I Carri Americani
(di Gianni Carrara)
La storia dei carri merce americani di RivaRossi inizia nel 1954 con una confezione composta da una versione molto primitiva della locotender a 2 assi della Baltimore and Ohio ( LB&o/R ), un carro gondola ed un caboose a 2 assi. Entrambi i carri erano privi di ogni dettaglio e iscrizione ed erano colorati totalmente in grigio. Da allora la produzione si è sviluppata per circa 50 anni arrivando a totalizzare, contando anche le differenti versioni dello stesso carro, oltre 100 modelli.
Una produzione così lunga di materiale americano, comprendente ovviamente anche locomotive e vagoni passeggeri, è stata dovuta non solo ad una coraggiosa scelta iniziale di soddisfare la voglia di “Americano” da parte di un mercato ancora ingenuo ma soprattutto grazie alla collaborazione con una grande società di distribuzione americana denominata AHM ed in seguito IHC. Questa collaborazione ha portato nel corso degli anni alla realizzazione di colorazioni di carri o locomotive, con la relativa confezione, espressamente per il mercato americano; tuttavia le descrizioni riportate qui di seguito sono riferite esclusivamente a materiale immesso sul mercato italiano.
Oltre alla normale linea di produzione RivaRossi ha, per alcuni anni, aperto altre due linee di produzione che hanno coinvolto anche la produzione di modelli americani. La produzione normale fu quindi definita “ Modello “ mentra la altre due linee di prodotto furono “ TrenHobby “ e “RR “.
La serie TrenHobby: si trattava di scatole di montaggio di modelli pre-verniciati. La maggior parte di questi carri non era disponibile nella serie Modello e sono comunque inclusi nelle descrizioni seguenti.
La serie “ RR “: fu un tentativo di produrre modelli semplificati (incluso binari ed accessori) a basso costo. I carri americani di questa serie erano versioni con iscrizioni semplificate rispetto ai corrispondenti modelli normali e non sono compresi nelle descrizioni seguenti.
Una lettura superficiale dei cataloghi RivaRossi può far credere che la casa comasca si sia limitata a riciclare per anni alcuni modelli di carro merce cambiando solo la colorazione; questo è parzialmente vero ma, se si entra nel dettagli, si scopre che nei decenni molte cose sono cambiate non solo nella colorazione ma anche nella struttura fisica dei carri. Senza alcuna pretesa di completezza o esattezza, per meglio comprendere l’evoluzione dei carri americani RivaRossi si possono distinguere alcune caratteristiche costruttive di base. In effetti si può dire che per quantità di dettagli i modelli più vecchi sono migliori di quelli più recenti.
Per facilitare l’identificazione delle varianti creerò qui di seguito alcune sigle che saranno riportate nella descrizione dei singoli modelli.
Come più volte citato nei suoi vecchi cataloghi, RivaRossi ha riprodotto due tipi di carrello: il tipo “Bettendorf” per i carri allora moderni ed il tipo “Archbar” per i carri di tipo più vecchio. Si noti che il tipo Archbar è stato utilizzato solo su pochissimi carri. Indipendentemente dal tipo di carrello esistono le seguenti varianti:
Il fatto che i primi tipi di carrello fossero realmente “molleggiati” aggiungeva loro solo un alone di aderenza alla realtà ma del punto di vista pratico non aveva alcun effetto sulla effettiva qualità di marcia dei carri a causa del limitato peso dei carri stessi.
C1: Carrello con traversa e fiancate in plastica .Le fiancate sono articolate alla traversa con due molle. Il carrello è fissato alla cassa tramite una vite con (solitamente) frapposta una molla ammortizzatrice. Il gancio di accoppiamento è interamente metallico ed è fissato ad incastro alla traversa del carrello. Questo è il tipo di carrello normalmente usato fino ai primi anni ’60.
C1/M: Identico al modello precedente ma completamente metallico. E’ stato usato solo nei primisssimi carri prodotti.
