Era l'antivigilia di Natale e molte persone si affrettavano a fare acquisti nei negozi, nei supermercati, nei mercatini delle piazzette della città. Tutto adornato con luci, figure natalizie, richiami pubblicitari per acquistare questa o quella cosa, e per fare questo o quel viaggio, per rendere Natale veramente natale!
Andrea, uscito di casa, si diresse senza affrettarsi troppo verso il Discount più vicino. Aveva bisogno di provviste e, vivendo solo, doveva provvedere alla spesa nelle ore libere dal lavoro. Meno male che in quel periodo i negozi rimanevano aperti tutti i giorni!
Non aveva intenzione di fare grandi acquisti, il capitale di cui disponeva era ridotto all'osso per le spese extra, una volta pagato l'affitto, la rata dell'automobile, quella del nuovo computer e le bollette dell'acqua, luce, gas e telefono.
Della tredicesima, tanto attesa, chissà quanto sarebbe rimasto, una volta provveduto ai regali per i quattro nipotini, figli dei suoi fratelli sposati, e a quello per la sua ragazza, e al vitto fino al prossimo stipendio. Al resto dei parenti, genitori compresi, non avrebbe regalato nulla. Non ne aveva i mezzi e sapeva che loro avrebbero compreso. Del resto, non sarebbe stato diverso dagli altri anni, non era facile, Andrea, a far spese per altri all'infuori di sé.
Pensò al giorno di Natale, ormai prossimo, si sarebbero trovati a casa dei genitori per il consueto pranzo natalizio. La madre, senza dubbio, gli avrebbe chiesto, cercando di non urtarlo, ma con l'ansia rivelata dai suoi occhi buoni:
"Sei andato alla santa Messa di Natale, Andrea?".
Sbuffò fra sé. Non aveva nessuna intenzione di andare a messa. Quella mattina sarebbe rimasto a letto più a lungo del solito e si sarebbe alzato per fare colazione, radersi con calma e fare la doccia e poi si sarebbe vestito senza fretta per arrivare all'ora di recarsi alla casa dei genitori per il pranzo.
Per la strada, nei pressi del supermercato, la gente s'affrettava talvolta urtandosi e Andrea, schivando alla bell'e meglio le persone procedendo a zig zag e badando a non finire sotto qualche auto in manovra per il posteggio, raggiunse il porticato sotto il quale si aprivano e chiudevano quasi incessantemente le grandi porte a vetri del supermercato.
Fuori della porta d'entrata, accovacciata per terra accanto ai carrelli della spesa, stava una figura avvolta in uno scialle verde, aveva un fagotto stretto al petto e Andrea, giuntole vicino, vide una donna con un bambino piccolo.
Erano entrambi coperti malamente e l'aria rigida della sera decembrina aveva reso paonazze le mani del bambino e livido il volto della donna, della quale non si sarebbe potuta dire l'età.
La donna protese una mano scura verso di lui, con il palmo all'insù, mormorando una supplica con voce lamentosa.
Ebbe un moto di fastidio, 'sempre questi mendicanti!' si disse con stizza a stento repressa, sorpassò la donna senza più guardarla e spinse la porta del supermercato, vi entrò.
Non voleva acquistare troppa roba, e non avrebbe potuto, privo com'era del carrello che non aveva voluto prendere per evitare al più presto l'incontro penoso con la mendicante. Si provvide, allora, di un cestello e cominciò ad aggirarsi per le lunghe corsie in mezzo alle merci esposte. Si recava quasi sempre al Discount, quando doveva fare la spesa: aveva prezzi più bassi degli altri supermercati, per non parlare dei negozi normali e, come lui, così facevano moltissimi altri.
Muovendosi lentamente nella ressa, Andrea d'improvviso si accorse della gente attorno a lui, di come fossero tutti ben rimpannucciati: avevano tutti un cappotto, o un lungo giaccone imbottito, sciarpe, guanti. Anche i bambini, che alcuni avevano portato con sé, erano bene imbacuccati in tutine imbottite, pelliccette, berretti e grandi sciarpe che li avvolgevano tenendoli ben caldi. E ricordò la mendicante... lei e il suo bambino. Vestiti quasi di niente, seduti fuori al freddo, in quella rigida serata d'inverno. Chissà da quanto tempo erano là... Chissà se qualcuno dava loro qualche cosa...
