Nel
1969 infatti fa il suo ingresso a listino il nuovo Lightwin/Yachtwin
da 4hp.
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Apparentemente le modifiche
rispetto al modello dell'anno precedente sembrano solo marginali
e di facciata, limitate alle nuove decal, ma invece le differenze
tra il nuovo nato ed il suo predecessore sono molto più
profonde di quanto appaiano, tanto che quasi nessun componente
(con eccezione di capottina e piedi) è compatibile
con i precedenti, con immaginabile somma felicità
di chi ha comprato il "3" versione 1968 e se lo
trova declassato a "one year model"con disponibilità
di ricambi limitata nel tempo ed accresciuta nei costi.
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Il gambale infatti adotta ora
nuove sospensioni in gomma morbida di grosso spessore, ("gommoni")
derivate da quelle dell'1.5 Hp, che hanno imposto la realizzazione
di un nuovo "guscio"di contenimento.
Questi ammortizzatori, che pure
si rivelano molto efficaci nel ridurre le vibrazioni trasmesse
allo scafo, si riveleranno negli anni uno dei pochi talloni
d'achille del motore. Soggetti infatti a rigonfiamento per
surriscaldamento e invecchiamento, dilatandosi causano una
eccessiva compressione sulle boccole di guida in teflon,
e quindi il progressivo indurimento dello sterzo sino al
blocco quasi totale. Purtroppo il loro costo come ricambi
è di molto superiore all'effettivo valore per cui
spesso si preferisce rimediare tagliandoli ed eliminandone
una porzione sino a ripristinare il gioco necessario.
La necessità di limitare
la temperatura di esercizio nella zona dei "gommoni"
ha poi indotto i progettisti OMC a prevedere una ulteriore
marmitta coassiale interna al gambo che convoglia i gas
di scarico sin oltre il cannocchiale di sterzo. Questo ha
reso necessario a sua volta un gambale interno di maggior
diametro, e di conseguenza una più ampia flangiatura
di collegamento alla bacinella ed al blocco motore, nonchè
la modifica dei condotti di transito dell'acqua interni
alle fusioni.
Il risultato è che i
gambali di Lightwin/Yachtwin possono alloggiare solo i monoblocchi
studiati espressamente per loro e non quelli assai più
diffusi dei 4hp a serbatoio incorporato.
La versione pieghevole rimane
temporaneamente disponibile per il solo anno 1969, ed unicamente
con il piede antialga, poi l'innovazione, presentata con
grande enfasi solo tre anni prima, cadrà definitivamente
nel dimenticatoio.
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Oltre alla modifica alla flangiatura
inferiore, che lo rende incompatibile con i gambali del
"vecchio" 3 hp e dei contemporanei 4 hp a serbatoio
incorporato, il monoblocco risulta abbondantemente rivisto
in molte altre parti.
Sono infatti completamente nuovi
il collettore di aspirazione, ora con due valvole a lamelle
per ogni cilindro, il carburatore e la testata (che ha le
candele inclinate dal lato opposto rispetto al 3 hp. I pistoni
a maggior compressione hanno fasce elastiche più
sottili e, a partire dal 1970, l'albero motore superiormente
ruota su un cuscinetto di banco a rullini (le bielle rimarranno
sempre invece su bronzine, e non si capisce quindi come
OMC abbia potuto ridurre drasticamente dal 4% al 2% la percentuale
di olio nella miscela).
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Nella versione 4hp a gambo rigido,
la coppia "Lightwin/Yachtwin" rimane a listino
sino al 1978, ma ufficialmente solo per il mercato americano,
per il quale rappresenteranno l'unica offerta di OMC ( e
infatti sono ancor oggi gli unici a comparire nelle part-lists
online di BRP) .
In
Europa invece la commercializzazione viene sospesa a fine
1971 per far spazio ad un 4hp più economico progettato
e costruito interamente nello stabilimento belga di Bruges.
Nel 1973 il solo Lightwin riappare
timidamente in Italia, in modo quasi clandestino, pubblicizzato
da una scarna brochure in bianco e nero.
Dal 1974 entrambe le versioni
tornano brevemente ad essere disponibili a listino, pur
non apparendo nel catalogo, per via di una scelta specifica
del distributore italiano, che con lungimiranza vede riaprirsi,
nella crisi energetica del 1974, uno spazio commerciale
per questi gioiellini economici nei consumi ma completi
nell'allestimento.
L'importazione diretta dagli
USA , negli anni successivi, avviene a singhiozzo ed in
limitate quantità, per cessare poi del tutto nel
1976 quando l'attenzione del mercato torna ad orientarsi
su modelli di maggior potenza.
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Pur lontano dal nostro mercato,
però, l'evoluzione dello Lightwin e, in misura maggiore,
dello Yachtwin, continua, con piccoli e a volte impercettibili
affinamenti.
Si inizia nel 1970 con la modifica
delle luci di aspirazione del carter, aumentate nella sezione,
poi nel 1971 con la maniglia di trasporto, inizialmente
solidale alla fusione della bacinella, che viene ora invece
fusa a parte ed imbullonata, mentre la barra di guida guadagna
un sistema di blocco con sfera a molla su tre posizioni.
Una importante modifica, che
interesserà il solo Yachtwin, si avrà nel
1972, con l'adozione del piccolo piede a 90° del 2 hp,
e la conseguente realizzazione di un ennesimo nuovo gambale
ad hoc, diverso da quello che il Lightwin continua ad adottare.
In questo caso, più che di "evoluzione"
è forse il caso di parlare di "involuzione"
per ridurre i costi, in quanto le caratteristiche del nuovo
piede sono inferiori, sia come robustezza che come funzionalità,
a quelle dell'originale.
E' infatti prevista una sola
bronzina di guida, in luogo delle consuete due, e la girante
in neoprene sfrega direttamente sulla fusione del piede,
senza alcuna coppa Inox di protezione.
Nello stesso anno entrambe le
versioni adottano nuove eliche in LEXAN, fissate in modo
molto sbrigativo con la sola copiglia di sicurezza, senza
dado di ritenuta, e che mostreranno in seguito, per via
del deterioramento del parastrappi estraibile in gomma,
la sgradevole tendenza a bloccarsi sull'asse elica, da cui
possono essere rimosse solo distruggendole.
L'ultima versione dei due gemellini,
del 1977- 78, che offre l'accensione elettronica CD ed una
capottina modificata per alloggiare i nuovi componenti più
voluminosi, ritratta qui a destra, in Europa non si vedrà
mai ...
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L'ultima evoluzione di questa
famiglia di 4hp si ebbe nel triennio 1979-1982 con una
versione ibrida, studiata da OMC per far sopravvivere
il piede antialga anche dopo l'uscita di produzione del
Lightwin.
Anch'essa disponibile solo
sul mercato americano, questa versione utilizza monoblocco,
gambale e piede del Lightwin/Yachtwin e le sovrastrutture
del 4 hp a serbatoio incorporato europeo.
Il risultato è un motore
dall'aspetto strano, molto più massiccio di quello
nostrano, su cui si nota in particolare la voluminosa
ennesima versione della flangia di adattamento tra blocco
e gambale....
Video Visibile qui
SEGUE
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3° PARTE -->
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Enrico
D.
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Last Update 04.04.2011
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