Dalla metà del XVIII secolo all’inizio del XIX: origine della vita religiosa a Palese

 

Il villaggio di Palese cominciò a formarsi intorno al Seicento con la diffusione della pratica giuridica della concessione delle terre in enfiteusi cominciata verso il 1660 (Garruba) e testimoniata anche da un cippo in via Torre di Brencola che ricorda una concessione effettuata nel 1669 dal vescovo di Bitonto Tommaso Acquaviva d’Aragona. Alcune famiglie di contadini e pastori di Bari, Bitonto e Modugno vennero a stabilirsi nella nostra zona e religiosamente continuarono a dipendere dal loro paese di origine. Tra il XVII e il XVIII secolo si ha notizia dell’esistenza presso torri (Torre di Brencola) e masserie (Maselli, Cazzolla, Caggiano,Prete) vicine a Palese di diverse cappelle private usate per la celebrazione delle funzioni delle popolazioni rurali.

Per quanto concerne il borgo, la prima testimonianza dell’esistenza di un edificio sacro risale al 1752, quando dal Catasto Generale della Magnifica Università di Modugno risulta che nella proprietà del marchese Domenico Antonio Stella denominata “Torre Palese” vi era una chiesetta, probabilmente da identificarsi con l’attuale cappella di San Giuseppe annessa a Palazzo Capitaneo (De Bellis, Potenza). Da un atto del 1774 del Capitolo di Modugno (Risposte del Clero e Capitolo della città di Modugno fatte in Gen.ro, Archivio parrocchiale SS. Annunziata di Modugno), ove sono riportate tutte le cappelle e chiese rurali dipendenti dallo stesso, sono menzionate tre cappelle nel luogo detto “la Marina”:

- San Filippo (oggi San Giuseppe): appartenente alla famiglia De Rossi;

- San Vincenzo: nei pressi dell’Arenarum, è da identificarsi forse con la cappella, oggi abbattuta, che si trovava in Contrada Giannone;

- Santa Maria del Rosario: appartenente alla famiglia Zanchi e annessa all’omonima villa.

Di quest’ultima disponiamo di parecchie informazioni: esisteva già certamente nel 1763, quando è citata in un atto notarile e fu restaurata nel 1766 da Vincenzo Zanchi (anche questa notizia è riportata in un atto notarile, nel quale, tra l’altro, è detto che la cappella non era solo ad uso privato della famiglia Zanchi, ma era a disposizione degli abitanti del vicinato per la celebrazione delle funzioni religiose). Era mantenuta con l’usufrutto di alcuni terreni vicini alla villa. Verso la fine del Settecento da Roma giunsero le reliquie di sei santi e martiri. Nel 1774 era cappellano don Raimondo Zanchi.

Molto probabilmente la vita religiosa del borgo di Palese, sino all’istituzione della vicaria, si svolgeva nelle cappelle private sopraccitate, nelle quali doveva celebrasi la messa della domenica e delle altre festività.