Torre di Brencola
Senza dubbio tra le più interessanti masserie nei dintorni di
Palese dal punto di vista storico ed architettonico è Torre di Brencola. Essa
si trovava lungo l'antica "Mulis Vectabilis Via", sulla strada che
congiungeva Palese a Bitonto; purtroppo si è venuta poi a trovare nell'area
destinata all'ampliamento dell'aeroporto civile e, come previsto dal progetto,
alcuni anni or sono è stata completamente abbattuta, con notevole perdita per
il patrimonio storico-culturale della nostra località. L'edificio era
costituito da due torri-masseria risalenti entrambe al XVII secolo, poste l'una
di fronte all'altra sui due lati della mulattiera, e appartenevano alla famiglia
Brencola (o Brengola). Le torri furono costruite una nel 1617 e l'altra nel
1646, come testimoniato da due lapidi con epigrafe. Quella più antica era
provvista di una iscrizione e di uno stemma (sulle onde del mare, un albero di
palme fiancheggiato da due uccelli di profilo) - presumibilmente della famiglia
proprietaria - posti sull'architrave dell'ingresso della cappella attigua alla
residenza. Era possibile leggere la seguente epigrafe:
D.O.M.
FORET DIVIDUAE HIS CE HORTIS
SACELLU HOC DIVO IOI BAPAE IOES BAEA
RIPA DICAVIT 1617
che
porta la dedica della chiesetta a San Giovanni Battista. La torre era a due
piani con una scalinata d'accesso al primo piano rivolta verso l'entroterra,
mentre l'accesso ai locali a pianterreno - adibiti a deposito - si apriva verso
la strada ove era situato l'ingresso della cappella a pianta quadrangolare
orientata, con volta a crociera, e intitolata a San Giovanni Battista, come già
detto. Probabilmente all'interno, sulla parete frontale, si trovava un affresco
del Santo, anche se era molto difficile scorgerne l'esistenza a causa della
notevole umidità che aveva causato alterazioni allo strato d'intonaco che
ricopriva le pareti. Di un certo rilievo era la struttura muraria esterna alla
cappella in conci di pietra a secco di forma regolare e copertura a tetto.
Veduta aerea
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Veduta della masseria fortificata cui è addossata la cappella
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Veduta della torre costruita nel 1646
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Prospetto della cappella S. Giovanni Battista
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La
seconda torre risaliva al 1646, era recintata, disposta su tre piani con
caditoie centrali e con diversi locali per l'attività agricola. Sull'arco
d'ingresso di tale costruzione si trovava l'altra lapide, anch'essa sormontata
da uno stemma identico al precedente:
AD MARE QUI PROPERAS, VIRINDAS TE PROVOCAT HORTUS
INGREDERE, NUNC OFFERT BRENCOLA PROGENIES
NON NITOR AEQUOREUS; PLANTAE MAGIS UMBRA PLACEBIT
HORTUM HUNC NEPTUNUS NON FRETA CALCAT EQUO
ANNO SALUTIS
1646
ENTRA,
QUESTO TI OFFRE LA FAMIGLIA BRENCOLA.
PIU’
CHE LO SPLENDORE MARINO, TI PIACERA’ L’OMBRA DELLE PIANTE.
NETTUNO
CON IL SUO CAVALLO CALCA QUEST’ORTO, NON IL MARE.)
l'epigrafe
porgeva il saluto ben augurante della famiglia Brencola a coloro che erano
diretti verso la spiaggia (la mulattiera che costeggiava la masseria era parte
di un'antica strada che dai paesi dell'interno conduceva al lido di Palese) e
l'invito ad entrare, per godere del verde e lussureggiante orto, conservato sino
ai nostri tempi, presentava varie piante da frutto, come il dolce melograno
dalla pregiata essenza e il mirto dal profumo aulente. Le due torri erano di
proprietà della famiglia Brencola-Cioffrese; espropriate, furono cedute poi
alla società Breda, per poi essere rase al suolo nel corso degli anni '90 onde
consentire l'allungamento della pista di atterraggio di quasi un chilometro e
l'installazione dell'impianto ILS che consente il volo cieco in presenza di
scarsa visibilità dovuta a nebbia o foschia.
Epigrafe datata 1617 con lo stemma gentilizio della famiglia Brencola
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Epigrafe del 1646 con lo stemma gentilizio della famiglia Brencola
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Veduta di Torre di Brencola
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Le due torri ai lati della strada
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