica e mentale" in
progressione premia in ogni suo stadio con conquiste diverse:
nei livelli base si ottiene un cavallo piacevole da montare
ed in grado di affrontare le richieste del proprio cavaliere
con serenità, per passare poi alla vetta col raggiungimento
del livello Grand Prix nel quale si misurano binomi di altissima
caratura con prestazioni spettacolari, delle quali le prove
libere con Kur musicale, segnano la soglia che unisce l' equitazione
all'arte equestre. |
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