La strada Marenca (strada che porta al mare), è stata una importante via di comunicazione fra Oneglia e Porto Maurizio con le valli Monregalesi.
Snodandosi tra crinali e mezze coste dei monti, per un lungo tratto elevata oltre i 2000 metri, con le sue numerose diramazioni, ha segnato la vita delle nostre comunità, dall'alto Medioevo sino all'avvento delle strade carrozzabili.
Lungo la strada Marenca si inserivano tanti sentieri: risalenti le valli del Vermenagna, del Pesio e dell'Ellero quindi, attraverso le Alpi Liguri, discendevano lungo i crinali delle Valli Arroscia, Argentina, Prelà, Impero, Maro, sino al mare. II percorso, necessariamente, variava al mutare delle stagioni, degli eventi atmosferici, delle contingenze economiche e politiche. Sui percorsi della strada Marenca venivano trasportate, a spalla o a dorso di mulo, le merci necessarie alla vita quotidiana: soprattutto il sale, indispensabile non solo per insaporire i cibi e per conservarli dai batteri, ma anche per l'alimentazione degli animali, per disinfettare e cicatrizzare le ferite e per la concia delle pelli.
La strada Marenca fu un importante mezzo di comunicazione e non di divisione tra gli opposti versanti alpini.
I siti archeologici presenti nella zona provano la frequentazione di questo percorso già in età preistorica, vi sono tracce di epoca romana, ma i primi documenti di cui si dispone risultano datati 1207.
Nel Medioevo la montagna vide accrescere la presenza umana, si svilupparono i commerci ed i paesi alpini si popolarono, anche per sfuggire alle pestilenze, agli eccidi ed alle persecuzioni religiose.
Oggi soltanto alcuni tratti della strada Marenca sono ancora rintracciabili e percorribili, soprattutto nella zona che va dal Colle di Tenda al Monte
Acquarone.
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