Non siamo venuti solo
per cantare,
o per riempire la piazza altrimenti vuota.
Se ciò che ascolterete avrà a che fare
con la bellezza sarà spontaneo
applaudire.
Ma quello che vi chiediamo
è di svegliarvi con il risveglio che
stiamo cercando
e sentire con noi il desiderio
che stiamo coltivando.
Ci sono troppi spettatori
in ogni città bene organizzata,
troppe persone si sporgono dall'alto
a valutare le tragedie del mondo,
e troppo poche accettano
in prima persona
la vita nel suo palpito originario>
Noi siamo consapevoli
che tracciare una firma e chiedere
che si fermi il braccio del boia
o che la pena di morte
annulli la sua tradizione millenaria
implica un cambiamento del mondo:
per questo cantiamo,
non cerchiamo spettatori.
La pena di morte
appare alla ragione, un inutile rimedio
ad un male già vissuto,
uno strumento cieco in mano
a chi esercita un potere sproporzionato,
un rimedio superato dalla crescita
della coscienza dell'umanità
Ma questa analisi storica
è insufficiente:
la spiegazione più profonda
del rifiuto della pena di morte
si nasconde nel fatto
che nessuno vince il male
con il male
Che il bene per vincere il male
è presente nella nostra vita
ed è la più grande risorsa affidata ad ogni uomo;
questi principi primi
si riflettono nel comando
di non toccare Caino
e di non trasformare la vendetta
in legge, sebbene si debba impedire
a Caino di fare il male.