Giorgio De Chirico Nacque a Volos, in Grecia, nel 1888. La sua opera fu influenzata dagli studi svolti in Grecia a contatto continuo con le mitiche atmosfere della classicità. Dopo la morte del padre (1905), si trasferì con la famiglia prima a Monaco, dove si accostò alle tematiche del tardo romanticismo, poi a Milano, Firenze e Torino dove, in particolare lo colpirono le strade e le piazze immerse in un arcano silenzio. Nacque in questo periodo prima della sua partenza per Parigi, nel 1911, la serie di opere definite "metafisiche". É un tipo di pittura che un critico ha definito "scrittura di sogni". Nel libro di memorie Hebdomeros (1929) le parole che ricorrono con più frequenza sono "immortalità", "enigma", "malinconia" e da esse sembra scaturire lavversione per tutto ciò che rappresenta lo scorrere del tempo, la mutevolezza degli uomini e delle idee, in sostanza la realtà fenomenica (in divenire). Tornato in Italia nel 1915 si fermò a Ferrara e qui nacquero le sue opere più note, Le muse inquietanti ed Ettore e Andromaca, nelle quali il manichino diviene lunico abitante possibile di uno strano pianeta. Morì a Roma nel 1978. |