C2: Carrello con traversa e fiancate in una pezzo unico di plastica. Il carrello è fissato alla cassa tramite un perno in plastica a pressione. Il gancio è in plastica con parte mobile in metallo ed è inserito sulla traversa tramite un incastro estraibile. E’ il carrello normalmente usato dopo i primi anni ’60 fino alla fine della produzione.
CH: Carrello esclusivamente usato nella serie TrenHobby. Traversa e fiancate in plastica. Le fiancate sono articolate alla traversa con due molle . Il carrello è fissato alla cassa tramite un perno in plastica a pressione. La barra del gancio è un corpo unico in plastica con la traversa, solo la parte mobile del gancio è in metallo.
C3: Come CH ma con traversa, fiancate e barra del gancio in un corpo unico in plastica.
Nota: Il passaggio dai carrelli tipo C1 a quelli tipo C2 non fu mai ufficialmente annunciato da RivaRossi ma il momento del passaggio può essere facilmente dedotto osservando i cataloghi dei primi anni ’60. Infatti nei cataloghi più vecchi nelle pagine dedicate ai carri americani appare sempre un riquadro con foto che pubblicizza il fatto che i carri sono montati su carrelli molleggiati Bettendorf o Archbar mentre nei cataloghi successivi questo riquadro è oscurato. Oserei dire che il passaggio sia avvenuto intorno al 1963/4.
Anche le ruote e gli assali dei carrelli hanno avuto una evoluzione, non necessariamente legata al tipo di carrello.
Indipendentemente dal tipo di ruota è importante ricordare che dal punto di vista della scala il diametro della ruote dei carri americani RivaRossi era troppo ridotto. Non ho mai capito il motivo di questa scelta, presumo per mantenere la sagoma limite dei carri all’interno di quella dei carri europei; tuttavia se da un lato ciò faceva apparire i carrelli più “aggraziati” dal punto di vista modellistico era veramente poco realistico.
R1: Ruote ed assale in un pezzo unico in plastica. Le ruote hanno un cerchione metallico. E’ il tipo di ruota normalmente usato nei modelli più vecchi.
R2: Ruote ed assale in un pezzo unico in plastica. L’interno della ruota è sagomato a spirale. Tipo rarissimo e non so se veramente originale RivaRossi.
R3: Ruote in due pezzi in plastica con cerchione metallico infilate su un assale in metallo. E’ il tipo di ruota usato nei modelli più recenti.
Secondo i vari tipi di modello RivaRossi ha prodotto diverse configurazioni della parte inferiore dei carri che, secondo le diverse epoche, possono essere divise in tre tipologie:
S1: Per i carri chiusi (Box), frigorifero (Reefer), bestiame (Stock), pianali (Flat), aperti (Gondola), manutenzione (Boom) e gru (Derrick) sul sottocassa sono aggiunti tre particolari separati del sistema frenante. Ciò non vale per i Caboose. I carri Box, Reefer e Stock hanno il sottocassa in un pezzo separato incollato al corpo del carro. I carri Flat, Gondola, Boom e Derrick sono realizzati in un blocco unico. I carri tramoggia (Hopper) hanno i portelli di scarico realizzati in fusione separata dal corpo del carro e apribili.
S2: Su Box, Reefer e Stock il sottocassa è in plastica nera fissato ad incastro alla cassa. Su questi carri e su Flat, Gondola, Boom e Derrick scompaiono i tre particolari aggiuntivi sul sottocassa. Sui carri Hopper i portelloni di scarico diventano un corpo unico con il corpo del carro.
S3: Come S2 ma sui carri Gondola il sottocassa è un pezzo separato fissato ad incastro al corpo del carro.
Per i carri Box, Reefer, Stock e Caboose la passerella sul tetto è divisibile in due epoche:
PT: La passerella è parte integrante del tetto ed è dello stesso colore del tetto stesso.
PN: La passerella è nera indipendentemente dal tipo di colorazione. Nei Caboose è realizzata in un pezzo separato.
Le scale dei Caboose
Nei carri tipo Caboose la scaletta verso il tetto ha due epoche:
SC: La scaletta è metallica ed è ricurva verso il tetto.
SD: La scaletta è in plastica e diritta.