Valle dei Re

 

 

La separazione delle due funzioni del monumento funebre reale ha avuto come conseguenza l'affollarsi delle tombe reali in uno dei valloni, erti, rocciosi e desertici, che si aprono nella scarpata dominante la piana di Tebe. Questa valle ad un certo punto si biparte, il ramo occidentale o Valle delle Scimmie, contiene quattro ipogei regali, l'altro ramo, la Valle dei Re, ne contiene cinquantotto, supposto che tutte quelle che vi furono scavate siano state ormai scoperte. In arabo la valle si chiama Biban el Muluk, dove biban è il plurale di bab, porta, e, in effetti, una porta tagliata verticalmente nella roccia è in genere l'ingresso della tomba. Se ne diparte un corridoio spesso molto lungo, diviso in tre sezioni da strozzature e ai lati del quale si aprono nicchie e cappelle. Al termine del corridoio, una o più camere, con pilastri a sostegno del soffitto, e il sarcofago. La pianta in realtà può essere molto varia, ma quello sopra descritto ne è lo schema generale. Il faraone morendo diventa un Osiride, ma il faraone vivo si identifica anche con Ra, il dio solare; è quindi il sole morto, trasformato in Osiride, raffigurato con testa di ariete, che attraversa sulla barca notturna le dodici regioni dell'aldilà, corrispondenti alle dodici ore della notte che la barca del sole percorre dal tramonto all'alba. Un fiume solca le regioni della notte eterna, come il Nilo le provincie del'Egitto; gli esseri immaginari, mostruosi e malevoli, che le popolano si affollano sulle due rive, che sono rappresentate sopra e sotto il nastro azzurro del fiume. Lo sciacallo Upuaut è il pilota della barca, che è protetta da Hathor e ha Horo come marinaio. Ogni regione, ogni ora, ha un nome, che i testi geroglifici ricordano, ed un guardiano. Il passaggio è subordinato ad atti da compiere e a parole da pronunciare: il dramma magico che si svolge sulle pareti delle tombe è un gigantesco promemoria della via che il ka deve percorrere. Questa mitologia escatologica è quella ispirata a un testo che viene chiamato Libro di quel che vi è nell'aldilà. Un altro Baedeker degli inferi, a cui pure si ispirano le figurazioni, raffigura i regni dell'aldilà sbarrati da piloni, guardati da serpenti o altre magiche creature; ogni passaggio deve essere conquistato con specifica formula magica. E' questo il cosiddetto Libro delle porte che comprende anche il "giudizio del cuore", come nel Libro dei morti. Altri temi trattati nelle decorazioni sono la cerimonia dell'apertura della bocca, quella mediante la quale il processo di mummificazione si perfeziona magicamente consentendo al defunto nuova vita e le cosiddette Litanie di Ra, con le settantacinque trasformazioni del dio solare e l'illustrazione delle sue qualità, altro promemoria, questo, per conseguire nell'aldilà la natura solare.