Un velo di cenere ricopriva a macchie i carboni appisolati
che di tanto in tanto si ravvivavano ad alito di vento
- Lente gocce di grasso cadevano punteggiando di nero la brace al risveglio
e rivoli di fumi s'alzavano vorticanti, poi come schiaffeggiati
si diramavano a volersi nascondere e alcuni alle mie narici secche
che al paradisiaco assaggio innescavano aquilini litigiosi
- Poi presi un rametto di rosmarino e intinto in bicchiere d'olio d'oliva
misto ad aceto e piccantino, al pari di prete che benedice soddisfatto
peccatore rinsavito
lo spruzzai sulla carne che man mano cambiava sfumature rosa
- Nei paraggi i cani abbaiavano, pennellavano la lingua sopra al muso
e ripassavano azzanni con la coda alzata e riconfermavano l'intento
con piccoli abbai non dissimili a lamenti umani d'ingordigia
a volte musicati da schioppettii che liberavano faville, piccole stelle
a dissolversi subito a far capire la difficoltà dei sogni a decollare da terra
- Poco lontano un gatto capì le gerarchie e dissidente a regole
s'avvicinò di colpo cercando con la zampa un assaggio, subito fallito
dall'osar mio di un calcio a vuoto seguito da falso applauso
- Con tre dita aggiunsi un pizzico d'origano e parve miccia
a far esplodere profumi rintanati, talmente estasianti, mi diedero
un senso di vertigini e subito con terapia d'urto le fermai con un bicchiere
di vino color fragola e la gola allertata credette preludio d'assaggio,
confermato anche da un lacrimare d'occhi complice una fumata
ribelle ma non fu così, il sesto senso m'avvertì della non cottura
- Anche gli alberi avvertivano delizie che stavo coltivando
vibravano il fogliame, specie i pioppi con rumorio di danaro alla conta
forse a volermi pagare odori che s'attaccavano alla linfa ormai ribelle
- Due spruzzate di limone,diedero un acre a tutte le atmosfere
ormai insostenibili ai sensi in litigio d'accaparramento, infatti poco dopo
tuonò lo stomaco in pretesa di operaio di tutti, richiamò alla realtà
- Il racconto termina,il poeta affamato esausto a controllare i deliri di fame
barcollò a terra svenuto e si ritrovò imboccato sull'erba da delicata mano
di deliziosa fanciulla,finalmente conquistata
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