Non solo le streghe possono udire la voce della Dea nel sussurro del vento ed il grido delle tempeste, ammirarne la bellezza nei fiumi e nei laghi, intuirne la grandezza riflessa negli occhi degli animali, percepirne il respiro calmo in quello degli alberi.
Taluni, uomini e donne, arrivano a intuire tutto ciò, ma nel loro animo sanno di esser stati forgiati per impugnare le armi e combattere.
La loro indole guerriera è anzi “rafforzata” da questo legame con gli elementi o gli animali.
Per questo riconoscono nelle streghe i figli della Dea Madre, ed i suoi più diretti rappresentanti.
Ad essi devono ricorrere per essere guidati nell’approfondire la loro comunione con l’elemento o l’animale a loro più affine, necessitano dei loro rituali e della loro conoscenza
Per quanto l’affinità che sviluppano con questa o quella manifestazione della Dea sia del tutto simile, se non più profonda, di quella che perseguono le streghe della medesima specializzazione, è tuttavia molto più settoriale, e sopratutto, da quella, non riescono a passare al contatto diretto con la Madre, fermandosi a quel suo specifico volto, a quella parte di Essa.
Per questo i guerrieri iniziatici ascoltano la voce delle streghe, accettandole come intermediari fra loro stessi ed il volere della Madre: perché sanno che ove essi possono udire un sussurro, quelle sanno ascoltare la voce della Dea in tutta la sua completezza.
Ovviamente tutto questo determina due cose.
Innanzitutto il naturale rispetto, che alle volte sfiora il timore reverenziale nei confronti delle streghe, e l’innato istinto al difenderle a qualsiasi costo.
In secondo luogo, questi guerrieri acquisiscono doti particolari, che possono sfruttare in combattimento, e che possono accentuate da una strega della loro medesima specializzazione.
Anzi, in molti casi una strega può “adoperare” il guerriero come tramite per i suoi incantamenti, permettendo, ad esempio, alla sua spada di congelare al contatto, come se effettivamente fosse la mano della strega a toccare l’avversario.
Le tecniche di combattimento variano profondamente da guerriero a guerriero, a seconda dell’elemento o dell’animale prescelto. L’unico comun denominatore è il profondo rispetto che portano per la Natura in ogni sua forma, e per la vita.
Infatti, pur nella foga della battaglia questi combattenti mireranno sempre e comunque a rendere inoffensivo l’avversario, piuttosto che ad ucciderlo. (eccezion fatta, ovviamente, per non morti e per tutte quelle creature che con le leggi naturali non hanno nulla a che spartire, o per quei casi in cui sia la strega e decretare la morte di un avversario)