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Highlander l'immortale -4-L'epilogo
Nel 1980 la doppia linea tecnica USA/Europa si raccorda nuovamente su di un unico prodotto, anzi, su due.

Lightwin e Yachtwin escono di scena e vengono sostituiti da un modello ancora più complesso e sofisticato, il Maxitwin 4,5.

 

Il Maxitwin nasce attorno ad un monoblocco derivato da quello del Minitwin europeo, anche se con una flangiatura di base ancora una volta diversa ed incompatibile con quelle preesistenti, e che ne adotta l'albero motore e le bielle interamente montate su cuscinetti a rulli.

Rocchetto di avviamento, accensione elettronica CD e marmitta di scarico (ora solidale al blocco) derivano invece dai 4 hp USA.

Tutto il resto è preso integralmente dai nuovi 6-7,5 hp da 165 cc presentati anch'essi in quell'anno, a cominciare dal grosso piede con cambio completo A-F-R.

Un 4 hp così accessoriato e complesso (pesa ed ingombra quanto se non di più del "vecchio" 6 hp 145 cc) è ormai completamente fuori dalla filosofia dei vecchi 3hp, troppo sofisticato anche per un mercato esigente come quello USA.

Rimane quindi spazio, tra lui e il 2 hp, per un modello più semplice.

 

E' così che il Minitwin, riveduto e corretto nella linea, più filante e meno da "scatolone", arricchito con il folle ed un piedino ridisegnato (finalmente con viti separate per scarico e livello olio e con una cuspide di guida per lo scarico) viene commercializzato e prodotto anche oltreoceano, dove per un paio d'anni sopravvive anche in una versione antialga, di cui si è già parlato.

Questa rivisitazione risolve anche un paio di problemini cronici del Minitwin...

Migliora la silenziosità, grazie ad un convogliatore aggiunto sulla presa d'aria del carburatore

Migliora la praticità del rubinetto benzina, ora solidale al carburatore e comandato dal tiretto del folle (girandolo si apre e chiude il flusso del carburante)

Rimangono immutate l'assenza di maniglie ( ma la nuova carena almeno è più rigida e resistente) e la difficoltà di accesso al volano.

 

Dove sul Minitwin in questi anni OMC pasticcia un pò è sulla brocciatura dell'albero motore, che cambia più volte tra quello "millerighe" originale del 4hp e quello "quadro" del 6/7,5.

 

Tra il 1983 e il 1986 la potenza dichiarata di calandra dei motori OMC passa da quella all'albero motore (BIA) a quella misurata all'asse elica (DIN).

Tutti i modelli quindi subiscono o un declassamento nominale o modifiche per "recuperare" la potenza perduta (es: il 165cc "7,5" (6,5 hp/elica) diventa ufficialmente "6" ma allo stesso tempo nasce un "8" (7,5 hp /elica) con luci di travaso e scarico quadrate e lamelle maggiorate in resina)

Il Maxitwin da 4,5 diventa "4 deluxe" mentre il Minitwin si sdoppia tra la versione originale ( da 2,5 KW/elica), con solo serbatoio incorporato, declassata a "3", ed una nuova versione ripotenziata col carburatore maggiorato del Maxitwin (3 KW/elica) che mantiene la denominazione "4" ed è disponibile sia con serbatoio incorporato che separato.

 

 

Nel 1988, visto il non esaltante successo del Maxitwin, evidentemente troppo costoso e pesante, viene inserita a listino un' ulteriore coppia di motori basati sul blocco 87 cc, gli'"Excel", in due modelli da 2,5 e 4 hp, con cui OMC ritenta la carta del "piccolo ma completo".

Munito di una carenatura con apertura a conchiglia, di un acceleratore a slitta collocato sopra l'avviatore, di accensione CD e di un pulsante di STOP a strappo, il 4 hp si colloca giusto a metà strada tra Minitwin e Maxitwin.

Meno comprensibile è invece la collocazione commerciale dell'Excel 2,5, montato sul gambale/piede del 2 hp Mate, privo di folle e con un unico morsetto di fissaggio... infatti scompare dopo un anno.

In ogni caso, i due "Excel" vanno ricordati soprattutto per aver offerto l'inedita soluzione del "serbatoio a zaino".

In pratica una via di mezzo tra il serbatoio incorporato e la tanica esterna.... il serbatoio è infatti separato ma solidale al motore, "appeso" oltre lo specchio di poppa al cavalletto di sterzo, dove non occupa spazio utile.

 

La soluzione apparentemente è "furba", ma si arena sul solito inconveniente di tutti i motori con rotazione a 360°e serbatoio esterno:

Se si è costretti ad effettuare una rotazione completa, ci ci ritrova inevitabilmente col tubo di alimentazione attorcigliato al gambale, con il reale rischio di tranciarlo o strappare il connettore.

Qui il problema è aggravato dalla forzatamente limitata lunghezza del tubo...

 

Morale: dopo un paio d'anni di scarso successo, lo "zaino" sparisce e l'Excel sopravvive per un altro biennio a listino accoppiato ad un classico serbatoio in lamiera.

Tanto per cambiare, anche l'Excel usa una flangiatura di base tutta sua, ampliata verso la parte posteriore per ricavare una sorta di "camera di scarico".

 

Nel 1991 infine ecco l'ultima rinascita dell'araba fenice dalle proprie ceneri.

Minitwin ed Excel vengono sostituiti da un nuovo modello che raccoglie le parti meccaniche dell'Excel ed in più offre l'acceleratore a manopola, la commutazione rapida tra serbatoio interno od esterno, e finalmente una carenatura che si possa rimuovere a mani nude, senza disporre di una trousse completa di attrezzi.

L'unico difetto di questo motore è, a mio avviso, quello di essere esteticamente brutto, forse il più sgraziato motore OMC mai visto. Con minimo sforzo di design, o anche solo giocando con gli accostamenti cromatici si serebbe potuto ottenere qualcosa di infinitamente migliore di quel goffo scatolone di ABS a pianta trapezia...

Anche l'acceleratore a manopola tutto sommato non è il massimo... il cavo di comando si rivela abbastanza debole e , soprattutto.... costosissimo da sostituire!

In questa veste il monoblocco da 87 cc, dopo aver subito l'onta di essere affiancato, nel corso della breve e sciagurata gestione Detroit Diesel del marchio, da un "parvenu" giapponese, il 5 Suzuki che nel 1997, rimarcato con i colori della squadra di casa, sostituisce il Maxitwin, vede il declino e la fine del suo produttore OMC, che fallirà nel 2000.

Il nuovo listino Bombardier 2003 non prevede ufficialmente il "4" nella sua scuderia, ma guarda caso una delle foto pubblicitarie Italmarine lo ritrae con la nuova livrea... Vuoi vedere che ci stavano facendo un pensierino....?! Sarebbero passati esattamente 52 anni dal lancio del primo Lightwin 3.

 

By Camillo

Last Update 06.04.11

 

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