Filastrocca di Valerio
che fu sempre un putiferio
ma stavolta fa sul serio,
e sposandosi di luglio
già procura il nostro squaglio.
Per il
bene che gli voglio,
con la mamma ed il fratello,
la sorella ed i nipoti,
or gli dedico bel bello
l’ode dei più grandi vati,
qui a Verucchio convocati:
da Domenico mutati
in poeti tartufati.
Dante,
Omero, Ariosto e Tasso
loderanno il grande passo;
senza fare troppo tardi
citeremo anche il Leopardi.
" Nel mezzo del cammin della sua vita
si ritrovò nel luogo più… Comune:
di scapolo la vita era finita
e Rossella era a lui di chiaro lume. "
" Rossella,
l’uom di multiforme ingegno
dìmmi, che molto errò finché l’amore
trovò tra le tue braccia, con l’impegno
di corrispondervi sempre nel suo cuore. "
" Càntami, o Diva, dei felici sposi,
lire modeste e dollari già spesi
poi che nel West prenotazioni addusse
la coppia che v’andrà tra i pellirosse. "
" Le donne,
le cenette, amici e amori,
le gran magnate e le bizzarre imprese
mise da canto per l’union dei cuori,
ché Rossella al laccio ormai lo prese. "
" Canto l’arti amorose e il capitone
che a Natale dei Volpi è tradizione
per accoglier Rossella qui in famiglia,
dove siamo un po’ matti (si bisbiglia). "
"
Valerio, rimembri ancora
quel tempo di tua vita celibataria
quando libertà splendeva
negli occhi tuoi ridenti al vento e all’aria?
Adultello scherzoso, codesta età è finita,
son cose tutte da dimenticare
ma comincia la festa di tua vita
…e il naufragar t’è dolce in questo mare! "
DOMENICO VOLPI
(che s'illumina di mensa )