Come tutti sappiamo la terra compie un intero giro su se stessa in ventiquattro ore, alla velocità di quindici gradi ogni ora, cioè: 360° / 24h = 15°. Possiamo perciò immaginarla, divisa in ventiquattro spicchi propagantisi per tutta la circonferenza di 15° alla volta, in senso Nord-Sud. I meridiani così figurati, rappresentano i ventiquattro fusi ed angoli orari del sole (fig. 4). Se congiungiamo tutti i punti d'incontro di questi cerchi sulla circonferenza equatoriale con il centro della sfera otterremo una raggiera sul disco del piano equinoziale. Così facendo avremo pian piano costruito un'immagine grafica della sfera terrestre, ovvero celeste, se immaginiamo la terra come il centro di questo sistema. Numeriamo ora, da 1 a 24, ogni meridiano sulla fascia dell'equatore, avendo cura di segnare con 12 il punto più basso come in figura.

Immaginiamo questa sfera solida, composta di qualche materiale come il legno o simile, e immaginiamo ancora di sfilare i due emisferi lasciando sul posto solo il piano equatoriale, o equinoziale che dir si voglia, con l'asse dei poli perpendicolare ad esso. Ciò che stiamo vedendo non è altro che un semplice ma preciso orologio solare (fig. 5). Il quadrante equatoriale, così si chiama quello che abbiamo appena costruito, è il più semplice di tutti ma sta ad ogni meridiana come una lettera dell'alfabeto sta alla Divina Commedia. Se giustamente costruito funziona alla perfezione.

Ecco brevemente i principi della sua realizzazione:

tracciamo su un piano di qualsiasi materiale (legno, metallo, cartoncino) una linea verticale ed una orizzontale, perpendicolari fra loro, poi con l'ausilio di un goniometro disegneremo, partendo dal centro, una raggiera di linee equidistanti fra loro con angoli di quindici gradi. Numereremo queste linee in senso orario iniziando da 4, 5, 6 ecc. fino a 2O avendo cura di porre il 12 in basso sulla verticale, il 18 e il 6 rispettivamente a destra e a sinistra sull'orizzontale. Va da sé che se volessimo ottenere anche le marcature delle mezz'ore, divideremo l'angolo di 15° in due da 7° 30', ed ulteriormente per altre frazioni (fig. 6). Praticheremo poi al centro della raggiera un foro dove poter fare passare lo gnomone, (di lunghezza arbitraria e che rappresenta idealmente l'asse polare) che dovrà sempre essere perpendicolare al piano. Il quadrante così ottenuto deve essere inclinato sull'orizzonte di un angolo pari alla complemento della latitudine locale che equivale a 90° - latitudine. Non ci resta che disporre, con l'aiuto di una bussola, la punta dello gnomone verso nord ed il gioco è fatto; il piano del nostro orologio giacerà parallelo all'equatore ed il suo stilo, parallelo all'asse terrestre, getterà la sua ombra sulla linea oraria di quel momento (fig. 7). Abbiamo costruito così un quadrante equatoriale estivo e se vogliamo leggere l'ora anche durante il periodo invernale, basterà disegnarne un altro sul retro numerando, però, le linee in senso antiorario e tralasciando il 2O e il 19 da un lato e il 4 e il 5 dall'altro.

Per mezzo di quest'orologio è possibile costruire anche molti altri tipi di meridiane come: l'orizzontale e la verticale.

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