E, Andrea, in quel momento fu colpito da un pensiero, che non sapeva proprio da dove gli fosse venuto... forse da reminiscenze di letture e parole ascoltate nell'infanzia. ' E se in quella donna fosse nascosta Maria? E se in quel bambino fosse celato Gesù?'
Avrebbe voluto, in un lampo, scuotersi di dosso quelle immagini, non aver più quei pensieri. 'Bambinate!' si disse, 'cosa mi viene in mente, adesso? Favole per bambini...' e, scrollando le spalle, cercò di interessarsi alla spesa che avrebbe dovuto fare.
Ma quella donna... ma quel bambino... quanto freddo avranno avuto! Forse tanta fame... e forse nessuno dava loro qualcosa. Probabilmente erano sporchi. Suscitavano repulsione. Chissà dove vivevano... forse in una roulotte o in qualche baracca presso i nomadi, o gli extracomunitari. Tutti derelitti...
'Alcuni rubano! Forse molti.' pensò, 'E per le strade ci sono sempre mendicanti, mani tese a domandare... a domandare!'. 'Come si può dare retta a tutti quelli che si trovano per strada o che suonano alla porta?'
E con un moto impaziente del capo, cercò di scrollarsi di dosso quei pensieri molesti. Dunque, che cosa gli serviva? Ah, sì: pane, latte, un po' di carne, del formaggio, della verdura e qualche frutto. Avrebbe preso anche un panettone, per quando sarebbe venuta a trovarlo la sua ragazza e una bottiglia di vino bianco. Forse avrebbe fatto bene a comperare anche una stecca di mandorlato, era tradizione... e a lui piaceva molto.
'Chissà come passano il Natale, quei poveretti...' si ritrovò a pensare.
E la risposta giunse, chiara e limpida, nella sua mente. 'Proprio come Maria e Gesù e Giuseppe. Non c'era posto per loro in nessun albergo. Tutti coloro che avevano alloggio e mezzi per offrire loro riparo e conforto, se ne lavarono le mani.'
'E la storia si ripete sempre...' si disse, ' la storia si ripete. Ogni anno, ogni giorno... ogni momento...'
E d'improvviso sentì che "lui" era stato interpellato dalla storia, che un evento stava accadendo proprio per lui, e certo anche per tutti coloro che stavano rifiutando un aiuto a quei poveretti. E allora sentì una forza in sé che non aveva prima, un'ondata di luce, di energia, espandersi dentro di lui.
Posò il cestello a terra e si avviò verso l'uscita, guardò verso quell'angolo.
E li vide. Erano ancora là. Sconsolati e rassegnati, miti, pazienti. Al freddo.
Uscì dal magazzino e si avvicinò a loro. Estrasse dal portafoglio buona parte della somma che conteneva e mise le banconote nella mano tesa.
Per la prima volta guardò negli occhi della donna e vi vide comparire una luce di sorpresa, di commozione. Il bambino aveva gli occhi chiusi, abbandonato sul petto della madre.
" Grazie... grazie..." - disse, come parlando a fatica, la donna.
Andrea scosse il capo, avrebbe voluto dire "Niente... non è niente!". Annuì, sfiorò con la mano la guancia freddissima del bimbo. E si vergognò di averli rifiutati, prima.
"Buon Natale." infine rispose alla povera donna che continuava a guardarlo, incredula e commossa. Si allontanò, si diresse verso casa. Non pensava più alla spesa.
Pensava al volto, agli occhi della donna, al bambino. Pensò a sua madre, ai suoi occhi buoni e, a suo modo, rassegnati di fronte al figlio.
'Andrò a Messa. Sì, il giorno di Natale andrò a Messa.' si disse e un gran calore lo pervase, un sospiro di sollievo gli gonfiò il petto. Come si sentiva meglio! E pensare... come gli aveva detto una volta sua madre: "Tutti i giorni è Natale!".
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